«Scout, costruite ponti, non alzate muri né barriere»

L'invito di Papa Francesco nel centenario dello scautismo cattolico nato il 16 gennaio 1916 per iniziativa del conte romano Mario di Carpegna. Lo scautismo era nato nel 1907 su inizia­tiva dell'inglese sir Robert Baden-Powell, un ufficiale di cavalleria appassionato di esplorazione ed esperienze educative

«Scout, costruite ponti, non alzate muri né barriere»

Una realtà preziosa chiamata a costruire ponti in una società dove c’è l’abitudine ad alzare muri. Un colpo d’occhio incredibile: il 13 giugno 2015 sono in blu gli 80 mila dell'Associazione guide e scout cattolici italiani (Agesci) e riempiono all’inverosimile piazza San Pietro e via della Conciliazione. Agitano i fazzolettoni al passaggio di Francesco che attacca a leggere il discorso, poi mette via i fogli e improvvisa a braccio.

Lo scoutismo offre «un contributo importante alle famiglie». E aggiunge: «Vi dirò una cosa - ma non vantatevi! -: voi siete una parte preziosa della Chiesa. Grazie!». I genitori affidano i loro figli all’Agesci perché il metodo scout, «basato su grandi valori umani, educa alla libertà nella responsabilità. Questa fiducia non va delusa! È anche quella della Chiesa: vi auguro di sentirvi sempre parte della grande comunità cristiana».

Ma cosa c’entra – chiede Papa Francesco – la religione con il movimento educativo? Risponde con le parole di sir Rober Baden Powell, fondatore dello scautismo mondiale: «Alla domanda rispose che la religione non ha bisogno di “entrarci”, perché è già dentro! Non c’è un lato religioso del movimento scout e un lato non… L’insieme di esso è basato sulla religione, sulla presa di coscienza di Dio e sul suo servizio. E questo l’ha detto nell’anno 1926».

Conclude Papa Bergoglio: nel panorama delle associazioni scout, l’italiana Agesci è tra quelle «che investono di più nel campo della spiritualità e dell’educazione alla fede. Ma c’è ancora tanto da lavorare, perché tutte le comunità-capi ne comprendano l’importanza e ne traggano le conseguenze». Infatti l’Agesci può portare «un nuovo fervore nella Chiesa e una nuova capacità di dialogo con la società. Mi raccomando: capacità di dialogo! Fare ponti, fare ponti in questa società dove c’è l’abitudine di fare muri. Voi fate ponti, per favore! E col dialogo, fate ponti. E i gruppi non perdano il contatto con la parrocchia del luogo dove hanno la loro sede. Siete chiamati a trovare il modo di integrarvi nella pastorale locale stabilendo rapporti di stima e collaborazione con i vescovi, i parroci e gli altri sacerdoti, gli educatori e i membri delle altre associazioni ecclesiali presenti in parrocchia e nello stesso territorio, e non accontentarvi di una presenza “decorativa” alla domenica o nelle grandi circostanze».

La data ufficiale della nascita, cento anni fa, dello scautismo cattolico italiano è il 16 gennaio 1916: la decisione del Consiglio centrale della Società della Gioventù Cattolica conferma la creazione di un'associa­zione autonoma per lo scautismo cattolico (Asci). Altra data importante è il 28 maggio 1916: i primi nuovi gruppi emettono la loro promessa solenne alla presenza delle autorità ecclesiastiche.

Lo scautismo era nato nell'estate 1907 su inizia­tiva dell'inglese sir Robert Baden-Powell, un ufficiale di cavalleria appassionato di esplorazione e di esperienze educative. Lo scautismo si diffonde con sorprendente rapidità a livello mondiale. Tra i «padri» in Italia merita ricordare il conte Mario di Carpegna che scrive: «Lo scautismo, opera eminentemente cristiana, che solo nella religione può trovare la forza necessaria allo sviluppo, tende al bene armonico del corpo, della mente e dell'anima nelle crescenti generazioni. L'armonia, la proporzionalità nello sviluppo di questi tre fattori sta nel programma che non consente deforma­zioni. Lo scautismo è una gran bella invenzione. Lo spirito scout è lo spi­rito cristiano, lo spirito evangelico».

Non per nulla il motto scout «Be prepared» richiama le parole di Gesù «Estote parati, siate pronti» (Matto 24,44). Ma la nascita dello scautismo cattolico italiano deve superare i pregiudizi derivanti dal fatto che Baden-Powell appartiene alla Confessione anglicana e, secondo alcuni, è collegato alla massoneria.

Mario di Carpegna è un conte romano, guardia nobile del Papa e poi comandante della Guardia palatina d'onore. Promuove l’Associazione di scout cattolici italiani (Asci), nata nel bel mezzo della Grande Guerra. Prospera in poco tempo e partecipa alle iniziative internazionali: «Jamboree, raduno scout» del 1920 a Londra e del 1924 a Copenaghen. Un apporto decisivo viene dal gesuita Giuseppe Gianfranceschi, eminente figura di scienziato, uno dei fondatori della «Radio Vaticana», nominato dal Papa Pio XI primo assistente nazionale. Con Mario di Carpegna condivide l'apertura dello scautismo italiano alle esperienze internazionali.

Alcune figure meritano di essere ricordate. Il leggendario rover francese Guy de Larigaudie muore in battaglia il secondo giorno della Prima Guerra Mondiale; don Giovanni Minzoni è assassinato dai fascisti anche perché promuove due reparti scout, e gli scout italiani delle «Aquile Randagie» si schierano con la Resistenza contro l’ignobile dittatura fascista. Il beato francese Marcel Callo e il beato sacerdote polacco Stefan Wincenty Fre­likowski sono due scout morti nei campi di concentramento nazisti. Assistenti scout sono don Giuseppe Diana e il beato don Pino Puglisi, uccisi dalla mafia.

A causa della contestazione ecclesiale, tra il 1968 e il 1977 moltissime associazioni cattoliche vanno in crisi o scompaiono. Il 4 maggio 1974 alla «Domus Mariae» di Roma l’Associazione scout cattolici italiani-Asci e l'Associazione guide italiane-Agi si fondono nell’Associazione guide e scout cattolici italiani-Agesci. Si valuta che, in più di 100 anni di storia, gli scout siano stati più di 400 milioni e che oggi siano circa 40 milioni in 250 Paesi del mondo.

Merita ricordare i dieci punti della legge scout: «1) Lo scout considera il suo onore nel meritare fiducia; 2) lo scout è fedele; 3) lo scout è sempre pronto a servire il prossimo; 4) lo scout è amico di tutti e fratello di ogni altro scout; 5) lo scout è cortese e cavalleresco; 6) lo scout vede nella natura l'opera di Dio e ama piante e animali; 7) lo scout ubbidisce prontamente; 8) lo scout sorride e canta anche nelle difficoltà; 9) lo scout è laborioso ed economo; 10) lo scout è puro di pensieri, parole, azioni».

Tutti i diritti riservati

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo