Nuovo sindaco - Appendino supera Fassino, al voto solo la metà dei torinesi

Elezioni amministrative - Ribaltone in sala rossa. Con il 54,6% la candidata del M5S vince il ballottaggio

Nuovo sindaco - Appendino supera Fassino, al voto solo la metà dei torinesi

È radicale il cambiamento che le elezioni amministrative 2016 – primo e secondo turno, quest’ultimo svoltosi domenica scorsa – hanno determinato nel Consiglio comunale di Torino. Il risultato del ballottaggio fra Chiara Appendino, esponente del Movimento 5 Stelle, e l’uscente Sindaco Piero Fassino (sostenuto da Pd, Moderati e altre due liste elettorali) è andato a favore della prima: 54,56% delle preferenze (corrispondenti a quasi 203 mila voti) contro 45,44% (169 mila elettori).

Bassa affluenza, nuovo corso

S’interrompe così (per rimanere al sistema di elezione diretta del Sindaco, cioè dal 1993) la lunga fase di governo cittadino dei partiti di Centrosinistra (giunte Castellani e Chiamparino, due mandati ciascuno, e Fassino). Nel nuovo Consiglio comunale siede la maggioranza monocolore del Movimento 5 Stelle – se anche coesa sulle proposte e sulle modalità di azione lo si vedrà alla prova dei fatti – la cui candidata è diventata il terzo sindaco donna della storia della Città. Il ballottaggio ha segnato un’ulteriore riduzione dell’affluenza alle urne, rispetto al dato già basso del primo turno: 54,41% contro più del 57%. Numeri che, al di là dello schieramento politico, dovrebbero preoccupare amministratori ed eletti rispetto al tema del coinvolgimento e della partecipazione dei cittadini alla costruzione della “cosa pubblica”.

Il Consiglio comunale

L’esito delle urne dà luogo ad una composizione del Consiglio comunale 2016-2021 (la proclamazione ufficiale degli eletti dovrebbe avere luogo tra il 28 e il 30 giugno) che assegna al Movimento 5 Stelle, oltre al sindaco, 24 consiglieri (Damiano Carretto, Maura Paoli, Valentina Sganga, Daniela Albano, Monica Amore, Fabio Versaci, Viviana Ferrero, Francesco Sicari, Antonino Iaria, Federico Mensio, Andrea Russi, Barbara Azzarà, Chiara Giacosa, Giovanna Buccolo, Fabio Gosetto, Deborah Montalbano, Serana Imbesi, Antonio Fornari, Massimo Giovara, Carlotta Tevere, Marco Chessa, Cataldo Curatella, Roberto Malanca, Alberto Unia). Al Partito Democratico, oltre al candidato sindaco Piero Fassino, spettano 8 consiglieri, di cui ben quattro ex assessori della Giunta uscente: Stefano Lo Russo (Urbanistica), Enzo Lavolta (Ambiente), Domenico Carretta, Maria Grazia Grippo, Claudio Lubatti (Trasporti), Chiara Foglietta, Elide Tisi (Politiche sociali) e Monica Canalis. La Lega Nord, insieme al candidato sindaco Alberto Morano, elegge Fabrizio Ricca. Per i Moderati entra in Sala Rossa Silvio Magliano, così come sono eletti anche tre altri candidati alla carica di primo cittadino, nelle persone di Osvaldo Napoli, Roberto Rosso e Giorgio Airaudo (per il quale ci si attende però il passaggio di consegne ad Eleonora Artesio). Infine la Lista civica per Fassino porta in Consiglio comunale Francesco Tresso.

Gli assessori

La Giunta che amministrerà la Città è stata in buona parte definita in campagna elettorale. A fianco del Sindaco Appendino siederanno in Giunta Sergio Rolando (assessorato al Bilancio, già direttore del Bilancio e delle risorse finanziarie della Regione), all’Urbanistica il docente del Politecnico Guido Montanari, allo Sport Roberto Finardi, all’Ambiente, Stefania Giannuzzi, al Welfare Sonia Schellino, funzionaria della Compagnia di San Paolo, l’insegnante Federica Patti all’Istruzione, Paola Pisano all’Innovazione, Alberto Sacco al Commercio e  Marco Giusta, presidente dell’Arcigay torinese, alle Pari Opprtunità.

Periferie e buona politica

In questi giorni di analisi e primi commenti a caldo, il dato del voto nelle Circoscrizioni (i cui presidenti eletti sono tutti espressione delle liste che sostenevano Piero Fassino, altro elemento di novità rispetto al passato) pare significativo: il ballottaggio tra Fassino e Appendino ha visto la candidata dei 5 stelle prevalere in sette delle otto Circoscrizioni cittadine. Soltanto la Circoscrizione 1 Centro Crocetta, infatti, ha assegnato al primo cittadino uscente una larga maggioranza (59.46%). I migliori risultati della neo sindaco sono stati registrati nelle Circoscrizioni 5 Borgo Vittoria-Vallette (64,76%) e 6 Barriera di Milano-Falchera (62,83%).
Da molti osservatori il voto è stato letto come l’espressione di una volontà di cambiamento. Ora si entra nella fase concreta. Lo stesso Sindaco uscente, Piero Fassino, ha osservato nella sua prima conferenza stampa da componente dell’opposizione, che il programma del neo sindaco dovrà concretizzarsi rispetto alla campagna elettorale.
I tavoli su cui si è iniziato il confronto (Tav, Città della Salute, Reddito di cittadinanza) non riguardano temi e prospettive di sviluppo esclusivamente comunale, sulle quali l’amministrazione è invece chiamata a decidere. Anche le prese di posizione in riferimento alle nomine proposte nelle ultime settimane dal Comune in Compagnia di San Paolo e Iren (percepite da più parti come indebiti sconfinamenti istituzionali del neo Sindaco) hanno dimostrato che le tensioni sono appena sottopelle. Mentre sarebbe fondamentale che l’interesse dei cittadini non finisse, dopo la concitata fase delle urne, tristemente sullo sfondo.

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