Chiara Appendino, tutto esaurito alla Crocetta

Dall'emergenza occupazionale alle politiche per la famiglia, ai programmi per la cultura, la questione del Salone del Libro, la battaglia anti Tav... Il primo lungo dibattito faccia a faccia del Sindaco con la popolazione dopo le elezioni di giugno si è tenuto il 10 novembre presso la parrocchia Beata Vergine delle Grazie. Decine di domande dal pubblico. Un'ora di botta e risposta con il direttore della Caritas Dovis e il direttore de "La Voce e Il Tempo" Alberto Riccadonna

Chiara Appendino, tutto esaurito alla Crocetta

Un’ora di confronto serrato con le domande del pubblico. Un’altra ora di botta a risposta con il direttore della Caritas torinese Pierluigi Dovis. Per la prima volta dopo la vittoria elettorale di giugno, il sindaco Chiara Appendino ha partecipato a un lungo dibattito faccia a faccia con la popolazione che giovedì 10 novembre gremiva la parrocchia della Crocetta – Beata Vergine della Grazie, padrone di casa il parroco mons. Guido Fiandino. Il Teatro parrocchiale era stracolmo (oltre 500 presenze), la serata è stata dirottata in chiesa all’ultimo momento. E qui il direttore del settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo”, Alberto Riccadonna, ha regolato il traffico di una discussione volata sul filo di decine di domande compilate in forma scritta dal pubblico e rilanciate al microfono.

Nella prima parte della serata il direttore della Caritas ha orientato la discussione sui temi della città che fa più fatica, quella che vive nelle periferie, al margine del business e delle vetrine turistiche. Dovis ha incalzato la Appendino sulle prospettive dei giovani e il problema degli anziani soli, sull’esigenza di una visione di sistema per il rilancio della città, sulla necessità di una vera riflessione sul welfare. Appendino ha risposto punto su punto. Sul tema giovani e famiglie: “le famiglie siano fondamentali, ma mi domando se noi stiamo dando l'opportunità ai giovani di 28 o 30 anni di diventare famiglia. Molti giovani, non avendo un lavoro, vivono ancora nelle loro famiglie di provenienza. Noi dobbiamo riuscire a mettere i nostri giovani nelle condizioni di essere sereni e di uscire dall’incertezza”.

"La fatica più grande di Torino nei prossimi anni – ha osservato Chiara Appendino, accompagnata al dibattito dagli assessori Sonia Schellino (Welfare) e Marco Giusta (Famiglie) – sarà la scarsità di risorse che la città dovrà affrontare, non solo perché subirà altri tagli, ma anche per una situazione pregressa che adesso il Comune dovrà recuperare”. Ha sostenuto l’esistenza di un buco nelle finanze municipali, ereditato dall’Amministrazione Fassino, che non comparirebbe nei bilanci, pari a 60-70 milioni. “Il recupero di questo debito fuori bilancio – ha avvisato – costringerà a compiere altri tagli di bilancio, ed è anche per questo che dobbiamo ricercare modelli nuovi di welfare”.

Sul Salone del Libro: “Non è vero che Torino l’ha perso, ci stiamo rimboccando le maniche per realizzare un solida alternativa a Milano”. Sul trasporto pubblico, che rischia nuovi tagli alle linee urbane: "è in corso un braccio di ferro con la Regione Piemonte, deve riconoscerci le risorse necessarie per far funzionare il servizio; solo quando avremo un quadro preciso delle risorse potremo disegnarlo con efficienza”. Sulla Tav: “faremo presto un consiglio comunale aperto in cui si sentiranno le opinioni del No e le opinioni del Sì, perché credo che non debba essere io a dire Sì o No, ma che debba essere promosso un dibattito il più largo possibile sui costi e i benefici dell’opera”.

Non è mancata una domanda sul nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “I suoi discorsi in campagna elettorale per me sono stati inaccettabili – ha detto Appendino – Ora lo vedremo al lavoro, il suo primo discorso lascia intendere un cambio di direzione. Se dovessi dire un suo pregio: è l'aver intercettato il sentimento del suo Paese, un sentimento che molti sono stati incapaci di intercettare”.

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