Appendino cerca soluzioni strutturali per Torino

Incontro di fine anno del sindaco di Torino e la sua Giunta

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Appendino cerca soluzioni strutturali per Torino

«Sui grandi nodi irrisolti della città è necessario compiere scelte strutturali». È il cuore del programma di governo pentastellato per il futuro di Torino che il sindaco Chiara Appendino ha delineato nella tradizionale conferenza stampa di fine anno della Giunta comunale al termine di un 2017 particolarmente difficile per l’amministrazione grillina con la ferita, ancora aperta, della tragedia di piazza San Carlo del 3 giugno scorso quando, durante la proiezione della finale di Champions League, nella calca della folla impazzita per un falso allarme terroristico morì una donna e rimasero ferite oltre 1.500 persone. Il sindaco, insieme all’ex questore Angelo Sanna ed ad altri funzionari comunali, sono indagati.

Sui nodi della crisi di Gtt, della Fondazione Torino Musei e sul Piano di rientro del bilancio comunale Appendino ha ribadito che l’amministrazione comunale intende dare risposte strutturali, «senza mettere le pezze».

«Per salire sul treno della ripresa che c’è a livello nazionale e locale occorrono radici sane», ha affermato, «con un bilancio e delle strutture sane». Per la sindaca è quanto mai necessario «cambiare i modelli di governo, ridisegnarli, attraverso modifiche che diano un futuro di medio e lungo periodo alla città».

Su Gtt Appendino ha sottolineato che l’amministrazione comunale è disposta, insieme alla Regione, ad intervenire economicamente per il salvataggio dell’azienda, «ma deve essere un salvataggio definitivo a tutela del gruppo e di tutti i lavoratori». «La responsabilità dell’amministrazione comunale», ha evidenziato, «è di ridisegnare un sistema sostenibile a lungo periodo che si regga sulle risorse, e non sulla logica della ‘pezza’». «La revisione del sistema dei trasporti e della Ztl, presentati dall’assessore Lapietra, vanno in questa direzione», ha proseguito.

L’assessore al Welfare Sonia Schellino ha riassunto le operazioni iniziate nel 2017 della ricollocazione di parte dei profughi che occupavano le palazzine dell’ex villaggio olimpico Moi, in sinergia con la Diocesi, e il nuovo regolamento per i campi Rom.

Appendino ha poi presentato tre punti basilari per il futuro di Torino. Il primo è la scelta del Piano di rientro su cui la Giunta lavorerà nei mesi di gennaio e febbraio. Al secondo punto si trova l’istituzione di un nuovo strumento, l’interpellanza del cittadino, che permetterà ai cittadini di entrare in contatto direttamente con la Giunta. «Un modo per ritrovare fiducia nelle istituzioni», ha detto Appendino, «perché la politica è farsi parte attiva nelle scelte della città».

Infine, all’ultimo punto, il Piano regolatore, «il progetto Torino 2030». «Da gennaio», ha detto la prima cittadina, «inizia il lavoro di confronto con la Città per costruire un piano di sviluppo con la revisione del Piano regolatore, a partire dai bisogni delle persone. I primi interlocutori saranno i giovani». 

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