Bergoglio: La preghiera non è una “bacchetta magica”, ma Dio la ascolta

All’Udienza Generale l’invito di Papa Francesco alla preghiera, gli appelli per le vittime della violenza in Siria, e la Giornata mondiale per i bambini scomparsi. 

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All’Udienza Generale l’invito di Papa Francesco alla preghiera, gli appelli per le vittime della violenza in Siria, e la Giornata mondiale per i bambini scomparsi.

Tutti proviamo momenti di stanchezza e di scoraggiamento, soprattutto quando la nostra preghiera sembra inefficace, ma Gesù ci insegna che dobbiamo “pregare sempre senza stancarci”. La Catechesi sulla preghiera si è svolta attorno alla parabola della vedova e del giudice iniquo (cfr Lc 18,1-8). Questo giudice “non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno”. Era un personaggio senza scrupoli, che “faceva quello che voleva, secondo il suo interesse”. A lui si rivolge una vedova per avere giustizia.

Una vedova tenace

Di fronte all’indifferenza del giudice, la vedova ricorre alla sua unica arma: continuare insistentemente a importunarlo, presentandogli la sua richiesta di giustizia. E proprio con questa perseveranza raggiunge lo scopo. Il giudice, infatti, a un certo punto la esaudisce “non perché è mosso da misericordia, né perché la coscienza glielo impone; semplicemente ammette: “Dato che questa vedova mi dà fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi” (v. 5).

“Da questa parabola - ha osservato Papa Francesco - Gesù trae una duplice conclusione: se la vedova è riuscita a piegare il giudice disonesto con le sue richieste insistenti, quanto più Dio, che è Padre buono e giusto, farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui; e inoltre non li farà aspettare a lungo, ma agirà prontamente” (vv. 7-8).

La preghiera non è una bacchetta magica

Per questo Gesù esorta a pregare “senza stancarsi” e ci assicura: “a differenza del giudice disonesto, Dio esaudisce prontamente i suoi figli, anche se ciò non significa che lo faccia nei tempi e nei modi che noi vorremmo”.

“La preghiera non è una bacchetta magica!”. La preghiera aiuta a conservare la fede in Dio ad affidarci a Lui anche quando non ne comprendiamo la volontà. “Gesù stesso – che pregava tanto! – ci è di esempio”. La Lettera agli Ebrei ricorda che “nei giorni della sua vita terrena Egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito” (5,7). A prima vista questa affermazione sembra inverosimile, perché Gesù è morto in Croce. Eppure la Lettera agli Ebrei non si sbaglia: “Dio ha davvero salvato Gesù dalla morte dandogli su di essa completa vittoria, ma la via percorsa per ottenerla è passata attraverso la morte stessa!”.

Ecco cosa fa la preghiera:

Gesù, nel Getsemani, prega il Padre che lo liberi dal calice amaro della passione “ma la sua preghiera è pervasa dalla fiducia nel Padre e si affida senza riserve alla sua volontà”. Dice Gesù “non come voglio io, ma come vuoi tu” (Mt 26,39). “L’oggetto della preghiera - ha commentato il Papa - passa in secondo piano; ciò che importa prima di tutto è la relazione con il Padre. Ecco cosa fa la preghiera: trasforma il desiderio e lo modella secondo la volontà di Dio, qualunque essa sia, perché chi prega aspira prima di tutto all’unione con Dio, che è Amore misericordioso”.

 

 

Perseverare nella preghiera, anche se non corrisposta

Non dobbiamo desistere dalla preghiera anche se non è corrisposta. “E’ la preghiera - ha concluso Papa Francesco - che conserva la fede, senza di essa la fede vacilla! Chiediamo al Signore una fede che si fa preghiera incessante, perseverante, come quella della vedova della parabola, una fede che si nutre del desiderio della sua venuta. E nella preghiera sperimentiamo la compassione di Dio, che come un Padre viene incontro ai suoi figli pieno di amore misericordioso”.

L’appello per i bambini scomparsi

Nella Giornata internazionale per i bambini scomparsi il Papa ha lanciato un appello: “È un dovere di tutti proteggere i bambini, soprattutto quelli esposti ad elevato rischio di sfruttamento, tratta e condotte devianti. Auspico che le Autorità civili e religiose possano scuotere e sensibilizzare le coscienze, per evitare l’indifferenza di fronte al disagio di bambini soli, sfruttati e allontanati dalle loro famiglie e dal loro contesto sociale, bambini che non possono crescere serenamente e guardare con speranza al futuro. Invito tutti alla preghiera affinché ciascuno di essi sia restituito all’affetto dei propri cari”.

La processione del Corpus Domini

Il Papa ha anche ricordato che domani si terrà la tradizionale processione del Corpus Domini: “Alle 19 in Piazza San Giovanni in Laterano celebrerò la Santa Messa, e quindi adoreremo il Santissimo Sacramento camminando fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Invito romani e pellegrini a partecipare a questo solenne atto pubblico di fede e di amore a Gesù realmente presente nell’Eucaristia”.

La preghiera finale per le vittime del terrorismo

Al termine dei saluti Papa Francesco ha ricordato che “lunedì scorso in Siria sono avvenuti alcuni attentati terroristici, che hanno provocato la morte di un centinaio di civili inermi”. Ed ha lanciato un accorato appello alla preghiera: “Esorto tutti a pregare il Padre misericordioso e la Madonna affinché doni il riposo eterno alle vittime, la consolazione ai familiari e converta il cuore di quanti seminano morte e distruzione. Tutti insieme preghiamo la Madonna. Ave Maria...”.

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