Siria, Messico, Estremo Oriente. All’Angelus il Papa abbraccia il mondo intero

In una Piazza San Pietro gremita di fedeli nella Giornata per la Vita, Papa Francesco ha recitato l’Angelus ed ha lanciato un forte appello per la ripresa dei negoziati in Siria

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Siria, Messico, Estremo Oriente. All’Angelus il Papa abbraccia il mondo intero

 

“Con viva preoccupazione seguo la drammatica sorte delle popolazioni civili coinvolte nei violenti combattimenti nell’amata Siria e costrette ad abbandonare tutto per sfuggire agli orrori della guerra”. Questo l’appello di Papa Francesco per la Siria: “Auspico che, con generosa solidarietà, si presti l’aiuto necessario per assicurare loro sopravvivenza e dignità” mentre alla Comunità internazionale ha chiesto di non risparmiare “alcuno sforzo per portare con urgenza al tavolo del negoziato le parti in causa”. Solo una soluzione politica del conflitto sarà capace di “garantire un futuro di riconciliazione e di pace a quel caro e martoriato Paese, per il quale vi invito a pregare molto; e anche adesso tutti insieme preghiamo la Madonna per l’amata Siria: Ave o Maria...”.

 

Pescatori di uomini

 

Prima della recita dell’Angelus, come di consueto, Papa Francesco ha commentato il Vangelo di questa domenica che racconta la chiamata dei primi discepoli di Gesù (Lc 5,1-11). Socchiudendo gli occhi ed ascoltando le sue parole possiamo quasi vedere anche noi Simone mentre fatica sulle sue reti vuote. La fede di San Pietro, che  “aveva già conosciuto Gesù e sperimentato la potenza prodigiosa della sua parola” però non viene delusa: dopo una notte di lavoro, senza aver pescato nulla, Gesù ha invitato Simone a prendere di nuovo il largo. “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti” (v. 5). Le reti si riempirono di una tale quantità di pesci che per poco non si ruppero (cfr v. 6).

 

Di fronte a questo evento straordinario “i pescatori sono presi da grande stupore”. Simon Pietro si getta ai piedi di Gesù dicendo: “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore” (v. 8). Quel segno prodigioso lo ha convinto che Gesù non è solo un “formidabile maestro”, la cui parola è “vera e potente”, ma che Egli è il Signore “la manifestazione di Dio”. Tale presenza ravvicinata suscita in Pietro un forte senso “della propria meschinità e indegnità”. Da un punto di vista umano, Pietro pensa che ci debba essere distanza tra il peccatore e il Santo. “In verità - ha proseguito Papa Francesco - proprio la sua condizione di peccatore richiede che il Signore non si allontani da lui, allo stesso modo in cui un medico non può allontanarsi da chi è malato”.

 

Come San Leopoldo e San Pio

 

La risposta di Gesù a Simon Pietro è rassicurante e decisa: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini” (v. 10). E di nuovo il pescatore di Galilea, ponendo la sua fiducia in questa parola, lascia tutto e segue Colui che è diventato il suo Maestro e Signore. E così fecero anche Giacomo e Giovanni, soci di lavoro di Simone. “Questa - ha commentato Papa Francesco - è la logica che guida la missione di Gesù e la missione della Chiesa: andare in cerca, pescare gli uomini e le donne, non per fare proselitismo, ma per restituire a tutti la piena dignità e libertà, mediante il perdono dei peccati. Questo è l’essenziale del cristianesimo: diffondere l’amore rigenerante e gratuito di Dio, con atteggiamento di accoglienza e di misericordia verso tutti, perché ognuno possa incontrare la tenerezza di Dio e avere pienezza di vita. E qui, in maniera particolare, penso ai confessori: sono i primi a dover dare la misericordia del Padre seguendo l’esempio di Gesù, come hanno fatto anche i due Frati santi, padre Leopoldo e padre Pio”.

 

La Giornata per la Vita e quella contro la tratta

 

Dopo la recita dell’Angelus il Papa ha ricordato che oggi si celebra la Giornata per la Vita, sul tema “La misericordia fa fiorire la vita”. “Mi unisco - ha detto Francesco - ai Vescovi italiani per auspicare da parte dei vari soggetti istituzionali, educativi e sociali un rinnovato impegno in favore della vita umana dal concepimento al suo naturale tramonto. La nostra società va aiutata a guarire da tutti gli attentati alla vita, osando un cambiamento interiore, che si manifesta anche attraverso opere di misericordia. Saluto e incoraggio i docenti universitari di Roma e quanti sono impegnati a testimoniare la cultura della vita”.

 

Domani si celebrerà la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, che “offre a tutti l’opportunità di aiutare i nuovi schiavi di oggi a rompere le pesanti catene dello sfruttamento per riappropriarsi della loro libertà e dignità”. “Penso - ha aggiunto il Papa - in particolare a tante donne e uomini, e a tanti bambini! Occorre fare ogni sforzo per debellare questo crimine e questa intollerabile vergogna”.

 

I valori della famiglia e l’abbraccio all’Estremo Oriente

 

Papa Francesco ha voluto anche salutare le popolazioni dell’Estremo Oriente che domani celebreranno il capodanno lunare: “A tutti auguro di sperimentare serenità e pace in seno alle loro famiglie, che costituiscono il primo luogo in cui si vivono e si trasmettono i valori dell’amore e della fraternità, della convivenza e della condivisione, dell’attenzione e della cura dell’altro. Possa il nuovo anno portare frutti di compassione, misericordia e solidarietà”. Uno scrosciante applauso ha sottolineato questo abbraccio del Papa e della Piazza alle popolazioni dell’Estremo Oriente. Un abbraccio che ha unito uomini e donne di tutta la terra.

 

Il Viaggio in Messico e l’incontro con il patriarca Kirill

 

Durante i saluti, infine, Papa Francesco si è soffermato a ricordare la comunità sacerdotale del Collegio Messicano di Roma e tutti i pellegrini messicani: “grazie per il vostro impegno di accompagnare con la preghiera il viaggio apostolico in Messico che compirò tra pochi giorni, e anche l’incontro che avrò a L’Avana con il mio caro fratello Kirill”. “A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”

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