I profondi frutti d'amore di San Giovanni Bosco

(AmIl convegno internazionale promosso dall'Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMO) con migliaia di figli e figlie salesiane

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I profondi frutti d'amore di San Giovanni Bosco

Oltre un migliaio di partecipanti provenienti da tutto il mondo ha assistito questa sera nel PalaRuffini alla cerimonia di apertura del VII congresso internazionale di Maria Ausiliatrice. Promosso dall’Associazione di Maria Ausiliatrice (Adma) per celebrare il bicentenario della nascita di don Bosco, l’evento è incentrato sulla presenza materna di Maria nel far vivere la bellezza dell’essere famiglia. L’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) venne fondata da Don Bosco il 18 aprile 1869 presso il santuario di Maria Ausiliatrice di Valdocco (Torino), con lo scopo di promuovere e difendere la fede della gente del popolo.

Ancora oggi l’ADMA continua a promuovere, come nel sogno di don Bosco delle due colonne, il culto dell’Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice come i pilastri ai quali ancorare la propria vita. Dedica quindi particolare attenzione alle famiglie e ai giovani nelle sfide educative che la società di oggi richiede con urgenza ad affrontare. Alla presenza delle autorità civili torinesi la compagnia balletto classico Cosi-Stefanescu ha portato ieri in scena lo spettacolo “Le nozze del Miracolo” di George Enescu. Al termine il rettor maggiore dei salesiani don Ángel Fernández Artime ha portato il pensiero della “buona notte” salesiana. “La famiglia – ha spiegato - è il luogo della presenza di Gesù e di Maria, per un rinnovato impegno di educazione e di evangelizzazione”.

La famiglia è fatta di volti, di persone che amano, parlano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita a ogni costo. Si diventa persona stando in famiglia, crescendo con mamma e papà, respirando il tepore della casa, vero nido e culla della vita. In sintonia con la Chiesa anche la famiglia salesiana riserva una particolare attenzione alla famiglia, soggetto originario dell’educazione e primo luogo dell’evangelizzazione. “Anche Don Bosco – ha continuato - ha molto da dire oggi alla famiglia: la sua storia, il suo sistema educativo e la sua spiritualità si fondano sullo spirito di famiglia che a Valdocco è nato e si è sviluppato attraverso l’affidamento a Maria”.L’oratorio, infatti, nell’intenzione di don Bosco “aveva ad essere una casa, cioè una famiglia, e non voleva essere un collegio”.

Don Bosco aveva sperimentato che la formazione della sua personalità era vitalmente radicata nello straordinario clima di dedizione e di bontà (dono di sé) della sua famiglia ai Becchi e ha voluto riprodurne le qualità più significative all’oratorio di Valdocco tra quei giovani poveri e abbandonati. Aveva per questo chiesto a mamma Margherita, ormai anziana e stanca, di scendere con lui in città e prendersi cura di quei ragazzi raccolti dalla strada. “Per noi, figli di don Bosco, - ha concluso don Artime – la famiglia è una realtà costitutiva della nostra vita e della nostra missione. Viviamo lo spirito di famiglia come tratto carismatico e lavoriamo ricreando nei nostri ambienti lo spirito di famiglia dell’oratorio di Valdocco”.

Cesare Nosiglia  ha presieduto la celebrazione Eucarestica per la famiglia (in allegato e nella sez.Documenti del sito il testo dell'omelia), Al quale ha fatto seguito la la relazione Biblica di don Patrizio Rota Scalabrini e la testimonianza dei figli del Venerabile Attilio Giordani, marito e padre, per concludere con alcune esperienze di vita. Nel pomeriggio, dopo l’adorazione eucaristica, sono seguite la relazione pedagogica a cura di suor Piera Ruffinatto, Fma, e la condivisione di alcune esperienze di vita. La giornata si conclude con la “Buona notte” da parte di madre Yvonne Reungoat, superiora generale Fma (in allegato il testo del messaggio).

sabato 8 agosto, sempre al PalaRuffini, dopo le Lodi mariane si è tenuta la Relazione Teologica a cura di don Roberto Carelli, Sdb, seguita dalla presentazione di alcuni profili di famiglie ferite nella storia della santità salesiana a cura della dott.ssa Lodovica Maria Zanet. Il Rosario meditato guidato dalle famiglie dell’ADMA ha concluso la mattinata. Nel tardo pomeriggio, a Valdocco, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, la solenne Eucaristia presieduta dal Rettor Maggiore.
 L’ultima giornata, domenica 9 agosto, prevede invece il ritrovo al Colle Don Bosco. Dopo la preghiera di omaggio al Santo torinese, animata dall’ADMA giovanile, è in programma l’intervento di chiusura del Rettor Maggiore, a cui segue la solenne celebrazione eucaristica in onore del Santo.

                 

 

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