TORINO

Circoscrizioni: la scure sui fondi per anziani e disabili

La sforbiciata del 25% imposta alle otto amministrazioni circoscrizionali dalla Giunta Appendino sta andando a colpire pesantemente le associazioni impegnate a tutto campo nel sociale

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Circoscrizioni: la scure sui fondi per anziani e disabili
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A distanza di pochi mesi dai tagli del 25% operati dall’assessorato al bilancio del Comune di Torino alle amministrazioni delle otto Circoscrizioni cittadine, ecco che le ferite inflitte iniziano a sanguinare copiosamente.

A pagare il prezzo più alto dei trasferimenti decurtati sono in particolare le numerose associazioni impegnate nel sociale sul territorio che da sempre contano, per garantire le proprie attività, sui contributi pubblici provenienti proprio dalle Circoscrizioni di appartenenza attraverso la presentazione di appositi progetti annuali, che in molti casi per il 2017 sono stati o saranno azzerati, tagliati del 100%.

«A fare le spese del trasferimento di bilancio», sottolinea il presidente della Otto (San Salvario, Lingotto, Nizza Millefonti) Davide Ricca, «in modo lineare e indiscriminato sono soprattutto le politiche assistenziali di territorio: tutte le attività legate alla domiciliarità leggera verranno drasticamente ridotte e alcuni servizi essenziali di sostegno agli anziani soli e in condizione di fragilità non potranno più essere svolti come in passato».

«Riusciamo a garantire con il bilancio a disposizione tutti i servizi relativi all’urbanistica», prosegue Ricca, «alla manutenzione delle strade e alla sicurezza, ma siamo costretti a ridimensionare nettamente i fondi per le politiche sociali, soprattutto il sostegno ad onlus ed enti di volontariato che si fanno carico dei cittadini più fragili».

«I contributi a beneficio del Sea (Servizio emergenza anziani)», conferma la presidente e fondatrice Maria Paola Tripoli, «sono stati decimati».

Il Sea presta servizio in tutta la città ma per la presentazione dei progetti a sostegno delle proprie attività fa riferimento alle Circoscrizioni 1 (Centro e Crocetta), 2 (Santa Rita, Mirafiori Sud e Nord) e 8.

«Per il 2017», spiega la Tripoli, «abbiamo regolarmente inoltrato le progettualità alle relative amministrazioni circoscrizionali entro i termini previsti (marzo ed aprile); non abbiamo, tuttavia, ancora ricevuto alcuna risposta, non sappiamo dunque se entro l’anno potremo usufruire dei relativi sussidi che per noi sono come l’ossigeno». «Sul conto corrente bancario del Sea», prosegue, «siamo rimasti con 900 euro, nonostante ciò continuiamo a garantire tutti i servizi affidandoci in particolare sul prezioso impegno dei volontari. Siamo in attesa della boccata d’ossigeno che arriverà dai contributi relativi al ‘Piano emergenza caldo’ del Comune, che ogni anno portiamo avanti in rete con cooperative e servizi sociali».

«Si tratta di una ferita grave», evidenzia la Tripoli, «inferta ancora una volta ai soggetti più fragili, come gli anziani, che continuano ad essere considerati uno scarto, verso cui è dunque possibile tagliare risorse considerate un optional nel momento in cui è necessario far quadrare i bilanci». La presidente del Sea spiega come gli unici sussidi rimasti a disposizione, oltre al Piano caldo del Comune, siano quelli legati all’accompagnamento dei propri assistiti con patologie certificate dalle abitazioni agli ospedali.

«Le persone anziane», osserva la Tripoli, «non hanno solo bisogno di essere trasportate nelle strutture sanitarie come dei pacchi. La malattia più grave che cerchiamo di contrastare, verso cui investiamo tutte le risorse disponibili, è quella della solitudine. Oltre il 45% degli anziani torinesi vivono, infatti, privi di una rete familiare che possa sostenerli». Ed ecco i diversi servizi portati avanti dal Sea: dalle visite domiciliari, all’accompagnamento in farmacia, dal medico, nello svolgere le commissioni della vita quotidiana; oltre a momenti aggregativi in città, come la visita ai musei.

«A complicare la situazione», spiegano i responsabili di diverse associazioni su tutta la città, «è la modalità macchinosa di presentazione dei progetti a fronte di contributi irrisori o alla fine nulli».

«Prima di ufficializzare i tagli alle relative associazioni e ai cittadini», evidenzia il presidente della Otto, «siamo in attesa che l’assessore al bilancio Sergio Rolando ci comunichi a quanto ammonta il piano di rientro in relazione all’assestamento di bilancio del 2016».

