Papa Francesco, la vita deve essere dignitosa per tutti i figli di Dio

«Chiediamo perdono ai migranti» e «Accogliete l’enciclica». È il biglietto da visita di Papa Francesco per l’incontro con i torinesi domenica 21 e lunedì 22 giugno 2015. L’ha pronunciato mercoledì 17 giugno all’udienza generale: da mesi nelle catechesi prepara il Sinodo del 4-25 ottobre sul tema «Vocazione e missione della famiglia nella Chiesa e nella società».

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Papa Francesco, la vita deve essere dignitosa per tutti i figli di Dio

Per affrontare il tema del rapporto tra famiglia e lutto, tra dolore e fede, Bergoglio legge e commenta l’episodio evangelico del figlio della vedova di Naim risuscitato da Gesù (Luca 7,11-17): «È una scena molto commovente, che ci mostra la compassione di Gesù e la sua potenza sulla morte. La morte è un’esperienza che riguarda tutti,  senza eccezione alcuna. Fa parte della vita. Per dei genitori la perdita di un figlio è come se fermasse il tempo: si apre una voragine che inghiotte passato, presente e futuro». Eppure «la morte ha dei “complici” che sono peggiori: odio, invidia, superbia, avarizia». Nell’ottica della fede «la morte non ha l’ultima parola. Nella luce della risurrezione del Signore, possiamo impedire alla morte di avvelenarci la vita e di farci cadere nel vuoto più buio. I nostri cari non sono scomparsi nel buio del nulla: sono nelle mani buone e forti di Dio». Cita Papa Benedetto XVI: «La fede ci protegge dalla visione nichilista della morte e dalle false consolazioni del mondo, così che la verità cristiana “non rischi di mischiarsi con mitologie di vario genere, cedendo ai riti della superstizione, antica o moderna”». Nell’ottica della fede «la morte sarà definitivamente sconfitta dalla croce di Gesù». Parole molto appropriate nell’ultima settimana di ostensione della Sindone.

«Vi invito tutti a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca una famiglia, che cerca di essere custodita». A braccio Francesco rivolge un appello per i rifugiati: «Preghiamo per tanti fratelli e sorelle che cercano rifugio lontano dalla loro terra, che cercano una casa dove poter vivere senza timore, perché siano sempre rispettati nella loro dignità. Incoraggio l’opera di quanti portano loro un aiuto e auspico che la comunità internazionale agisca in maniera concorde ed efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate».

Il Papa ricorda giovedì 18 giugno la pubblicazione dell’enciclica «Laudato si’ sulla cura della casa comune»: «Questa nostra “casa” si sta rovinando e ciò danneggia tutti, specialmente i più poveri. Il mio è un appello alla responsabilità, in base al compito che Dio ha dato all’essere umano nella creazione: “coltivare e custodire il giardino” in cui Dio lo ha posto (Genesi 2,15). Invito tutti ad accogliere con animo aperto questo documento, che si pone nella linea della dottrina sociale della Chiesa». 

Per rendere ancora più forte questo invito il Pontefice ha nominato membro della Pontificia Accademia delle scienze il prof. Hans Joachim Schellnhuber, docente di Fisica teorica all'Università di Potsdam e direttore dell'«Institute for Climate Impact» di Potsdam in Germania. Gli studi di Schellnhuber – informa una nota vaticana - «sono focalizzati sui rapporti fra sviluppo e impatto climatico. Dal 2007 è  responsabile dell'Ufficio governativo tedesco per il clima e le emissioni, è nel gruppo di esperti dell’Unione Europea su energia e cambiamenti climatici, è membro di numerose istituzioni che si occupano di energia, sviluppo e cambiamenti climatici globali. Schellnhuber è una delle personalità che presentano l’enciclica: il cardinale africano Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e pace; il metropolita di Pergamo John Zizioulas in rappresentanza del Patriarcato di Costantinopoli e della Chiesa ortodossa; il prof. Hans Joachim (John) Schellnhuber. A questi tre si aggiunge l’americano dottor Carolyn Woo, ceo e presidente del Catholic Relief Services. Una mossa che risponde alle critiche preventive degli ambienti conservatori e repubblicani e dei petrolieri americani.

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