Expo di Milano, la giornata del Vaticano

All'esposizione universale in corso nel capoluogo milanese è protagonista la Santa Sede con uno Stand pieno di sorprese

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Expo di Milano, la giornata del Vaticano

All’Expo di Milano l’11 giugno 2015 è stata la «Giornata della Santa Sede», presente con un suo padiglione, una settimana prima della pubblicazione dell’enciclica ecologica di Papa Francesco «Laudato si’ sulla cura della casa comune». A Roma il Pontefice, all'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), ribadisce: «L’accesso al cibo necessario è un diritto di tutti» ed esorta: «Continuiamo la lotta alla fame senza secondi fini». A Milano si svolge il convegno «Non di solo pane», presenti 60 ambasciatori pressola Santa Sede.

Il cardinale (milanese) Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura e Commissario della Santa Sede all’Expo, parla di una presenza della Chiesa «come di una spina nel fianco: vogliamo accendere delle domande. Le parole “dacci oggi il nostro pane” fanno nascere riflessioni sulla fame, sull’abuso della terra, sullo spreco del cibo. L’altra frase “non di solo pane” contiene tutto il valore simbolico del cibo: la condivisione, fare festa insieme».

Ma la disponibilità di cibo e la produzione alimentare necessitano di principi etici. Afferma l’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato: «Se oltre due miliardi di persone soffrono di malnutrizione, e molti anche di fame cronica, nonostante decisioni e programmi che la comunità internazionale ritiene tecnicamente precisi e in grado di poter dare le risposte, la causa va ricercata nell’assenza di volontà nel condividere. È necessario un autentico sussulto delle coscienze che determini scelte razionali e tecniche per il bene di tutti, rispettando le diversità delle culture alimentari e rivedendo le modalità di consumo del cibo, evitando sprechi e sperperi di alimenti».

Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, intervenendo come presidente della Conferenza episcopale italiana, ricorda che «Dio ha nutrito il suo popolo nel deserto con la manna per dire che l’uomo non vive di solo pane: ogni volta che l’uomo antepone i beni materiali smarrisce se stesso». Per l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola «la Chiesa ha preso sul serio il tema dell’Expo “Nutrire il Pianeta”».

La Santa Sedepartecipa a queste manifestazioni perché vuol fare sentire la sua voce e vuole offrire la sua testimonianza. Pio IX (1846-1878) guarda con favore alle esposizioni internazionali. Lo Stato Pontificio è presente all’Esposizione universale di Londra nel 1851 «The Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations»; all’«Exposition universelle» di Parigi del 1855; all’Expo di Londra nel 1862 – quando riceve un premio per la «macchina iconografica» ideata per i rilievi topografici delle catacombe –; all’«International Exhibition of Arts and Manufactures» del 1865 a Dublino. Lo Stato Pontificio compare come «Rome» insieme al Regno di Sardegna e al Granducato di Toscana: questi due sono definiti «Kingdom of Italy» dal 1861. Vi figurano molte opere d’arte e novità tecnologiche, come l’idrocronometro inventato dal domenicano Gian Battista Embriaco.  

Leone XIII (1878-1903) sostiene – ricorda Ravasi - «la partecipazione in una lucida ottica di politica culturale». Le due Expo di Parigi del 1889 – quella della Tour Eiffel - e del 1900 documentarono il forte coinvolgimento della Chiesa su temi delicati come la nascente ipotesi degli Stati Uniti d’Europa, la pace e le tecnologie militari, il diritto al lavoro e al riposo, il ruolo della donna nella società. Così partecipa all’Expo di Chicago nel 1893, dedicata al quarto centenario della scoperta dell’America (1492-1892).

Con Pio XI (1922-1939) l’«Expo international Arts et Techniques dans la vie moderne» a Parigi nel maggio-novembre 1937 è uno degli eventi più interessanti prima della seconda guerra mondiale: vi è esposto il capolavoro di Pablo Picasso «Guernica» commissionata per il padiglione spagnolo dal governo repubblicano spagnolo poco prima della sua caduta. La presenza della Santa Sede è contemporanea alle due encicliche di Pio XI: «Mit Brenneder Sorge» contro il nazismo (14 marzo 1937) e «Divini Redemptoris. De communismo atheo» contro il comunismo (19 marzo 1937). L’arcivescovo di Parigi cardinale Jean Verdier vuole che il «Pavillon pontifical» sia caratterizzato per il suo valore «supranational» e che l’allestimento verta sull’educazione dell’uomo nelle diverse fasi della sua esistenza, a partire da un grande battistero che apre il padiglione. Un tema, quello dell’insegnamento cattolico, che rivesti in quel momento storico un ruolo di primaria importanza di fronte alle  politiche dei regimi totalitari.

Con Pio XII (1939-1958) durante il Giubileo del 1950la Santa Sedeorganizza a Roma l’«Esposizione internazionale di Arte Sacra» con la partecipazione di 37 Paesi. All’Expo di Bruxelles del 1958, la prima dopo la seconda guerra mondiale,la Santa Sedepartecipa con il padiglione «Civitas Dei». Il programma è colossale con le varie sezioni: l’uomo e Dio, il papato, l’evangelizzazione, la carità, la scienza, l’azione sociale, l’educazione, le organizzazioni cattoliche, le nuove forme di comunicazione. Intanto alla Biennale di Venezia nel 1958 il padiglione di Arte Sacra registra la prima visita ufficiale di un cardinale: si tratta di Angelo Giuseppe Roncalli, patriarca di Venezia, che il 28 ottobre 1958 è eletto Giovanni XXIII (1958-1963).

Durante il pontificato di Paolo VI (1963-1978) si svolge, dedicata alla pace, la grande Expo di New York nel 1964: nel padiglione della Santa Sede «The Church is Christ Living in the World» c’è la celeberrima «Pietà» di Michelangelo, che per la prima volta lascia San Pietro. Le Esposizioni universali di Montreal nel 1967 «Terre des Hommes» e di Osaka in Giappone nel 1970 «Progresso e armonia per il genere umano» si caratterizzano per l’impostazione fortemente virtuale. All’«Exposition internationale des Arts Plastiques» di Belgrado nel 1977 la presenza vaticana in uno Stato comunista è un evento politico e l’Expo coincide con l’edizione a Belgrado nel 1977 della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa.

Con Giovanni Paolo II (1978-2005)la SantaSedepartecipa a tutte le esposizioni internazionali, dalla «Louisiana World Exposition» a New Orleans del 1984 all’Expo di Saragozza nel 2008 – con il tema «L’acqua e lo sviluppo sostenibile» - con Benedetto XVI (2005-2013). L’Expo di Hannover «Umanità, natura, tecnologia» nel 2000 coincide con il Grande Giubileo. L’acqua è il filo conduttore delle ultime Expo, esclusa quella di Brisbane in Australia  del 1988 «Il divertimento nell’era tecnologica»: da New Orleans nel 1984 alla doppia manifestazione nel 1992 a Siviglia e Genova nel quinto centenario del viaggio di Cristoforo Colombo, a Lisbona 1998 «Oceani: un’eredità per il futuro». Le grandi esposizioni si sono rivelate fondamentali veicoli di conoscenza, scambio e confronto.

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