Gli ultimi giorni dei templari

Un'opera tra divulgazione storia e narrazione romanzata, inserita nella collana «Misteri svelati - Dall'archivio segreto Vaticano» dell'editrice Città Nuova, che ricostruisce il contesto storico e le vicende dei personaggi che sono stati protagonisti del tramonto dell'ordine dei Templari.

Parole chiave: templari (1), storia medievale (1), città nuova (3), mario dal bello (1)
Gli ultimi giorni dei templari

Sfilano gli intrighi, le passioni, le idealità e gli scontri di potere che rendono così vicina e comprensibile un’epoca, quella medievale, spesso rappresentata come l’alterità per eccellenza rispetto alla modernità occidentale, nel nuovo romanzo di Mario Dal Bello dedicato a «Gli ultimi giorni dei Templari» e inserito nella collana «Misteri svelati. Dall’archivio segreto vaticano» della Casa editrice Città Nuova. Sono gli anni a cavallo tra XIII e XIV secolo quelli in cui ci trasporta l’autore, docente di Storia e giornalista. Un’epoca di profonde trasformazioni sia nel campo della sovranità temporale, con la nascita e il processo di rafforzamento delle monarchie nazionali, sia nell’organizzazione della Chiesa, attraversata da fermenti di rinnovamento che si esprimono nell’azione di nuovi ordini religiosi, come quelli monastico-cavallereschi (Templari, Gerosolimitani, Teutonici).

Il tema del volume, la soppressione dell’ordine Templare e il drammatico destino di molti Cavalieri, arsi sul rogo dopo la condanna del Re di Francia, è stato oggetto di numerosi e rigorosi studi nel corso degli ultimi decenni, fondati sulla documentazione coeva, e in particolare sul vastissimo patrimonio documentario vaticano. Su questa base, Dal Bello costruisce una narrazione a metà tra il romanzo storico e la divulgazione scientifica (o forse è la storia stessa, talvolta, a presentarsi sotto le vesti di romanzo...).

Il punto di inizio del libro è la fine della presenza cristiana d’«Outremer»: la caduta della piazzaforte di San Giovanni d’Acri, nell’estate del 1291, coincide con la scomparsa dei Templari da quella Terrasanta in cui l’ordine dei monaci-guerrieri era nato due secoli prima: «per fare penitenza e usare la spada a proteggere i pellegrini dai briganti e dai leoni che infestano le strade della Palestina»- aveva affermato il fondatore, il cavaliere francese Ugo de Payns (p. 6). Comincia allora, e si conclude oltre vent’anni dopo, l’agonia del Tempio, stretto tra gli appetiti dei sovrani e le ambizioni dei pontefici, minato al suo stesso interno da contrasti sulla nuova missione da intraprendere, dopo il venir meno dello «spirito» crociato.

Dal Bello inserisce gli avvenimenti storici e documentati in una gustosa trama di dialoghi e ritratti che seguono la regola del verosimile. Ne esce un’immagine vivida dei principali protagonisti della vicenda: il progetto teocratico di Bonifacio VIII; il famoso «schiaffo» di Sciarra Colonna; la religiosità ombrosa del Re di Francia; Filippo IV il Bello, nipote di un sovrano «santo» ma implacabile sostenitore del potere assoluto dei Re contro i diritti della Chiesa; le indecisioni di Clemente V che, chiamato a scegliere tra lo scontro frontale con il Re e la difesa dei Templari, nel 1312 a Vienne dichiara sciolto l’ordine, pur non colpevole di eresia.

Su tutte, si staglia la figura dell’ultimo Gran Maestro: il prode Jacques de Molay, cavaliere forgiato nella lotta contro gli arabi e poco avvezzo ai giochi della politica, ma pronto a gridare la sua innocenza fino alla morte.

Con la sua fine, nel marzo del 1314, si chiude la fase più cruenta della persecuzione dell’Ordine: i tesori dei Templari (tra cui alcuni studiosi annoverano la Sindone stessa e in cui si favoleggia la presenza del Sacro Graal) saranno contesi a lungo tra i Pontefici e i sovrani. «E’ il tramonto drammatico dell’ideale cristiano della cavalleria, come ha notato Huizinga nel suo splendido saggio L’autunno del Medioevo» (p. 123).

 - Mario Dal Bello, Gli ultimi giorni dei Templari, Città Nuova Editrice, Roma 2013, 150 pp., 12 euro.

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