Profondità e ricchezza dei dieci comandamenti

Un itinerario per incontrare Cristo e se stessi. A colloquio con fra Claudio Passavanti dei Cappuccini del Monte a Torino

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Profondità e ricchezza dei dieci comandamenti

Fra Claudio, un quadro delle attività in programma della vostra comunità ecclesiale?

All’interno della Chiesa la nostra presenza si pone così come ci ha insegnato San Francesco, che ci voleva vicino agli ultimi, andando quindi incontro alle esigenze delle persone. Perciò a livello di diocesi, noi abbiamo al monte dei cappuccini queste attività di catechesi chiamate biblico esperienziali, poiché hanno un fondamento biblico e parlano dei dieci comandamenti, ma vanno allo stesso tempo a toccare l’esperienza, la realtà. Si tocca perciò l’esigenza, la sete di queste persone. Abbiamo quindi questa esperienza di predicazione dei dieci comandamenti, che va avanti dal 2006, quasi dieci anni. Da circa quattro, cinque anni procede allo stesso modo anche in altre diocesi del Piemonte, con un’affluenza abbastanza grande, considerando che è una questione soprattutto di passaparola, poiché non vi è alcuna iniziativa promozionale. Vi sono inoltre altre attività, post-dieci comandamenti, anche se è questo ciò che facciamo prevalentemente qui. In una parrocchia a Madonna di campagna abbiamo delle attività di catechesi cristiana, ma anche qualcosa che va oltre, sfruttando altri canali come il teatro, dove le catechesi risultano come spettacoli. Questo per andare incontro alle nuove esigenze delle persone.

Quali tipologie persone partecipano a questo genere di iniziative?

Il quadro è molto grande: si parte da giovani di circa vent’anni, fino ad arrivare agli ottantenni. Vi sono quindi persone che hanno già fatto esperienze nel loro cammino ecclesiale, ma scelgono di riprendere perché sentono il bisogno di approfondire oppure perché hanno sentito che c’è qualcosa per cui vale la pena continuare il percorso. La fascia più grande comprende persone tra i trenta e i quarant’anni, le più interessate. Mi piace chiamarli “ricomincianti”, in quanto molti di loro hanno fatto un cammino di fede che poi è stato interrotto e successivamente ripreso. La vita li ha spesso bastonati e sono perciò tornati, per cercare delle risposte nuove. Vi è poi una buona fetta di persone che non si è mai avvicinata alla fede e sono le più disponibili a mettersi in gioco, perché spesso prive di preconcetti e pregiudizi.

Chi svolge questi incontri? Voi frati?

Siamo noi frati, io, Fra Claudio Passavanti e Fra Michele Rivoira. Ci sono da quattro, cinque anni a questa parte, quindi da metà dell’esperienza, dei laici che ci aiutano. Sono coppie sposate che hanno fatto un percorso di formazione e che ci danno una mano sui dieci comandamenti, argomento in cui vi è un coinvolgimento diretto.

Quando si svolgono questi incontri?

Si svolgono a scadenze settimanali, da settembre fino a giugno e il percorso dura un anno e mezzo. Qui a Torino noi la catechesi la facciamo due sere, domenica e lunedì, perché non ci stanno tutti in Chiesa. Partiamo infatti, con un numero di seicento, settecento persone e il 60% arriva fino alla fine del percorso.

C’è una collaborazione fra le famiglie francescane?

C’è a livello locale, per esempio alcuni dei frati minori sono venuti qui a seguire il corso sui dieci comandamenti. C’è soprattutto ad Assisi, dove molte persone arrivano da tutta Italia per seguire questi corsi che vengono proposti tutto l’anno ai giovani. Sono loro che ci fanno pubblicità, indirizzando le persone in Piemonte per seguire il corso sui dieci comandamenti. Quindi c’è questa forma di collaborazione, ci si vede anche per fare il punto della situazione.

Quando avete iniziato una decina d’anni fa, cosa pensavate si potesse realizzare?

Non c’erano grandi aspettative, non si sapeva dove si sarebbe potuti arrivare. Si sapeva di quest’esperienza a Roma e Fra Michele Rigori è stato il primo pioniere ad andare lì ad informarsi. Ha frequentato per un po’ di tempo il corso e poi si è pensato di provare anche qui. Non si sapeva neanche quante persone avrebbero risposto, ma si è visto subito che la cosa interessava molti. Siamo infatti partiti con una settantina di persone e sono andate aumentando con il tempo. 

Nell’anno della misericordia con Papa Francesco, quest’attività assume un significato ancora più irrobustito. Come lo state vivendo quest’anno di misericordia rispetto al vostro itinerario?

Chiaramente tutto l’itinerario punta a Cristo, all’incontro con il Cristo misericordioso che ti accoglie cosi come sei e che non ti giudica. Molte persone giungono qui ferite, perché si sono sentite giudicate e cercano qui un’alternativa. Questa è una prima cosa, poi noi essendo sacerdoti, abbiamo la possibilità di incontrare ciascuna persona individualmente e infatti, io dedico tutta una giornata ad accogliere persone che si sentono coinvolte in questa catechesi e richiedono un confronto personale o anche solo una guida. Ed è un annuncio misericordioso, perché, quand’è che una persona cammina? Quando si rende conto che Dio l’accoglie per quello che è ed è perciò disposto ha cominciare la strada,  riuscendo a scoprire la misericordia nella propria vita.

In diocesi si conosce sempre di più quest’iniziativa. La collaborazione come crescerà?

È un servizio che noi facciamo sempre alle diocesi e alla fine di tutto noi mandiamo via le persone. Le invitiamo a tornare nelle loro parrocchie e a mettersi a disposizione per esse, per il parroco. Per noi è un servizio prezioso, perché stiamo riscoprendo la radice attraverso la catechesi. Poi qualcuno torna, si mette a fare catechismo, si impegna in qualche gruppo famiglia. Offriamo anche un post-percorso che abbiamo chiamato ‘laboratorio della fede’ ed attualmente ci sono cinque gruppi all’attivo, di cui tre stanno finendo. Dura quattro anni a cadenze quindicinali, e partecipano persone della parrocchia che sentono il bisogno di continuare il percorso. Si riprende la catechesi, il discorso sul Credo, tutto il percorso catecumenale.

Quando riprendete?

L’ultima domenica di settembre riprenderemo con il gruppo “vecchio”, cominciando con il sesto comandamento sia a Torino che a Bra, con le stesse modalità. Sul sito cappuccinipiemonte.it vi è poi il calendario con segnalati tutti gli appuntamenti e le date di inizio, orientate verso marzo 2017.

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