Chiesa cattolica e Rivoluzione Russa

Cento anni dopo la nascita dell'Unione Sovietica

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Chiesa cattolica e Rivoluzione Russa

Nel febbraio del 1917 Lenin è anco­ra esule a Zurigo in Svizzera e Guglielmo Il, kaiser di Germania, preme per chiudere il fronte orientale verso la Russia e così rovesciare le truppe sul fronte occidentale e sgominare la Francia. Per attuare questo progetto l’imperatore sfrutta la rivoluzione bolscevica per provocare il tracollo dell'esercito zarista. Propone a Carlo I d’Asburgo, imperatore austro-ungarico e ultimo discendente del Sacro Romano Impero, di aiu­tare Lenin a raggiungere la Russia e scatenarvi la rivoluzione. Carlo, inorridito, risponde: «Guai se il comunismo dovesse trionfare: sarebbe il danno più grave all'intelligenza e alla fede cristiana». Parole profetiche: Giovanni Paolo II lo beatifica nel 2004.

Ma Guglielmo Il fa di testa sua e mette a disposizione di Lenin e dei dirigenti rivoluzionari il treno piombato con cui attraversano l'Europa ed entrano in Russia sotto la protezione dei soldati te­deschi. Grazie alla propaganda bolscevica, i soldati russi rifiutano di combattere, gli impiegati delle poste bloccano il telegrafo, i ferrovieri che trasportano le truppe incrociano le braccia. Lenin, preso il potere, il 15 dicembre 1917 firma la resa incondizionata ai tedeschi e il 3 marzo 1918 viene siglata a Brest-Litovsk la pace con la quale la Russia cede alla Germania la Polonia e l’Ucraina. Vent’anni dopo il misfatto si ripete a conferma della natura diabolica delle dittature: il 1° settembre 1939 la Germania e il 7 l’Unione Sovietica invadono l’inerme Polonia e se la spartiscono, senza una dichiarazione di guerra e in forza del famigerato patto Molotov-Ribbbentrov o Hitler-Stalin (23 agosto 1939). Nel 1918 Lenin cede la Polonia alla Germania, nonostante che questa si fosse impegnata con la Santa Sede a dare l'indipendenza a Varsavia, ma il Vaticano non vuole essere coinvolto nelle contese poli­tiche-militari dell’ex Impero zarista, dove si susseguono caos, fame, violenza, illegalità e terrore.

La persecuzione comunista colpisce la Chiesa ortodossa quasi fino all’annientamento e non risparmia i cattolici e i protestanti. Per Benedetto XV sono anni travagliati. Nella prima enciclica «Ad beatissimi apostolorum» (1° novembre 1914) auspica la fine all’aspra animosità tra tradizionalisti e modernisti, che tanti danni aveva fatto alla Chiesa. Il 1917 è l’anno della famosa «nota ai Paesi belligeranti» del 1° agosto: si illude che, con la rivoluzione, sia giunto il tempo della riunificazione della Chiesa cattolica con le Chiese orientali, auspicata dall’enciclica «Orientalium dignitas» (30 novembre 1894) di Leone XIII.

Per favorire questo processo Papa Benedetto crea in forma autonoma la Congregazione per la Chiesa orientale con il motu proprio «Dei providentis» (1° maggio 1917), che era stata istituita da Pio IX nel 1862, ma che era subordinata a Propaganda fide; e con il motu proprio «Orientis catholici» (15 ottobre 1917) fonda il Pontificio Istituto Orientale aperto, con audace innovazione, agli studenti ortodossi. Poi proclamerà dottore della Chiesa il siriano Sant’Efrem (il 5 ottobre 1920). Il 28 giugno 1917 promulga il nuovo Codice di Diritto canonico «pio-benedettino», in gran parte elaborato da Pio X: il canone 257 proclama il Papa «colui che presiede la Congregazione per le Chiese orientali».

Nel discorso ai cardinali del 24 dicembre 1917 Benedetto per il quarto anno consecutivo parla con grande amarezza della guerra e dell’insensibilità dei governanti: «Preposti alla custodia di quel gregge che solo un falso pastore potrebbe tollerare preda di eccidio, sentivamo acuto dolore dacché vani erano riusciti gli sforzi volti alla riconciliazione dei popoli. In particolar modo ci affligge l’aver visto cadere a vuoto l’invito diretto ai capi dei popoli belligeranti, o non degnati di ascolto o non risparmiati di sospetto e calunnia». Auspica il ritorno dell’umanità a Dio.

Il governo rivoluzionario russo con il decreto del 26 gennaio 1918 «sulla separazione della Chiesa dallo Stato e della scuola dalla Chiesa» riduce le Chiese a comunità cultuali prive di ogni diritto.

Il 30 aprile 1918 Benedetto XV nomina mons. Achille Ratti, prefetto della Biblioteca Vaticana, visita­tore apostolico della Polonia, della Lituania e della Russia. In ottobre Ratti chiede alle autorità comuniste di visitare la Russia. Riferisce il suo segretario don Ermenegildo Pellegrinetti: «L’autorizzazione venne accordata senza difficoltà ma, venuto a sapere che sarebbe stato consegnato in una casa con una sentinella sulla porta e nell’impossibilità di vedere alcunché, rinunciò al viaggio». Il cardinale Achille Ratti, arcivescovo di Milano, il 6 febbraio 1922 succede a Benedetto XV e il 15 agosto 1929 Pio XI fonda il «Pontificio Collegio Russo» affidato - come l’Università Gregoriana e i Pontifici Istituti Biblico e Orientale – ai Gesuiti.

Nel 1921-23 una terribile carestia colpisce la Russia. Il 5 agosto del 1921 Benedetto XV scrive al cardinale Pietro Gasparri, segretario di Stato, «sulla condizione di miseria del popolo russo, colpito da una delle più spaventose catastrofi. Masse sterminate di creature, colpite dalla fame, falciate dal tifo e dal colera, ondeggiano disperatamente sopra una terra inaridita. Molti milioni invocano il soccorso dell’umanità. Questo grido di dolore ci ha ferito profondamente. Si tratta di un popolo sommamente provato dal flagello della guerra; un popolo su cui brilla il carattere di Cristo e che appartiene alla grande famiglia cristiana. Per quanto separato da barriere, è tanto più vicino al nostro cuore di padre, quanto è più grande la sua sventura. Sentiamo il dovere di fare tutto il possibile per soccorrere i figli lontani. Ma la vastità della rovina è tale che tutti i popoli debbono unirsi per provvedere e nessuno sforzo riuscirà di troppo dinanzi all’immensità del disastro».

Perciò invita il suo primo collaboratore «a mettere in opera i mezzi per far presente ai governi la necessità di una pronta ed efficace azione: ogni uomo deve sentire il dovere di accorrere dove muore un altro uomo».

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