Storia di una famiglia francese

LA FAMIGLIA BELIER                                           
(Francia, 2014)

Regia: Eric Lartigau
con Louane Emera, Karin Viard, Franҫois Damiens.

Parole chiave: film (67), cinema (39), Francia (38), recensione (32)
Storia di una famiglia francese

“La famiglia Bélier”, diretto da Eric Lartigau e ispirato a “Les mots qu'on ne me dit pas”, scritto da Véronique Poulain, è una commedia francese dei buoni sentimenti, soprattutto quelli fondati sull'unità familiare, una commedia serena e ironica che inneggia alla francesità della provincia francese, alla ferrea volontà di molti Francesi nel voler mantenere i propri valori e la propria vita, legati all'indipendenza e alla tradizione. Una realtà principalmente rurale legata alla casa, al territorio, all'ambiente, ai prodotti locali preferiti a qualunque cosa arrivi da chissà dove.

Gente decisa, che non si tira indietro davanti alle difficoltà, gente un po' alla Asterix e Obelix, senza dimenticare il saggio Panoramix, gente con uno spirito indomito perfettamente incarnato dalla famiglia Bélier, contadini, allevatori, produttori di formaggio, tra cui il Brie che vendono al mercato locale, nel loro paese, circondato dalla curatissima campagna della Normandia.

I Bélier lavorano tutti insieme, anche i figli quando sono liberi da scuola e compiti, sono unitissimi, amano i piaceri semplici della vita normale ma, qui sta il tema scatenante del film, sono sordomuti con la sola eccezione della figlia maggiore Paula, che è la loro voce, che traduce le loro parole evitando gli insulti con sorrisi e diplomazia, aiuto indispensabile e fondamentale ma, qui c'è il tema importante del film, ha sedici anni, è un'adolescente che sta rafforzando identità e desideri di vita, è un uccellino che sta per volare via dal nido caldo e protettivo della famiglia, vuole volare con le sue ali verso il futuro.

Già, perché Paula – la diciottenne cantante francese Louane Emera, César 2015 come attrice protagonista, vero nome Anne Peichert – a scuola ha scoperto di avere una bella voce, un talento straordinario e vorrebbe andare a Parigi e perfezionarsi nel canto. Sotto ogni cielo si sa che il talento è un dono, che si ha o non si ha, tuttavia la tecnica aiuta a non sprecarlo.

Un gran desiderio che però piomba nello sconforto i Bélier sordomuti, ma sono loro i diversi, è la figlia che non è come loro, tuttavia l'amore della famiglia è più forte di tutto e i Bélier, uniti come sempre, aiutano Paula a spiccare il volo, sono dalla sua parte.

Una commedia ben fatta, molto ben interpretata, divertente e commovente, anche se, in fondo in fondo, trascura molti aspetti della realtà dei sordomuti. Un film popolare da vedere serenamente, senza aspettarsi i dialoghi dei massimi sistemi.

                                                                                              

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