Gli oratori al sindaco: "noi siamo già nelle periferie"

Due ore di faccia a faccia tra il sindaco di Torino, Chiara Appendino, parroci ed educatori il 17 febbraio presso la parrocchia Cafasso per un patto che rafforzi la collaborazione tra Città e centri giovanili oratoriani sulle periferie. Gallery fotografica

Parole chiave: Chiara Appendino (1), oratori (47), Città (139), Torino (730), sindaco (16), periferie (28), piano (11), patto (4), giovani (205)
Gli oratori al sindaco: "noi siamo già nelle periferie"

«Oratori, modelli virtuosi di come fare comunità nella nostra città». Sono le parole che Chiara Appendino, sindaco di Torino e della Città metropolitana, ha sottolineato nell’incontro «Oratorio sempre AxTo» che si è tenuto la sera del 17 febbraio all’oratorio della parrocchia San Giuseppe Cafasso in corso Grosseto: un confronto a tutto campo con numerosi parroci, sacerdoti, educatori, responsabili di oratori che quotidianamente operano in particolare nei quartieri di periferia dando risposte concrete alle emergenze sociali.

Il titolo dell’incontro, organizzato dalla Pastorale giovanile della diocesi e dall’associazione oratori Noi Torino, ha fatto riferimento al piano «AxTo» 2017-2019 che il Comune di Torino ha presentato dopo l’annuncio che dal Governo arriveranno 18 milioni di euro per il recupero delle periferie cittadine. Altri 23 milioni sono attesi nel giro di due anni da investitori pubblici e privati, compreso lo stesso Comune.

Ad introdurre la serata il padrone di casa, don Angelo Zucchi, parroco del Cafasso, che ha ricordato la storia della parrocchia che quest’anno celebra i 70 anni di fondazione, una comunità da sempre al centro della periferia di Borgo Vittoria, esempio particolarmente virtuoso di animazione di un quartiere dalle numerose problematiche sociali: la scuola parrocchiale, l’oratorio e i servizi caritativi lavorano, infatti, in rete spalancati sul territorio. 

«Spesso le periferie», ha affermato don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile nell’introdurre il dibattito «sono quelle dei giovani ed è su di loro che si impegnano gli oratori per non lasciare nessuno da parte e ai margini».

Ed ecco allora il confronto con l’amministrazione comunale «perché prenda coscienza del servizio che gli oratori compiono» per trovare sinergie che mettano al centro la comune passione per i giovani e un patto di collaborazione strutturata.

L’incontro, come ha evidenziato don Stefano Votta, presidente della Noi Torino, si inserisce in un cammino che gli oratori della diocesi portano avanti da tempo con le istituzioni. «Vogliamo proseguire questo percorso», ha detto don Votta, «e rafforzarlo con la nuova amministrazione proprio a partire dalla sfida sulle periferie, cercando di tenere vivi e aperti gli oratori in ogni parrocchia, luoghi privilegiati che possono costruire ponti in quartieri e paesi».

Per il sindaco la sfida più impegnativa del Piano è quella di ricostruire il senso di comunità tra i cittadini in grado di animare e farsi carico delle diverse periferie, che spesso sono quelle esistenziali. Chiara Appendino nel suo intervento ha individuato proprio gli oratori come soggetti che possono «abitare» i luoghi pubblici oggetto degli imminenti interventi di recupero. «Per esempio», ha detto, «si potrebbero organizzare nelle aree verdi riqualificate attività aggregative o culturali che gli oratori portano avanti, un modo per spronare i coetanei e i cittadini a prendersi cura e valorizzare gli spazi pubblici».

«Al centro», ha sottolineato il sindaco, «come un'unica squadra è più che mai necessario porre e recuperare l’educazione al bene comune e al senso civico».

«A inizio marzo saranno disponibili i fondi annunciati e daremo il via ai lavori del Piano AxTo». Ha detto l’Appendino. Si tratta di 44 azioni finanziate dal Governo nelle aree a più alto tasso di disoccupazione, dispersione scolastica e degrado degli edifici.

