8xmille

Alla Resurrezione la cucina dei popoli

La Comunità partecipa al concorso della Cei "Tuttixtutti" con un progetto per l'integrazione

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Alla Resurrezione la cucina dei popoli

In Barriera di Milano sorgerà «la cucina di quartiere», un focolare aperto alle tante famiglie in difficoltà, sia italiane che straniere. È il progetto con cui la parrocchia Risurrezione del Signore in via Monte Rosa, nella periferia nord di Torino, partecipa al concorso nazionale «Tuttixtutti», indetto dal Servizio Cei per la promozione al sostegno economico della Chiesa cattolica (8xmille).

Vi hanno preso parte 14 parrocchie nella diocesi subalpina a Torino, Bra (Up 50) e Lombriasco attraverso progetti sociali che vengono presentati nel mese di maggio. 

«Ad oggi», sottolinea il parroco della Risurrezione don Luca Cappiello, «il gruppo Caritas parrocchiale accompagna circa 150 famiglie del quartiere che vivono nella fragilità grazie al lavoro costante dei volontari che instancabilmente preparano i pacchi alimentari da distribuire ogni settimana a chi fa più fatica. Lo fanno in condizioni purtroppo a volte disagiate perché la parrocchia non dispone al momento di una cucina idonea ed attrezzata in modo professionale. Alcune attività, per motivi logistici, avvengono all’aperto anche nei mesi invernali».

Ed ecco l’avvio del progetto che prevede da una parte la ristrutturazione di spazi parrocchiali già esistenti per ricavare un ampio locale cucina che agevoli il servizio del gruppo Caritas e dall’altra la possibilità di avviare corsi di formazione professionale per assistenti di cucina rivolti in primo luogo alle persone rimaste senza lavoro che ogni giorno bussano alle porte della parrocchia.

«Un modo», evidenziano gli operatori Caritas, «per agevolare la possibilità di inserimento occupazionale per le persone disagiate offrendo una risposta concreta alle esigenze del quartiere dove la crisi più grande è rappresentata proprio dalla mancanza di lavoro».

La «cucina di Barriera» diventerà la «cucina dei popoli». Sarà utilizzata infatti, come raccontano i responsabili del progetto, per preparare pranzi e cene comunitarie inseriti in momenti di festa e incontro interculturali per rafforzare il senso di comunità.  «Occasioni», spiega il parroco, «per conoscersi, unire le forze e camminare insieme».

Il progetto si inserisce nella missione che la parrocchia della Risurrezione porta avanti fin dalla fondazione nel 1969 nel quartiere operaio. La comunità nacque intorno ad una chiesetta di legno ricavata nel fabbricato che aveva ospitato gli operai addetti alla costruzione delle case popolari di corso Taranto. La nuova chiesa fu poi inaugurata nel 1979 dal cardinale Ballestrero. La Risurrezione ha sempre accompagnato il borgo di immigrazione prima di famiglie operaie che provenivano dal Sud Italia ed ora di quelle che giungono in particolare dall’Africa e dall’Est europeo, oltre al sostegno a persone e nuclei familiari colpiti dalle «nuove povertà».  

«La parrocchia», conclude don Cappiello, «opera in un contesto interculturale che necessita sempre più di strumenti rivolti all’integrazione che permettono alla comunità di porsi come punto di riferimento per le necessità di un territorio complesso ed eterogeneo».

Il progetto viene presentato domenica 28 maggio alle 16 in parrocchia (via Monte Rosa 150) con interventi del parroco, degli operatori Caritas e del diacono Giorgio Carlino, referente diocesano per Sovvenire. Per informazioni: tel. 011.200078.  

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