Misericordia: la predizione di San Domenico

Inervista a Suor Paol, Priora del Monastero Maria di Magdala di Moncalieri

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Misericordia: la predizione di San Domenico

L’Ordine dei Predicatori, i Domenicani in cifre: 800 anni, 60000 laici oltre al movimento giovanile in rapida crescita, 4000 monache, 6000 frati: la “famiglia domenicana” annovera inoltre 24600 suore di vita apostolica appartenenti a 150 congregazioni. Nell’Arcidiocesi di Torino l’Ordine è presente col Convento di Chieri, il Convento e Parrocchia di S. Maria delle Rose, il Monastero Maria di Magdala, alcune fraternità laiche e diverse congregazioni di suore di vita apostolica.

E’ l’Ordine attraverso cui si è propagata la preghiera del S. Rosario come riconosciuto da S. Pio V nel 1569: “Avendolo dunque inventato, il beato Domenico propagò ovunque nella Santa Chiesa Cattolica questo modo di pregare e attraverso i suoi figli, i frati dell'Ordine, lo divulgò; esso fu accolto da molti e i fedeli che accolsero quella preghiera con fervore, accesi da quelle meditazioni, furono trasformati in altri uomini; le tenebre delle eresie indietreggiarono e la luce della fede cattolica si fece strada nuovamente” (Bolla "Consueverunt Romani Pontifices"). E’ l’Ordine che ha insegnato nei secoli, attraverso le sue Costituzioni, una forma di governo comunitario e democratico basato sui capitoli che promuovono la missione dell’Ordine stesso. Ad esso appartengono S. Tommaso d’Aquino, grande Dottore della Chiesa, dai posteri ricordato come “Doctor Angelicus”, Francisco De la Vitoria padre del Diritto Internazionale, e una miriade infinita di frati e monache che hanno inciso nella storia. Terziari domenicani furono tra gli altri, il Beato Pier Giorgio Frassati, “l’Uomo delle otto beatitudini”, il “Sindaco Santo di Firenze” Giorgio La Pira, la Venerabile Maria Clotilde di Savoia, “la Santa di Moncalieri”.

Un soffio leggero, sembra chiaro, attraversa la storia da otto secoli, si è incarnato in uomini e donne di ogni tempo capaci di scrutare, nel grembo della Santa Madre Chiesa, i segni dei tempi: esso è composto dalla figura e dal carisma di S. Domenico di Guzman! La Priora del Monastero Maria di Magdala di Moncalieri, Suor Paola, si appassiona nel ricordare che egli è il cuore pulsante dell’Ordine. Chi è Domenico? “E’ l’uomo che vede la passione di Dio per l’uomo in Cristo e ogni minuto della sua vita sarà donato perché, quanto lui ha visto, vissuto, diventi la visione e la missione di tanti fratelli e sorelle. Domenico chiede una sola cosa ai sui figli ed alle sue figlie, ossia un cuore grande ed appassionato in cui trovino posto con Cristo tutti i poveri, i peccatori, gli ultimi, coloro che non hanno voce. Sa che aprire le porte a Cristo vuol dire vedere occupato lo spazio della vita da tutti costoro che Cristo ama”. Il ritonello dell’Inno del Giubileo Domenicano, che riprende una antica formula liturgica, cerca di andare al cuore di una ricorrenza che i Domenicani vogliono autentica e non retorica: “Laudare, Benedicere, Praedicare” e il canto ricorda “Inviati nel mondo da Domenico, inviati a due a due come i Dodici. Studiare il Vangelo è nostro pane, pane santo per il mondo! Doniamo a Dio e agli uomini, il frutto del nostro contemplare; offriamo la nostra amicizia, peccatori redenti e vivi”.

