Politiche per il Welfare - Giorgio Airaudo: "valorizzare l'associazionismo"

In vista delle elezioni di domenica 5 giugno abbiamo chiesto a ciascun candidato sindaco alla città di Torino una riflessione sui temi delle politiche per il welfare e per il lavoro, l'immigrazione e l'emergenza profughi. Pubblichiamo le risposte di Giorgio Airaudo, sostenuto dalle liste "Ambiente Torino" e "Pensionati e Invalidi".   Leggi le interviste agli altri candidati sindaco 

Parole chiave: Giorgio Airaudo (1), Elezioni (53), Torino (730), 5 giugno (13), candidati (9), immigrazione (42), lavoro (167), welfare (11)
Politiche per il Welfare - Giorgio Airaudo: "valorizzare l'associazionismo"

Domanda della Voce del Popolo: Le casse del Comune sono in rosso, anche i servizi di assistenza alle fasce deboli stanno scricchiolando. Quali prospettive per il Welfare?

Giorgio Airaudo: Il debito e il patto di stabilità interno sono una gabbia che impediscono di sviluppare qualunque politica pubblica. È prioritario ristrutturare e rinegoziare il debito con gli istituti finanziari, dotandosi prima di un audit pubblico sul debito per capirne le reali dimensioni, le origini e le parti cancellabili. Senza queste precondizioni il destino dei servizi pubblici, welfare compreso, vanno verso un progressivo svilimento a causa dei tagli delle risorse e la conseguente perdita delle competenze migliori. Non possiamo lasciare solo al mercato le risposte a questi bisogni. Vogliamo un pubblico regista e innovatore con spazi di co-progettazione con gli elementi virtuosi dell’associazionismo.

Domanda della Voce del Popolo: Decine di migliaia di giovani senza lavoro a Torino, città in testa alla triste classifica della disoccupazione. Come intervenire?

Giorgio Airaudo: C’è la lezione di un grande torinese: Luciano Gallino. Ci suggeriva un Comune promotore di un Piano per il lavoro con interventi per la cura del territorio e di riconversione energetica degli immobili pubblici. Intendiamo collocare prioritariamente, con un imponibile di mano d’opera, i giovani a bassa scolarità che non studiano né cercano lavoro e gli over 50 espulsi dai processi produttivi. Vogliamo un Comune contro il lavoro povero: tutti i propri servizi, anche quelli esternalizzati, devono essere voucher  free e garantire un salario minimo municipale.

Domanda della Voce del Popolo: Immigrazione, accoglienza profughi, campi nomadi: le cronache descrivono una Torino in emergenza. Quale risposte nel suo programma di governo della città?

Giorgio Airaudo: Definirla emergenza è un errore. Emergenza sono i fatti eccezionali, imprevedibili, di breve durata. Purtroppo i fenomeni migratori sono un tratto strutturale con cui le città, soprattutto quelle occidentali, dovranno fare i conti per i prossimi anni: alla base ci sono le inaccettabili disuguaglianze e le guerre globali. Torino è una città che accoglie: il Comune non deve essere mero interlocutore con le Prefetture e i Centri SPRAR o CAS presenti sul territorio, ma collaboratore attivo affinché il sistema di accoglienza della città sia efficace.

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