Il grande racconto

“Il racconto dei racconti” è un fantasy horror, in molte parti più grottesco che horror, diretto da Matteo Garrone e interpretato da un notevole cast, che ha le sue punte di diamante in Salma Hayek e Vincent Cassel. Un bel film, realizzato con grande accuratezza e, secondo qualcuno, la mano di Garrone si rivela soprattutto nei caratteri femminili; un film che al recente festival di Cannnes non ha ottenuto i consensi sperati, tuttavia ha già un ottimo successo di cassetta ed è stato venduto in 50 paesi diversi. I racconti del film, tratti dai 50 scritti da Giambattista Basile a Napoli tra il 1634 e il 1636 nel Pentamerone detto Lo Cunto de li cunti, sono tre: La cerva fatata, intitolato nel film La Regina, La pulce e La vecchia scorticata, diventato Le due vecchie.

“L'Italia possiede nel Cunto de li cunti o Pentamerone del Basile – scrisse Bendetto Croce – il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di fiabe popolari: com'è giudizio concorde dei critici stranieri conoscitori di questa materia”. “Il mondo delle fiabe è un mondo mattiniero – scrisse Italo Calvino – Quasi a ogni pagina il Pentamerone è illuminato da un'alba o da un'aurora. Si direbbe che per Basile il passaggio dalla notte al giorno (e così il suo inverso) faccia parte della punteggiatura, obbedisca a una necessità sintattica e ritmica, serva a segnare una pausa e una ripresa, un punto e a capo.” Un'impresa nopn facile fare un film dalle fiabe di Basile.

“Sesso, magia, fango – ha dichiarato Matteo Garrone -Lo cunto de li cunti nonostante quel sottotitolo Tratteniemento de peccerille, non è per bambini, ci sono cascati anche i Grimm, ma nel Seicento non esistevano i racconti per l'infanzia”. Infatti il film non è per bimbi e famiglie, ma solo per i fan del genere. Al pubblico la sentenza.