Queste parole si scoprono concrete oltrepassando l’ingresso del Monastero moncalierese, ramo di quell’albero solido che è l’Ordine la cui radice è Domenico! Predicare è il fulcro dell’Ordine dei Predicatori, come riconosciuto dalla Bolla di Papa Onorio III nel 1216: come recita il programma dell’Anno Giubilare a cui è stato dato il tema “inviati a predicare il Vangelo”, che commemora la pubblicazione della Bolla, “la celebrazione del Giubileo significa per l’Ordine entrare in un processo dinamico di rinnovamento che culmina nell’invio dei frati a predicare. Siamo invitati a tornare all’origine dell’Ordine per ricordare il momento fondativo nel quale S. Domenico inviò i nostri primi fratelli fuori dalla propria casa, dalla propria famiglia, dalla propria nazione, perché scoprissero la gioia e la libertà dell’itineranza”.

Suor Paola spiega cos’è la predicazione, fulcro della missione dei Domenicani: “Il nostro predicare trae il suo fondamento nella dimensione contemplativa. Solo ciò che è contemplato, vissuto, meditato, studiato, può essere predicato in modo efficace, altrimenti rimarrebbero solo parole vuote. Domenico non vuole un Ordine intellettuale ma di predicatori, e non è la stessa cosa! Chi predica non è il singolo ma, di partenza, è la comunità che tenta di vivere ciò che dice: ciò è indizio della pratica delle due cose che il nostro Fondatore ha voluto, obbedienza e vita in comune”. In un’epoca in cui la società viene definita “liquida”, l’individualismo sembra trionfare creando significative fratture con i valori più profondi dell’uomo che appare abbandonare quella logica di Dio la quale, come ha ricordato Papa Francesco, spinge “fuori”, controcorrente, verso l’umiltà, il servizio e l’amore, il ritorno alle origini appare per i Domenicani un efficace modo per contribuire a far sentire la Misericordia del Padre, per collaborare a rendere la Chiesa, il mondo, migliori: “Basta ricordare la storia: è un ordine che nasce su fratture della storia: nasce in terra dove si era diffusa l’eresia e la società si avvia a passare dal Medio Evo all’epoca dei comuni. Insomma Domenico si inserisce nella frattura sociale tra mondo rurale e nuovo urbanesimo, va oltre la frontiera della riflessione, del confronto con la società per impastarsi con la realtà.

Si espande e si sviluppa nei nuovi centri urbani e di cultura, le università. Nasce dall’esigenza di riascoltare la Parola resa comprensibile. Non va sottovalutato poi il suo sviluppo nel confronto con le altre religioni: S. Tommaso infatti scrive “Contra gentiles” su richiesta del Maestro dell’Ordine per confrontarsi con i non cristiani ed i non ebrei”. Come vive questa importante ricorrenza la comunità delle monache domenicane a Moncalieri? “Con grande gioia perché è occasione propizia per fare memoria di quanti ci hanno preceduti, per pregare S. Domenico perché ci rinnovi la passione dello studio, della parola, della vita, della predicazione!”. Il Giubileo domenicano poi è caratterizzato dal “Rosario Pellegrino” in tutti i monasteri delle suore di clausura del mondo coinvolgendo gli oltre 200 monasteri domenicani. Questo viaggio del Rosario, “che alimenta la preghiera e sostiene la predicazione dei figli e delle figlie di san Domenico” coinvolgerà il 23 e 24 febbraio le monache moncalieresi con la recita solenne del S. Rosario ed un concerto aperti a tutti.

In conclusione, essendo impossibile racchiudere in poche righe la grandezza e la straordinarietà dell’Ordine dei Predicatori un’ultima domanda ed una richiesta alla Priora. La domanda, chi è per lei S. Domenico? “L’uomo della grande libertà la cui grandezza è la straordinaria trasparenza per Dio, perché scompare dentro la Sua Parola!” La richiesta: se dovesse “twittare” ai giovani un messaggio in 140 caratteri per presentare Domenico ed attraverso di esso renderli partecipi del Giubileo per l’800° anniversario dell’Ordine cosa scriverebbe? “#passione #libertà #camminare tanto perché cantore della #Misericordia la sua predicazione rende la #Misericordia di Dio toccabile”.

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