Uno stile di vita

Il professor don Luigi Berzano, ordinario di Sociologia dell’Università di Torino, autore di pubblicazioni che ci aiutano a riconoscere la nostra attuale condizione vitale e a proporre interpretazioni anche altamente pedagogiche, aperto saggiamente a ogni forma di collaborazione, ci ha donato per i tipi «Cittadella Editrice» Assisi, il volume Gesù. Uno stile di vita, Assisi 2015, 1-124.

Parole chiave: berzano (1), stile (1), Recensione (32), gesù (67)
Uno stile di vita

Un libro che ci voleva. In poche pagine ci aiuta a rivisitare i Vangeli, a reinterpretare la nostra esperienza di fede, a confrontarci con un modo di vivere promettente, a orientarci decisamente a fare spazio all’altro, come possibile senso del nostro vivere umano con gli altri.

  1. La prima parte ci offre una puntuale e coinvolgente informazione e insegnamento sociologico sul concetto di stile di vita. Ci aiuta a individuare nella nostra società il passaggio dallo stile agli stili di vita; a vivere il processo di personalizzazione e autocoscienza stilistica, in modo che ciascuno di noi, possa essere e divenire l’«io spirituale molteplice», abilitandosi anche a livello religioso, ad accogliere e proporre lo stile di vita di Gesù, fonte di identità e di autonomia, che ci individua e ci differenzia, ci affascina nelle sue componenti esperienziali.
  2. La seconda parte in 12 capitoletti con 13 “e-mail”, inizia raccontandoci il “mythos” di Gesù (c. 4); ci fa cogliere in lui l’inevitabilità dei rapporti (l’amicizia c. 5); ci educa a riconoscere il tu, l’altro che ci identifica e ci affascina (c. 6). Ci pone nella splendida condizione di apprezzare il credere, la fede, come un far sorgere domande (c. 7), nell’esempio dei due discepoli di Emmaus; e vivere le forme dell’amore (con la sintesi dell’agape), in una esperienza singolare e totale, abilitati a vivere «pronti» ed «essere tempo» (c. 8).

C’è una abitualità affascinante del vivere di Gesù in «altissima solitudine» e «altissima povertà», tra silenzio e preghiera, che parte sempre dal dono (vita), nella libertà, aiutati a vivere e a riconoscerci nella nuova creazione (v. la domenica: c. 9). Così si superano come Gesù i «tabù»; si esperimenta la fede, oltre i luoghi: nella gioia, nell’apertura, grazie alla presenza, nei rapporti (c. 10).

Tutta la persona umana è coinvolta: tutti i sensi e il respiro (c. 11); lo stesso parlare di Gesù, in simboli, allegorie, parabole, si stampa indelebilmente nel ricordo dei “suoi” e nel nostro ricordo per continuare a raccontare (c. 12).

Riguardando la vita di Gesù con una visione globale riconosciamo la fede come ricerca e come desiderio: pervenendo a quale verità? (c. 13); possiamo essere educati a vivere la duplice fedeltà: all’uomo/alla terra/alla storia e a Dio/alla Tradizione (c. 14).

C’è un’esperienza-oltre, attestata da Gesù e proposta a ciascuno di noi, da vivere grazie alla Sua «divina umanità».

Ci riconosciamo, oggi, in questo concreto mondo, nell’avvicendarsi dei secoli e delle culture, alle quali siamo debitori di opere e di stili meravigliosi. Siamo quindi sollecitati a cogliere gli stili di vita “consumistici” (usa e getta) e “commercialisti” (ti do e mi dai), per poter riassumere la “bellezza” di una Tradizione storica cristiana; e vivere come “ricchezza” l’essere “seme” disseminato (diaspora); ed esperimentare il fascino di Gesù, inaspettatamente e incredibilmente innamorante. Di qui, si può ripartire sempre, per un “nuovo umanesimo”. 

* Vescovo di Mondovì

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