La storia di tre scienziate tra il mondo e il cielo
Un lungometraggio che ci invita alla riflessione
“Roger, sono a gravità zero, qui va tutto bene e mi sento felice”. Con queste parole l’astronauta John Glenn ha annunciato la buona riuscita della missione spaziale del 20 Febbraio 1962 con la navetta “Friendship” (amicizia) lanciata nello spazio per compiere, per la prima volta di un americano, un’orbita completa intorno al pianeta terra. L’astronauta, poi diventato senatore americano e di nuovo astronauta all’età di settantasette anni per volare sullo Shuttle, prima di partire per la missione nel 1962, ha voluto che a controllare le traiettorie di rientro fosse una giovane matematica di colore, Katerine Johnson. Questa storia, assieme a quella di altre due ragazze di colore, vissute negli anni bui della segregazione razziale americana, costituisce la parte importante del film Diritto di contare tradotto dall’americano “Hidden Figures”, americano e celebrativo della grande avventura spaziale, dedicato alle tre eroine dello spazio.
Tre donne scienziato, che negli anni un cui Martin Luther King proclamava l’uguaglianza di tutte le persone al di la di ogni colore della pelle e di ogni altra discriminazione, svolgevano il proprio compito alla NASA, l’ente governativo americano che aveva il compito di portare l’uomo nello spazio per rispondere alla sfida lanciata dai sovietici con il lancio del primo uomo, Yuri Gagarin, avvenuto nel 1961.
Katherine Johnson, una matematica e fisica oggi novantottenne, Dorothy Vaugan, una matematica che per prima ha saputo utilizzare un primo grande computer acquisito dalla NASA e Mary Jackson, matematica e ingegnere sempre in servizio alla Nasa. Il film tratta in parallelo le storie delle donne che svolgono il loro lavoro in una zona di uffici decentrata della NASA (con bagni dedicati a donne di colore) e la grande missione americana per portare l’uomo nello spazio.
Il film fa trasparire, in filigrana, la storia razziale americana che vuole far credere ad una minore capacità delle persone di colore che però, nel caso delle tre donne, viene assolutamente smentita.
La storia poi darà ragione alla determinazione e alla preparazione delle donne anche attraverso l’abolizione dei bagni per sole “donne di colore” presenti negli uffici della NASA. Il successo delle missioni Mercury e delle successive avventure spaziali americane daranno poi la giusta ricompensa alla determinazione delle tre donne.
Siti per approfondire:
www.nasa.gov sito ufficiale della nasa
https://www.nasa.gov/modernfigures uno speciale sulle figure nascoste
https://science.ksc.nasa.gov/history/mercury/ma-6/sounds/ma-6-transcript-audio-1.html audio originale della missione di Glenn
https://www.nasa.gov/content/astronaut-john-h-glenn-jr-with-mercury-friendship-7-spacecraft uno speciale su John Glenn
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