Papa Francesco: il messaggio per la Quaresima 2017
Una lunga riflessione sui fondamenti della fede cristiana
Con il 1° marzo, mercoledì delle ceneri, inizia la Quaresima in preparazione alla Pasqua (16 aprile). Papa Francesco il 5-11 marzo partecipa agli esercizi spirituali della Curia romana nella «Casa del Divin Maestro» dei Paolini ad Ariccia predicati da padre Giulio Michelini, 53 anni, francescano milanese, docente all’Istituto teologico di Assisi. Il Pontefice nel messaggio per la Quaresima 2017 «La Parola è un dono. L'altro è un dono» esorta a non essere prigionieri del denaro, «che non lascia spazio all’amore e ostacola la pace».
«Apriamo le nostre porte al debole e al povero, perché l’altro è un dono: solo così potremo vivere e testimoniare in pienezza la gioia della Pasqua». Bergoglio si sofferma sulla parabola dell'uomo ricco e del povero Lazzaro (Luca 16,19-31). Lazzaro è presentato non come «un anonimo e invisibile», come di fatto è il ricco, ma come «un individuo al quale associare una storia personale, che diventa noto e quasi familiare, un volto e, come tale, è un dono, una ricchezza inestimabile, un essere voluto, amato, ricordato da Dio, anche se la sua concreta condizione è quella di un rifiuto umano».
La giusta relazione con le persone - prosegue il Pontefice - consiste nel «riconoscerne con gratitudine il valore». Il povero alla porta del ricco non è «un fastidioso ingombro, ma un appello a convertirsi e a cambiare vita, aprendo la porta del nostro cuore all'altro, perché ogni persona è un dono, sia il vicino sia il povero sconosciuto». La Quaresima è «tempo propizio per aprire la porta a ogni bisognoso e riconoscere in lui o in lei il volto di Cristo». Il Papa ricorda: «Ogni vita che ci viene incontro è un dono e merita accoglienza, rispetto, amore. La Parola di Dio ci aiuta ad aprire gli occhi per accogliere la vita e amarla, soprattutto quando è debole».
Del ricco il Vangelo mette in evidenza le contraddizioni: non ha un nome, ma si comprende come l’opulenza, la ricchezza eccessiva e il peccato lo abbiano accecato; in lui si intravede «drammaticamente la corruzione del peccato», cioè l'amore per il denaro, la vanità, la superbia. Per San Paolo l'avidità del denaro «è la radice di tutti i mali, il principale motivo della corruzione, la fonte di invidie, litigi e sospetti». Il denaro – continua Bergoglio - può arrivare «a dominarci, così da diventare un idolo tirannico: invece di essere uno strumento al nostro servizio per compiere il bene ed esercitare la solidarietà con gli altri, può asservire noi e il mondo a una logica egoistica che non lascia spazio all’amore e ostacola la pace».
Collegata alla cupidigia di quest’uomo è «la vanità delle apparenze che mascherano il vuoto interiore; la sua vita è prigioniera dell’esteriorità superficiale ed effimera. Un degrado morale il cui gradino più basso è la superbia, che lo porta a dimenticare di essere un mortale: per l'uomo corrotto dall'amore per le ricchezze non esiste altro che il proprio io» e per questo le persone che lo circondano «non entrano nel suo sguardo». L'attaccamento al denaro provoca «una sorta di cecità: il ricco non vede il povero affamato, piagato e prostrato nella sua umiliazione».
Sarà nell’aldilà che per Lazzaro e il povero «si ristabilisce una certa equità e i mali della vita vengono bilanciati dal bene». È «un messaggio per tutti i cristiani: il vero problema del ricco e la radice dei suoi mali è non prestare ascolto alla Parola di Dio: ciò lo porta a non amare il Signore e quindi a disprezzare il prossimo. La Parola di Dio è una forza viva, capace di suscitare la conversione dei cuori e di orientare la persona a Dio: chiudere il cuore al dono di Dio ha come conseguenza chiudere il cuore al dono del fratello».
La Quaresima è quindi tempo favorevole «per rinnovarsi nell'incontro con Cristo vivo nella sua Parola, nei Sacramenti e nel prossimo, compiendo un vero cammino di conversione, per riscoprire il dono della Parola di Dio, essere purificati dal peccato che ci acceca e servire Cristo presente nei fratelli bisognosi». Il Papa incoraggia i cristiani a rinnovamento spirituale, che passa attraverso i mezzi offerti dalla Chiesa: digiuno, preghiera, elemosina e anche «le campagne di Quaresima promosse in tutto il mondo per far crescere la cultura dell'incontro nell'unica famiglia umana».
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