Torino lancia anche da Assisi l'allarme sui giovani disoccupati

Anche ad Assisi, martedì 4 ottobre, l’Arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia ha denunciato la piaga della disoccupazione giovanile, che flagella l’Italia ma è particolarmente forte a Torino e in Piemonte. In occasione della Festa di San Francesco una delegazione degli enti locali e delle diocesi piemontesi (guidata dal presidente Sergio Chiamparino, dal sindaco Chiara Appendino e dal presidente del Consiglio Regionale Mario Laus) era nella città del Patrono d’Italia per donare l’olio che alimenterà lungo tutto il prossimo anno la lampada votiva nella Basilica inferiore, dono tradizionale che impegna a turno tutte le Regione italiane.

«Offrire l’olio – ha osservato Nosiglia durante la Messa presieduta in Basilica - significa ringraziare san Francesco perché con il suo carisma ha contribuito alla rinascita evangelica ed ecclesiale, sociale e politica della nostra nazione. È dunque un gesto anche di auspicio e di speranza per la ripresa nella nostra terra piemontese, segnata da una crisi economica forte e dura che continua a pesare sulle famiglie e i giovani in particolare, sulle imprese, sulla schiera crescente di poveri».

Poi il forte accento sull’emergenza dei giovani piemontesi senza lavoro: «la mancanza di lavoro rappresenta la periferia delle periferie, verso cui occorre riservare la massima attenzione e impegno da parte delle istituzioni, del mondo economico e finanziario e della stessa Chiesa». «Un tempo il Piemonte era considerato l’Eldorado d’Italia, ora è invece collocato in una posizione meno favorevole tra le Regioni del nord del Paese, pur vantando eccellenze notevoli in diversi ambiti di avanguardia e alcuni segnali positivi di ripresa