AXTO_2017-6470

Dall’assemblea numerose le domande al sindaco per interrogarsi su quali sinergie è possibile attivare tra Città e oratori visto il servizio che da sempre i centri giovanili svolgono nelle periferie.

Dalla prevenzione e al contrasto alla dispersione scolastica, alla promozione di una cittadinanza attiva contro l’insorgere di fenomeni di dipendenze, bullismo, devianza. Dall’accompagnamento ai minori più fragili, all’inclusione dei disabili, a progetti di inserimento professionale, alle attività sportive che diventano luoghi privilegiati di integrazione per ragazzi e famiglie di diverse nazionalità.

Al centro degli interventi in particolare il lavoro per i giovani che non c’è.

«Occorrono competenze per realizzare una comunità educante che si prenda cura degli spazi comuni. Sono dunque necessari investimenti sulle risorse umane», ha evidenziato don Danilo Magni, direttore dell’Opera dei Giuseppini del Murialdo, «la sfida della città e degli oratori è proprio quella della cultura dell’educazione. Ma il volontariato spesso non basta».

«È fondamentale», ha detto il sindaco, «affiancare nel Piano azioni ‘immateriali’, come percorsi per costruire competenze e professionalità. È nella nostra agenda delle politiche per l’inclusione sociale, prenderemo certamente in considerazione progetti che includano anche i servizi che portano avanti gli oratori».

E poi la riflessione del parroco della Regina della Pace in Barriera di Milano, don Michele Babuin:

«Spesso negli oratori prestano servizio come volontari numerosi giovani che gestiscono servizi per tutto il territorio come il doposcuola o le attività sportive. Quanti di questi giovani non hanno un lavoro? È possibile creare collaborazioni per esempio tra l’offerta sportiva della città e quelle degli oratori anche nell’ottica di creare opportunità lavorative per i giovani?»

«La città sta investendo sullo sport, accolgo la proposta», ha risposto Appendino, «affiderò all’assessore allo Sport, Roberto Finardi, di valutare un possibile progetto».

«Per quanto riguarda le sinergie sullo sport», ha concluso, «è già possibile da parte delle associazioni sportive anche di oratorio richiedere agli uffici comunali di mettere a disposizione impianti sportivi di scuole e locali pubblici».

«L’oratorio è aperto all’incontro con la città», ha concluso don Ramello, «ricordando che ci sono persone concrete che ogni giorno tengono aperti gli oratori. Siamo dunque disponibili a proseguire il cammino con una progettualità comune». 

Infine l’invito al Primo cittadino, da parte dei ragazzi e di don Votta, a visitare due oratori di periferia durante la prossima Estate ragazzi. «Verrò certamente», ha risposto Appendino.

Tutti i diritti riservati

Giovani

archivio notizie

18/01/2018

Io voto perchè

Dall’11 gennaio un canale YouTube aperto da «La Voce e Il Tempo» in collaborazione con La Pagina dei Saperi della Pastorale Universitaria della diocesi #Iovotoperchè VoceTempo pubblica piccoli video con le dichiarazioni dei giovani che fra due mesi, il 4 marzo, voteranno alle Elezioni Politiche 

15/01/2018

Caritas Torino, i giovani del Servizio civile alla scuola dell'Opera Barolo

Venti giovani del servizio civile nazionale, in formazione presso la Caritas diocesana di Torino, accompagnati da Graziella Fallo ed Ivan Andreis, hanno vissuto una mattina di formazione all’Opera Barolo. Ecco il racconto di una di loro 

11/01/2018

Un premio per il Politecnico di Torino, con 5 dipartimenti finanziati

L'Agenzia nazionale perla Valutazione premia l'eccellenza torinese. 41 milioni di euro in cinque anni per le aree di eccellenza dell’Ateneo individuate 

23/11/2017

I giovani il 10 agosto pregheranno davanti alla Sindone verso il Sinodo

I giovani piemontesi il 10 agosto pregheranno davanti alla Sindone prima di partire alla volta di Roma per il raduno della gioventù italiana con Papa Francesco in vista del Sinodo dei Vescovi sui giovani