Papa Francesco, cristiani siate sempre messaggeri di pace e di speranza

Bilancio di un anno (2017) con Bergoglio

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Papa Francesco, cristiani siate sempre messaggeri di pace e di speranza

Il 2017 è stato un anno molto intenso per Papa Francesco, che il 17 dicembre ha compiuto 81 anni: 4 viaggi internazionali (Egitto, Fatima, Colombia, Myanmar e Bangladesh); 6 viaggi in Italia: Milano, Carpi, Genova, Bozzolo e Barbiana, Cesena e Bologna, Nettuno); quattro motu proprio, tra cui «Magnum principium» sulla maggiore autonomia alle Conferenze episcopali nella traduzione dei testi liturgici e biblici; 43 udienze generali; 151 omelie; oltre 200 discorsi; 60 discorsi all’Angelus e al Regina Coeli; 70 messaggi; oltre 40 lettere.

In un inusuale e duro editoriale «Radio Vaticana» - Parlando del vivace e talora aspro dibattito suscitato dagli interventi papali specie tra i cattolici, l’emittente constata che Bergoglio è al centro del dibattito ecclesiale: «I progressisti e i tradizionalisti lo tirano per la giacchetta, ma soprattutto il campo tradizionalista cattolico ha aperto un confronto senza precedenti, che non si vedeva dai tempi di Lefebvre». In realtà Papa Bergoglio difende la vita dal concepimento alla morte naturale e la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; condanna «la teoria gender, utopia del neutro»; denuncia il pensiero unico che invade e colonizza la scuola facendone un campo di rieducazione; parla del diavolo molto più dei predecessori, senza timore di passare per uomo del Medioevo. Aggiunge: «I tradizionalisti di tutto ciò non fanno intenzionalmente cenno o quasi: riportano, esasperandoli, solo gli interventi che, assolutizzati, dipingono un Pontefice che rompe con il passato».

Il Papa invita ad ascoltare lo Spirito Santo – Dice spesso: «La tradizione è una realtà viva, solo una visione parziale può pensare il “deposito della fede” come qualcosa di statico. La Parola di Dio non può essere conservata in naftalina come se si trattasse di una vecchia coperta da proteggere contro i parassiti, ma è una realtà dinamica, sempre viva, che progredisce e cresce». Non si tratta di cambiare la dottrina ma di «capire meglio il Vangelo». L’emittente pontificia se la prende con «chi accusa il Papa di relativismo o di generare confusione o addirittura eresia. Invece mette in guardia dal rischio di cadere nel fariseismo che anestetizza la fede. È in atto la vecchia strategia di contrapporre i Papi tra loro, non di vederli in continuità. Allora Francesco è messo in contrasto con Benedetto XVI e con Giovanni Paolo II.

Il Papa è molto esigente con i cattolici – Ancora l’emittente vaticana: «Così i tradizionalisti lo accusano di bacchettare troppo spesso chi è all'interno della Chiesa e di essere troppo indulgente con chi è fuori». In realtà le sue parole sono molto forti per tutti: «Una fede che non ci mette in crisi è una fede in crisi; una fede che non ci fa crescere è una fede che deve crescere; una fede che non ci interroga è una fede sulla quale dobbiamo interrogarci; una fede che non ci anima è una fede che deve essere animata; una fede che non ci sconvolge è una fede che deve essere sconvolta». Non si stanca di citare le parole di Gesù riferite dal Vangelo di Matteo (capitolo 25): «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare». Ed esorta a compiere i gesti concreti della fede, quelli che scomodano la spiritualità intimista e cioè: soccorrere il povero e l’affamato, accogliere il forestiero e l’immigrato, visitare i malati e i carcerati. E lui dà l’esempio e lo fa per primo. Ancora «Radio Vaticana»: «C’è chi lo accusa di essere comunista, c’è chi si è stufato di sentirlo parlare di poveri e migranti, ma il Papa non demorde, pensa al Giudizio finale quando, alla sera della vita, saremo tutti giudicati sull’amore».

I momenti salienti del pontificato nel 2017 - L’abbraccio ai terremotati dell’Italia centrale; l’incontro con il presidente palestinese Abu Mazen, che inaugura l’ambasciata della Palestina presso la Santa Sede; il colloquio con Donald Trump, il discusso presidente Usa, al quale ribadisce l’impegno della Chiesa per i migranti, per il Medio Oriente, per i cristiani perseguitati dai terroristi islamici. Ai capi dell’Europa, per i sessant’anni dei Trattati di Roma (1957-25 marzo-2017) ricorda i valori fondanti dell’Ue: unità, solidarietà, famiglia, giovani, immigrati. A Roma Tre definisce l’università «luogo di dialogo nelle differenze» e ribadisce che «le migrazioni non sono un pericolo ma una sfida». Ai cristiani delle altre Chiese sottolinea: «Il dialogo ecumenico si fa in cammino». Nella Via Crucis al Colosseo prega Cristo crocifisso. «Torniamo a te con gli occhi abbassati di vergogna e con il cuore pieno di speranza». Al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella propone «un’alleanza di sinergie e iniziative per un lavoro dignitoso». Crea i primi cardinali di Laos, Mali, Svezia, El Salvador. Più volte invita a rifiutare la pena di morte, le armi nucleari e la guerra «inutile strage», come diceva Benedetto XV.

Quaranta milioni di collegamenti – Il 12 dicembre 2012, per volere di Benedetto XVI, si apre in 9 lingue @Pontifex, che ha abbondantemente superato i 40 milioni di collegamenti. Ogni giorno, attraverso i «cinguettii», Francesco si fa prossimo all’uomo dei moderni media con un pensiero spirituale, il ricordo di un santo, la riflessione su eventi di grande significato. Sostiene la Segreteria per la comunicazione: «L’interesse nei confronti della parola del Papa non conosce flessioni. Negli ultimi 12 mesi i corrispondenti sono cresciuti di più di 9 milioni, dimostrando la costante attenzione della gente». Nel messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali del 2014 egli afferma: «La rete digitale può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili ma di persone. Il coinvolgimento personale è la radice dell’affidabilità di un comunicatore. Per questo la testimonianza cristiana, grazie alla rete, può raggiungere le periferie esistenziali». Sul canale delle immagini @Franciscus, inaugurato il 19 marzo 2015, la fascia di età più numerosa che lo segue è quella di 25-34 anni, specie in Brasile e Stati Uniti.

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