La pastorale universitaria in parrocchia

Comincia con questo articolo il racconto di come le nostre comunità fanno pastorale universitaria: la SS. Annunziata a Torino

Parole chiave: annunziata (1), don Ezio Stermieri (1), parrocchie (19), pastorale universitaria (11)
Inaugurazione del nuovo oratorio della SS. Annunziata

La pastorale universitaria non significa solamente azione all’interno degli atenei, ma anche nelle parrocchie e con le parrocchie e le unità pastorali, specialmente quelle che affacciano su plessi universitari o a vocazione universitaria.

Con questo articolo cominciamo una panoramica delle diverse opportunità e modalità di fare pastorale universitaria e del pensiero che sta dietro a tale azione.

Cominciamo con la parrocchia della SS. Annunziata in via Po che ospita nel proprio territorio diverse residenze universitarie e, soprattutto, il complesso di Palazzo Nuovo. Come risponde la comunità, anche nell’ottica dell’Agorà del sociale, a questa sollecitazione?

Don Ezio Stermieri, il parroco e moderatore dell’Unità Pastorale, ha idee chiare ed articolate. “Se la Diocesi si applica a qualificare la presenza degli studenti all'interno dell'università - egli sottolinea - la qualificazione della presenza cristiana in quel mondo, come in ogni altro mondo dove il laicato cristiano si situa, è compito della comunità cristiana che offre la modalità di tale testimonianza”. La comunità cristiana deve educare a stare in determinati ambienti dunque, come farlo? Gli universitari solitamente sono impegnati nella catechesi e nell’animazione, come formarli non solo a quel servizio ed attraverso quel servizio?Don Ezio risponde che: “Innanzitutto con una coppia di adulti che abbiano avuto esperienza universitaria che accompagni i momenti salienti della loro crescita e poi con una formazione che approfitti dei momenti formativi culturali presenti nella Città; dei momenti ecclesiali e momenti spirituali, ma che metta a sistema anche il laicato presente in parrocchia che dia testimonianza di come vive nel proprio ambiente di lavoro la fede”.

La proposta si articola ancora di più e si apre all’esterno pensando a “Servizi operativi qualificanti il cristiano a "servizio", testimone della "gratuità ":la responsabilità educativa nei gruppi di catechesi e animazione; un gruppo caritativo universitario che raccolga altri universitari della Unità Pastorale (il doposcuola, lo studio assieme, una specificità caritativa da individuare, la redazione del giornale).una presenza aggregante nella stessa università sia per scoprire ed approfondire le "ragioni" della fede, sia perché questa fede non si arresti al momento intellettivo ma diventi "prassi", prassi di carità oltre la filantropia;la partecipazione con gli altri universitari della Diocesi a momenti qualificanti”.

Un progetto bello e di ampio respiro: “Al termine dell'anno pastorale 2016-2017 ci proponiamo di fare il punto perché il… ponte appoggi sulla sponda di un cristianesimo adulto” conclude don Ezio.

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