Università: le tante spiritualità del presente

Al Campus Einaudi dell'Ateneo torinese un convegno di studi sul tema "Spiritualità: a che serve. Il ruolo della dimensione spirituale nella formazione professionale" che apre ad un corso interdipartimentale e interdisciplinare

Parole chiave: spiritualità (14), università (76), chiesa (665), torino (730), religioni (31), laicità (4)
Università: le tante spiritualità del presente

Un Centro di Ricerca Studi di Spiritualità che aggrega dipartimenti di differenti conoscenze e saperi, scientifici e umanistici, un progetto ambizioso e importante che unisce università, quella di Torino insieme allo IUS-TO Rebaudengo anche centri di eccellenza sul tema delle forme di spiritualità legate o non contemplate nei canoni delle tradizioni religiose storiche.

Nel convegno di studi che apre, di fatto, il percorso verso un progetto più ampio di studi e ricerche, i docenti Ilaria Zuanazzi, Associato di diritto canonico ed ecclesiastico del Dipartimento di Giurisprudenza e Luca Battaglini, Ordinario di Zootecnica speciale presso il Dipartimento di Giurisprudenza hanno illustrato le finalità, gli obiettivi e le caratteristiche di un percorso che vuole interrogarsi, con modalità interdisciplinari, su un tema irrinunciabile anche nell'età post-moderna e secolare come quello della spiritualità. 

Nella sua introduzione, il prof. Franco Garelli, Ordinario di Sociologia dei progessi culturali e delle religioni, ha cercato di fare chiarezza, linguistica e concettuale, cercando di chiarire le varie e nuove forme in cui oggi si esprime la spiritualità. "Se esiste un evento di grande successo come Torino Spiritualità, per esempio, vuole dire - ha affermato il sociologo - che il tema attira, interroga, a volte incuriosisce anche chi si professa agnostico, ateo o semplicemente o laicamente indifferente al tema religioso". 

Ed infatti Garelli ha indicato in tre specifiche forme di spiritualità nel tempo odierno che si distinguono e spesso giustappongono. La prima è la spiritualità religiosa, ovvero il legame che in varie forme personali e comunitarie, è segno distintivo del rapporto tra uomo e Dio, che è fondamento di tutte le tradizioni religiose, siano esse fedi monoteistiche (cristianesimo, ebraismo, islamismo) o politeistiche. La seconda forma di spiritualità è solo parzialmente legata alla religione. Esiste un retroterra e una ispirazione o un modello culturale nel quale si è immersi ma di fatto procede con caratteristiche differenti: molto personali, legate a una dimensione, che pur conservandone l'imprinting, produce forme nuove e molto personali, o addirittura si trasforma in nuove forme di religiosità. Infine esiste una spiritualità di persone comunità che sono profane e lontanissime da ogni credo religioso e fede, ma che dentro la realtà immanente trovano spazi di meditazione, silenzio o di legame con il cosmo e la vita a volte vicino ad esperienze di meditazione orientale ma non solo. 

In aggiunto a ciò Franco Garelli ha ricordato riportando una riflessione del filosofo Jonas che, in fondo, anche nel mondo dell'ipertecnologia, della macchina che sostituisce l'uomo, delle bioscienze, e della secolarizzazione più audace e spinta, non cade e non cadrà mai la domanda ultima sul senso della vita e della morte, dell'esistere e del mondo, dell'io nella sua più profonda essenza ontologica. 

Per questo l'aver pensato, progettato e ora avviato un percorso della spiritualità, ha concluso il docente, è sicuramente un grande merito, perché va oltre ad uno sbiadito concetto di laicità che si pensa ancora egemonica e che non aiuta e non identifica più neppure il mondo accademico. Al contrario Torino si candida ad essere un laboratorio di pensiero, di dialogo e di confronto tra saperi, spiritualità e religioni in una società plurale come quella di oggi e del futuro. 

Il convegno è proseguito con il confronto interdisciplinare che ha coinvolto professori e ricercatori su temi quali l'economia, la matematica, il diritto, la medicina ed infine l'educazione, con gli interventi di Davide Maggi, docente di economia aziendale, Francesco Malaspina, associato di Geometria al Politecnico, Suad Omar, mediatrice culturale del Centro interculturale "Alma Mater", Mario Chiavario, Davide Petrini, per l'area giuridica, Luca Savarino, Rosanna Supino e Giovanni Battista Ferrero e Davide Spadaro nel settore medico e biologico e infine don Luca Peyron sul tema educativo. 

L'ex Magnifico Rettore dell'Ateneo torinese Rinaldo Bertolino con una frase del suo intervento, credo sintetizzi in modo efficace il senso della giornata e i suoi sviluppi futuri. "Nessuno può sentirti escluso da un interrogativo profondo e a volte angosciante o liberante nel comprendere che la vita, la propria vita e quella degli altri debba essere indagata e pensare attraverso un introspezione dell'anima sia essa religiosa o laica, credente o diversamente credente perchè profondamente umana.

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