Religioni dire no alla violenza e al male

Fedi, istituzioni e associazioni unite contro il terrorismo al Sermig

Parole chiave: noi siamo con voi (3), sermig (23), dialogo (74), islam (60), cristianesimo (33), religioni (31)
Religioni dire no alla violenza e al male

Fedi, istituzioni e associazioni unite contro il terrorismo al Sermig
Attraverso il tradizionale braciere dell’Arsenale della Pace si fonde l’unità tra le fedi, le istituzioni e le associazioni contro il terrorismo, in ricordo delle vittime dei recenti attentati di Nizza, Dacca, Istanbul, Baghdad e Rouen. Di fronte ad un pubblico folto nonostante il copioso temporale e la piena estate, si sono spesi numerosi interventi di cui alcuni molto significativi.
Ha aperto la manifestazione Giampiero Leo, organizzatore dell’evento assieme a Claudio Torrero (che ha coordinato gli interventi) : il primo Presidente del Coordinamento interconfessionale "Noi siamo con voi" (da cui prende il nome la manifestazione) e Vice Presidente del comitato diritti umani della regione Piemonte; il secondo, membro del Coordinamento citato pocanzi e rappresentante dell’associazione Religions for peace. Nel suo intervento Leo esprime la sua vicinanza alle vittime dei recenti attentati e punta il dito contro la “strategia del caos” che punta a destabilizzare intere aree per motivi economici e di potere. Pertanto questo evento vuole far capire che “Meno che mai c’è alternativa al dialogo e alla collaborazione tra le grandi forze che esprimono l’identità dei popoli e le loro aspirazioni di giustizia: quindi innanzitutto le religioni.”
Il primo intervento di natura religiosa è arrivato da Riccardo Saccotelli, rappresentante dell’Islam nel comitato Interfedi della città di Torino. Saccotelli apre il suo intervento citando le parole di Papa Francesco: “Il mondo è in guerra, ma non è una guerra di religione è una guerra di interessi, soldi, risorse naturali e dominio dei popoli. Tutte le religioni vogliono la pace.” e prosegue dicendo “Bisogna capire perché questi ragazzi (riferendosi agli attentatori) si accoppano o vorrebbero accoppare gli altri. Capito questo si potrebbe probabilmente arrivare ai veri responsabili di queste follie.” Durante la serata si sono susseguite poi condanne altrettanto forti e significative, soprattutto da parte dei rappresentanti dell’Islam per voce prima di Ibrahim Gabriele Iungo che dice: “Oggi intensifichiamo la nostra responsabilità e la nostra risposta a questa problematica, pubblicando finalmente la prima antologia in lingua italiana di formali, pubbliche e autorevoli condanne dell’ideologia islamista radicale e delle sue espressioni.” e poi con toni ancora più duri e coraggiosi da parte di Abdellah Mechnoune, imam di Torino e presidente dell’Organizzazione islamica del mondo europeo: “Per tanti mussulmani dire terrorista islamico è un tabù, io ve lo dico, perché quelli che hanno ucciso il prete avevano la fede mussulmana! È un fatto gravissimo quello accaduto al prete di Rouen all’interno della casa di Dio. Abbiamo un padre in comune, ma alcuni mussulmani lo credono? Alcuni mussulmani non vedono la cosa così, ma sbagliano perché per noi che siamo riuniti qui, la vita e per tutti gli esseri umani. Quando io vado in ospedale o vado in qualsiasi ufficio non mi chiedono se sono italiano, arabo, mussulmano o cattolico, ma mi chiedono di rispettare l’ordine numerato senza distinzioni; è questo che noi dobbiamo credere. Tanti mussulmani non hanno ancora capito l’insegnamento vero dell’Islam. Noi dobbiamo bruciare i cattivi comportamenti e i cattivi insegnamenti che sono falsi rispetto al vero insegnamento dell’amore e della pace che porta l’Islam.”
Non sono mancati gli interventi delle istituzioni a partire dal consigliere del comune di Torino Silvio Magliano, che ha spiegato che “Ci vuole più coraggio a tendere la mano a fratelli di fede diversa piuttosto che scrivere sui social network parole di odio, come fatto da molti miei colleghi.” È intervenuto poi anche Marco Giusta, assessore alle pari opportunità della giunta Appendino, che di recente ha assistito alla festa di chiusura del Ramadan presso il Parco Dora e ha ricordato con emozione l’immagine di un bambino che pregando, tendeva un po’ le mani verso la bandiera italiana. Giusta prosegue invitando a “Non cedere alla paura” e a “continuare la strada verso la piena integrazione e inclusione di tutte le persone.” L’Assessore alle pari opportunità conclude spiegando che “quando lasciamo qualcuno indietro lì creiamo lo spazio dove si sedimenta il fanatismo, l’ideologia e la volontà di morte.”
Prima della conclusione, Giampiero Leo ha portato i saluti di Mauro Laus, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e del comitato diritti umani della Regione. Laus ha spiegato la sua volontà di “interloquire costantemente col mondo interconfessionale e di offrire tutto l’appoggio al dialogo per la pace contro il terrorismo.”
Tante voci unite nella pace e nella speranza, ma con in mente le sfide che si prospettano da qui in avanti. La missione del gruppo interreligioso “Noi siamo con voi” condivisa dal Sermig è chiara: trasmettere al maggior numero di persone possibili l’unità e la fratellanza sentite in questo incontro, per dare coraggio e amore, che sono degli antidoti per resistere all’odio.

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