Papa Francesco «restituisce» a Torino l'offerta ricevuta: più di un milione di euro per opere di carità

Sarà destinata ad un'opera di carità della diocesi che verrà individuata dall'Arcivescovo con la collaborazione degli uffici Caritas, Migranti e Salute, la generosa offerta che i torinesi avevano destinato a Papa Francesco. Il Santo padre ha infatti deciso di lasciarla alla nostra diocesi impegnata su tanti fronti a sostegno di chi fa più fatica

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Papa Francesco «restituisce» a Torino l'offerta ricevuta: più di un milione di euro per opere di carità

«Il Papa mi ha chiesto di usufruire del dono frutto delle offerte dei pellegrini dell’Ostensione e dei fedeli della diocesi di Torino, per un’opera di carità a favore degli ultimi a Torino. La cifra supera il milione di euro. Definiremo in questi giorni con la Caritas, l’Ufficio Migrantes e la Pastorale della Salute quale opera si potrà compiere». Questo l'annuncio che mons. Nosiglia ha fatto giovedì 25 giugno nella conferenza stampa a chiusura dell'ostensione della Sindone, un annuncio che testimonia l'apprezzamento di Papa Francesco per quanto la nostra diocesi mette in campo per chi fa più fatica.

Un annuncio che fa sì che questa ostensione di 67 giorni possa essere ricordata con un segno tangibile che tradurrà concretamente la vicinanza della Chiesa torinese alle sofferenze dell'oggi. Un segno che si aggiungerà a tanti altri frutti interiori  suscitati nei 3 milioni di persone che complessivamente, secondo quanto annunciato oggi sono stati coinvolti: chi per il pellegrinaggio alla Sindone, chi per l'incontro con il Papa. 

«È stata un’ostensione tra le più partecipate e vissute dai pellegrini per intensità umana e spirituale - ha proseguito mons. Nosiglia - L’organizzazione e l’accoglienza è stata perfetta anche per l’amorevolezza e la simpatia dei volontari. Il percorso di avvicinamento alla Sindone si è rivelato utile con i pannelli dei santi sociali e con il filmato della prelettura, entrambi giudicati da tutti ben realizzati e necessari. Tutti i pellegrini hanno quindi avuto la possibilità di sostare in silenzio e preghiera davanti alla Sindone per un tempo congruo».

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La lettera di ringraziamento di Papa Francesco ai volontari

Molto ampio e vario il profilo dei pellegrini: famiglie con bambini e ragazzi, giovani, senza fissa dimora e poveri, ortodossi ed evangelici, musulmani ed esponenti di altre religioni, persone provenienti da Paesi europei, America, Africa, Medio Oriente ed Asia. Da segnalare in particolare le migliaia di visitatori filippini. Hanno sostato davanti al Telo numerosi cardinali, vescovi, preti, diaconi, religiosi e religiose, associazioni e movimenti ecclesiali. Folte le delegazioni dei pontifici consigli della Santa Sede e degli uffici della Cei. Sono sfilate inoltre davanti alla Sindone autorità politiche, economiche e finanziarie, dello spettacolo, dello sport, del cinema e del teatro. Un mondo che ha potuto apprezzare come ha ricordato il presidente del Comitato e vicesindaco della città Elide Tisi, «una Torino che ha dimostrato di saper mettere in campo le forze migliori con grande entusiasmo». E numerosi gli apprezzamenti rivolti anche al corposo esercito delle «giacchette viola»: lo stesso Papa Francesco, come ha ricordato l'Arcivescovo ha voluto lasciare un testo in cui esprime il suo ringraziamento proprio ai Volontari della Sindone. 

Se alla Sindone il Papa è stato in silenzio «meditativo come ogni pellegrino» riservando il suo messaggio ad «un gesto ricco di tenerezza e di significato pregnante»: «Ha toccato il sacro Lino, lo ha come accarezzato, come se avesse toccato il corpo martoriato del Signore per consolarlo», tanti gli stimoli nei discorsi pronunciati, tante le espessioni unite anche ad altri gesti che non resteranno solo «ricordi», ma - ha concluso Nosiglia: «diverranno una Lettera pastorale alla città e alla Diocesi perché siano la base portante del nostro cammino comune per i prossimi anni»

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