Nanni Moretti e i fantasmi familiari

MIA MADRE  (Italia, 2015)

Regia: Nanni Moretti

Con Giulia Lazzarini, Beatrice Mancini, Margherita Buy

Parole chiave: moretti (1), italiano (1), film (67), cinema (39)
Nanni Moretti e i fantasmi familiari

Un film sul film, una morte annunciata, fragili equilibri nelle difficoltà della vita, questo è “Mia madre” diretto, scritto, sceneggiato e interpretato da Nanni Moretti, pronto a sbarcare a Cannes per sostenere la bandiera della settima arte italiana.

Un film che, a un primo sguardo, appare non facile e sconcertante, destinato forse a sollevare il prevedibile dibattito tra fan e detrattori, ovvero tra chi dice sia un capolavoro e chi, al contrario, lo considera il peggiore di Nanni Moretti.

Non ci schieriamo da nessuna parte perché “Mia madre” sembra essere un altro capitolo dell'opera di Moretti che, dall'esordio, riflette sulla propria vita e sulle proprie origini e ambiente sociale, racconta e analizza dubbi e tormenti e soprattutto scelte di una generazione, ma solo in apparenza, in quanto nell'evidenziare i temi cruciali, in questo caso la morte, afferma che coinvolgono ogni generazione, senza legami temporali.

Ada (Giulia Lazzarini), la madre, sta morendo, la assiste il figlio Giovanni (Nanni Moretti), ingegnere che si è messo in aspettativa, nauseato dal lavoro e deciso a dare un nuovo senso alla propria vita.  Assieme a lui la assiste la figlia Margherita (Margherita Buy), regista sensibile e tesissima che sta girando un film che dovrebbe descrivere un episodio della crisi economica italiana, invece sembra un pasticcio senza né capo né coda, per giunta interpretato da John (John Turturro), star americana in decadenza che non ricorda neppure le battute, figura grottesca e triste simbolo della morte artistica.

In questo panorama deludente e privo di speranze l'unica luce è Livia (Beatrice Mancini), l'adolescente liceale figlia di Margherita, che ha con la nonna un rapporto fresco e vero, spontaneo e sincero anche quando studia con lei latino.

Nell'insieme un film interessante, disincantato e malinconico, in cui è evidente l'intento di elaborare la sofferenza personale come partenza per riflessioni su molti aspetti del senso della vita.  Da vedere  senza aspettarsi soluzioni, apprezzando l'impegno degli interpreti, Nanni Moretti incluso.

 

                                                              

Tutti i diritti riservati

Arte e mostre

archivio notizie

17/04/2017

Quando non si costruisce futuro

NON E' UN PAESE PER GIOVANI                        (Italia, 2017)

Regia: Giovanni Veronesi

Con Sara Serraiocco, Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo

19/12/2016

La rinascita dell’arte moderna. L’esempio della Galleria d'Arte Moderna

L'esposizione "Dalle bombe al Museo: 1942-1959..." a cura di Riccardo Passoni e Giorgina Bertolino da una idea di Carolyn Christov-Bakargiev

14/11/2016

Nella Francia profonda vite tra speranze e illusioni

SAINT AMOUR   (Francia, 2016) Regia: Benôit Delépine, Gustave Kervern con Gérard Depardieu, Benôit Poelvoorde, Céline Sallette

01/11/2016

A Torino jazz e letteratura un bel binomio

Un itinerario artistico culturale tra note e poesia al Cafè des Arts