Hornby, una vita da lettore e da scrittore

Il romanzo di successo dell'autore di "Febbre a 90", che si mette nei panni del lettore

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Hornby, una vita da lettore e da scrittore

A volte mi domando a cosa serve scrivere. In ogni caso continuo ad approfittare di coloro che lo fanno e, lo confesso con un po’ di sanissima invidia, soprattutto di coloro che riescono a trasformare il piacere di leggere libri, in un libro. Nick Hornby riesce a regalarti degli spunti partendo dal presupposto editoriale del “The Believer” di non stroncare: il mondo è pieno di libri perché affrontare un libro che potrebbe risultarci ostico quando la possibilità di scelta che abbiamo è quasi illimitata? Meglio raccogliere dei suggerimenti, il rischio è quello di incontrare libri che ci possano piacere o addirittura farcene innamorare – capita, a volte – Nick Hornby afferma "In parole povere: a leggere certi libri mi annoio, e quando mi annoio tendo a diventare irritabile. Eliminare la noia dalla mia vita di lettore si è dimostrato sorprendentemente facile."

Una vita da lettore considera alcuni temi di fondo come quelli trattati in "Come un romanzo" da Daniel Pennac – ma questo lo andrete a leggere da soli – Va bene, vi regalo alcune sue righe “Dove trovare il tempo per leggere? Grave problema. Che non esiste. Nel momento in cui mi pongo il problema del tempo per leggere, vuol dire che quel che manca è la voglia. Poiché, a ben vedere, nessuno ha mai tempo per leggere. [...] Il tempo per leggere è sempre tempo rubato (come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare)” Torniamo a Nick Hornby, protagonisti i libri, quelli ricevuti, quelli recensiti, quelli comprati e mai letti, quelli che prima o poi bisognerà leggere, quelli letti davvero e quelli che non avevamo mai acquistato: un succedersi di indicazione su letture di tutti i generi, dai classici alle biografie degli sportivi, dalle raccolte di versi alla fantascienza, da romanzi appena usciti a quelli imperdibili.

Il “dramma” di queste recensioni? la maggior parte di questi libri/letture sono di autori anglofoni, per cui mi tocca pure confessare la non conoscenza di almeno il 70% degli autori citati, malgrado la mia vita di lettore ed il vizio “Del furor d’aver libri” è un testo settecentesco del libraio-editore-bibliofilo Gaetano Volpi, ma di questo volumetto non vi racconterò nulla. Per coloro che hanno già avuto a che fare con Nick Hornby, tra l’altro più di un suo romanzo è diventato un film, l’approccio è quello del lettore a cui piace  leggere, dell’amico che ti racconta dell’ultimo libro letto, dello scambiarsi un consiglio anche solo per un regalo senza eludere quella sensazione personale quel rapporto che  puoi avere con un libro: sorpresa, avventura, stizza, noia e desiderio di terminarlo sia nell’acezione positiva che in quella distruttiva ed in ogni caso considerate il crossbooking o bookcrossing, confesso: non ho ancora capito qual è la versione corretta. Oltre che affrontare l’argomento lettura/vita da lettore sembra di avere un volume che ti dà indicazioni su come recensire un libro e quale rapporto intrattenere con i propri lettori.

Nick Hornby nell’introduzione si confessa: “All’inizio della mia carriera di scrittore ho recensito molta narrativa, ma dovevo fingere, come è prerogativa dei recensori, di avere letto i libri fuori dal tempo, dallo spazio e dal mio carattere: in altre parole, dovevo fingere di non averli letti mentre ero stanco e nervoso, o bevuto; di non invidiare gli autori, di non avere una mia agenda di impegni, né gusti estetici o problemi personali… Perciò questa rubrica sarebbe stata diversa. Sì, d’accordo, anche qui mi avrebbero pagato, ma per scrivere di qualcosa che avrei fatto comunque, cioè leggere libri che già volevo leggere. E qualora avessi sentito che l’umore, il morale, i livelli di concentrazione, il clima o le vicende familiari avrebbero influito sul mio rapporto con un libro, avrei potuto e dovuto ammetterlo”.

 

Una vita da lettore, per circa un anno è stato relegato, nella mia biblioteca, nella schiera dei libri comprati ma non letti. La rilettura della quarta di copertina mi ha obbligato a leggerlo o forse è stata una buona scusa per accantonare altri volumi: non è stata una lettura tutta di un fiato, in fondo parliamo di una vita da lettore, non di poche ore.

Dimenticavo di parlarvi della quarta di copertina che recita “I libri, ammettiamolo, sono meglio di qualunque altra cosa. Se organizzassimo un campionato di fantaboxe culturale, schierando sul ring i libri contro il meglio che qualunque forma d’arte abbia da offrire, sulla distanza di quindici riprese… be’ vincerebbero praticamente sempre”. Con questi presupposti, potevo forse sottrarmi alla sua lettura?

 

 

Nick Horby - Una vita da lettore
280 PAG., 15,50 € - Edizioni Guanda 2006 (Biblioteca della Fenice)
ISBN 9788882468910 

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