Segreterie parrocchiali? ecco una risposta

È un esercito di circa 25 mila volontari, che opera in molte realtà urbane e rurali. Un modo per valorizzare l'opera dei laici

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Segreterie parrocchiali? ecco una risposta

Sono spessissimo donne, casalinghe con i figli già cresciuti o signore occhialute in pensione, mamme che  hanno cresciuto anche i nipoti. A volte capita qualche babbo per bene, ma un po’ timido, o zelanti zitelle lievemente rigide. Comunque nella quasi totalità dei casi si tratta di persone che si prestano ‘a gratis’. È un esercito di circa 25 mila volontari, ma a volte turnano, quindi sono di più, sparpagliati a prestare il loro servizio come segretarie e segretari nelle parrocchie italiane. Adesso succede che in alcune unità pastorali ben organizzate si tratti di persone stipendiate. Sono comunque un popolo operoso, spalla del parroco, riferimento certo, almeno negli orari previsti, per chi ha bisogno di chiedere un certificato, un sacramento, dei soldi, una preghiera, un lavoro, i funerali per un parente appena morto, un’informazione o un’indicazione, ma non sa a chi rivolgersi, perché i preti della parrocchia è difficile trovarli al telefono. Spesso non hanno nemmeno un nome, sono solo una voce. Ma hanno un ruolo determinante nella vita della parrocchia sul territorio.

Lo ha detto una volta papa Francesco, in un breve passaggio nell’udienza all’Azione cattolica italiana il 3 maggio 2014: “Quando io saluto le segretarie parrocchiali, domando loro: Ma Lei è segretaria di quelli che aprono le porte o di quelli che chiudono la porta?”. Se si scavalcano le Alpi, si scopre una organizzazione a noi sconosciuta. In Austria e Germania esistono associazioni diocesane e nazionali per le segretarie parrocchiali; corsi di formazione e aggiornamento, ritiri spirituali e, ovviamente, stipendi e previdenza sociale. C’è persino la patrona delle segretarie parrocchiali tedesche, Santa Caterina da Siena. “Potete fare tanto bene in pochi minuti” ha detto il vescovo ausiliare della diocesi austriaca di St. Pöltner, Anton Leichtfried, durante l’incontro dell’associazione diocesana delle segretarie qualche giorno fa. “Avete un compito pieno di responsabilità” e con “un grande potenziale” perché “siete il primo contatto che tante persone hanno con la parrocchia e con la Chiesa in generale“, ha spiegato il vescovo.

E la prima impressione per molti è sempre decisiva. Hanno anche importanti compiti organizzativi e di interconnessione tra molte cose diverse, secondo il vescovo austriaco. E in effetti nei siti delle parrocchie tedesche o anche irlandesi che cercano questa figura professionale l’elenco delle competenze necessarie per adire al posto non è certo banale: sono richieste una serie di qualità personali (come la predisposizione per la Chiesa cattolica, la capacità di empatia e tatto con le persone, la disponibilità al lavoro d’équipe, ma anche in autonomia) e alcune capacità professionali (come le capacità informatiche o un titolo di studio che certifichi competenze amministrative). La lista delle mansioni loro affidate è davvero consistente: dal telefono al registro parrocchiale, le intenzioni per le messe e il calendario dei lettori e dei ministri dell’eucarestia, la custodia delle chiavi ma anche la cura delle opere parrocchiali e la collaborazione nella loro amministrazione rientrano nei compiti di questa figura. 

Per poter fare bene queste cose le segretarie parrocchiali della diocesi di Amburgo nel 2015 dovranno frequentare un corso di aggiornamento suddiviso in tre moduli di tre giorni ciascuno, tra marzo e settembre, con diploma di partecipazione a fine corso. “Diversamente dalle imprese orientate al profitto, la Chiesa non ha nulla da vendere, ma ha a che fare con persone che sono in situazioni differenti” ha segnalato il vescovo austriaco Leichtfried, sottolineando, forse per arginare qualche collaboratrice che si era allargata un po’ troppo, che “le segretarie parrocchiali non sono il Redentore, ma sanno chi è il Redentore” e se vivendo secondo il Vangelo, anche le segretarie parrocchiali attirano “l’attenzione su di Lui e guidano le persone a lui”. Senza ricorrere a una “giornata internazionale della segretaria parrocchiale”, forse nelle nostre parrocchie e diocesi potremmo essere più grati e attenti a queste indispensabili persone.

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