A pagare il conto della manovra comunale ci sono anche gli oratori salesiani Ss. Pietro e Paolo e San Luigi a San Salvario, la cooperativa sociale Et, l’associazione Asai.

«Abbiamo presentato diversi progetti per i Centri estivi degli oratori salesiani e per l’Educativa di strada alla Circoscrizione 8», spiega don Mauro Mergola, salesiano, parroco dei Ss. Pietro e Paolo a San Salvario, «siamo in attesa di una risposta. Al momento dunque i fondi che arrivavano dalla Circoscrizione agli enti parrocchia Ss. Pietro e Paolo e Istituto San Giovanni Evangelista (che gestisce gli oratori San Luigi, San Giovannino e il progetto Educativa di strada) sono a zero, non ne riceviamo più da un anno». Negli oratori estivi don Mergola ha accolto bambini e ragazzi di 22 famiglie indigenti che non possono permettersi di pagare la quota di iscrizione, richiesta per la copertura parziale delle spese organizzative, alcune migliaia di euro che dovranno essere coperti dalla parrocchia. «Abbiamo dovuto lanciare attività di autofinanziamento attraverso il progetto ‘Adotta un bambino per l’estate ragazzi’ per recuperare parte di questi fondi», dice il sacerdote salesiano. «Il progetto di Educativa di strada», afferma don Mergola, «è cofinanziato dalla Compagnia di San Paolo, che ha regolarmente liquidato la propria parte, e dalla Circoscrizione che ha pagato solo fino ad aprile 2016, poi più niente. Non riusciamo dunque a saldare tutte le spese.  Cerchiamo di continuare ad accogliere tutti però è indubbiamente sempre più difficile per la parrocchia farsi carico dei servizi che offriamo al territorio con attenzione e cura verso i giovani svantaggiati per i quali l’oratorio diventa il punto di ritorno alla vita».

Anche l’Asai che opera nelle Circoscrizioni 4, 6, 7 e 8 è rimasta a secco. «Non possiamo far conto sui contribuiti delle Circoscrizioni e del Comune sempre più irrisori», spiega Riccardo D’Agostino di Asai, «l’ulteriore taglio non cambia di molto il quadro degli ultimi anni in cui ci sono state date briciole. Cerchiamo dunque di basarci su altre progettualità, rammaricati per i pochi investimenti su un’associazione che si fa carico nel suo complesso di interi quartieri con servizi di integrazione, scolarizzazione istruzione che prevengono a tutto campo il disagio sociale». 

«Sono numerose le progettualità a rischio dopo i tagli», annuncia Claudio Cerrato, presidente della Quattro e coordinatore dei presidenti delle Otto Circoscrizioni torinesi, «sul territorio che amministriamo, in particolare, il ridimensionamento va a colpire  6 persone con disabilità impossibilitate a frequentare i soggiorni estivi; 2 progetti di associazionismo parrocchiale per anziani interamente scoperti; non è stato possibile prendere in considerazione un progetto sull'autismo, uno sull'integrazione dei richiedenti asilo, fondi insufficienti per coprire le attività sportive per persone con disabilità presso la piscina Franzoj; le attività sportive per la terza età; le attività culturali pari a circa un quarto delle progettualità pervenute; le attività scolastiche».

La cooperativa sociale Nemo che gestisce insieme alla parrocchia Santa Maria Goretti nel quartiere Parella l’accoglienza di 24 giovani migranti, come sottolinea la presidente Paola Palmieri, si è vista rifiutare il progetto di sostengo all’integrazione dei ragazzi accolti.

Nella Circoscrizione 6 fondi diminuiti anche alle attività di prevenzione all’abbandono scolastico portate avanti dagli oratori salesiani Rebaudengo e Michele Rua. «Fino a quest’anno la Circoscrizione», sottolinea don Guido Candela, «finanziava un terzo del progetto del doposcuola».

«Ciò che crea maggior dispiacere», conclude Cerrato, «è che vista l'incertezza del consolidamento del bilancio ci sono numerosi altri progetti riguardanti in particolare la prevenzione del disagio minorile, il sostegno agli anziani e il sostegno all' associazionismo diffuso che sono al momento ferme; alcune di questa attività sono state annullata. La parte progettuale del tavolo del lavoro è attualmente ferma per assenza di risorse come la parte di promozione commerciale totalmente sospesa. L'educazione ambientale è limitata alle risorse disponibili per l'officina verde Tonolli, ora al 50%».

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