«Cento giorni con Gesù», una riflessione sui Vangeli

Il bel libro di Alessandro Ginotta per Tau edizioni 

Parole chiave: Gesù (67), chiesa (665), festa (30), vangeli (2)
«Cento giorni con Gesù», una riflessione sui Vangeli

Il contenuto è chiaro già nel titolo: cento (anzi 109, per la precisione) riflessioni su altrettanti brani evangelici. Alessandro Ginotta, autore del libro «Cento giorni con Gesù» (Tau Editrice), suggerisce di leggerne uno al giorno «prima di spegnere la luce la sera, prima di chiudere gli occhi ed addormentarci». A un primo, rapido sguardo lo schema potrebbe sembrare comune ad altri testi: brano, riflessioni, suggerimenti. Invece, come si legge nella presentazione, «non si tratta del ‘ solito’ commento al Vangelo, ma di qualcosa di completamente nuovo per approccio, stile, linguaggio e contenuto». A volte c’è l’attualizzazione dell’episodio, altre volte un’osservazione insolita. Riguardo alle Beatitudini, ad esempio, Ginotta si (e ci) chiede: «Quali sono le beatitudini che più ci colpiscono? Non sono forse quelle che sembrano più in contrasto con la felicità? Ma come fanno ad essere beati i poveri? Gli afflitti? Gli affamati?».

O più avanti, quando Gesù che dice a Simone «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa», l’autore annota: «Ecco il primo ‘conclave’ della Chiesa! Certo, non ci sono cardinali, non c’è neppure la Cappella Sistina, ma c’è Gesù che investe il primo Pontefice della storia. E come tutti i pontefici, Pietro cambia nome», anzi è Gesù stesso a cambiarglielo da Simone a Pietro. O ancora, «Dio non è un jukebox, e neppure un distributore di snack! Non basta inserire una monetina… Quante volte preghiamo solo per soddisfare un nostro capriccio».

L’aspetto più inconsueto, però, è il dialogo che Ginotta instaura con il lettore, coinvolgendolo in prima persona. In ogni capitolo-giorno alcune frasi sono evidenziate in neretto: sono, quasi sempre, quelle che si sarebbe portati a sottolineare, per interesse o promemoria. Poi, al termine di ogni giorno, l’autore scrive: «Cara lettrice, caro lettore, le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono»: seguono interrogativi che facilitano una specie di esame di coscienza e stimolano alla testimonianza evangelica. Infine, c’è una breve preghiera conclusiva: «Questa notte, Gesù ti affido i lettori di questo libro e tutti noi», seguito da invocazioni specifiche per chi, ieri come oggi, è in difficoltà o fatica a capire e a vivere. È lo stile apprezzato dai tanti frequentatori del suo blog www.labuonaparola.it, al quale - last but not least - merita dare un’occhiata. «Perché vivere bene si può, e con Gesù è meglio»

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