Il Vescovo con la chitarra che sa parlare ai giovani

Il Vescovo della diocesi di Noto a Torino racconta il suo modo di evangelizzare attraverso la musica

Parole chiave: Staglianò (1), giovani (205), pastorale (60), messa (26)
Il Vescovo con la chitarra che sa parlare ai giovani

Incomincia «cantillando» una canzone, con mitra e pastorale in mano – «se non ami, non sei niente» ad esempio – e finisce per parlare per 28 minuti di Gesù. È così che Mons. Antonio Staglianò – oppure don Tonino, dice lui, per non creare distanze – imposta le sue prediche durante la Messa domenicale, ma anche «seduto ai tavolini di un bar nella piazza, parlando con i giovani». Un nuovo modo di comunicare la fede, quello proposto dal Vescovo di Noto (Siracusa), è stato l'oggetto dell'incontro di sabato 3 settembre, organizzato dalla Rivista Maria Ausiliatrice, diretta da don Livio Demarie, salesiano (che è anche direttore anche dell'Ufficio comunicazioni sociali della diocesi), presso il Museo della Radio e della Televisione della Rai di Torino, in via Verdi.

L'occasione era la presentazione del nuovo libro del vescovo: «Credo negli esseri umani. La buona novella pop», che racconta proprio di questo metodo comunicativo messo in campo, che si rivolge a tutti, ma in particolar modo ai più giovani: portare alla loro attenzione testi di canzoni «profane» che parlano di Gesù.

Sì, perché molti di quei testi che definiamo «profani» in realtà contengono molto di «sacro», sostiene mons. Staglianò: contengono quello che Gesù ha detto di Dio e dell'uomo, quello che Gesù ha insegnato perché l'uomo diventi sempre più «umano». Così parte il progetto comunicativo ideato dal prelato siciliano: il primo registro è appunto la «citazione» di questi testi – naturalmente in versione cantillata – durante le sue omelie. Si preoccupa poi di spiegare che cosa significhi «cantillare»: lo sviluppo vocale di una melodia senza accompagnamento strumentale, normalmente di un pezzo sacro. «Io rimango sostanzialmente un predicatore – continua Staglianò – anche se tutti ormai mi ricordano per quei pochi momenti in cui mi metto a cantare».

Ecco allora che affronta il secondo registro: predicare il Vangelo di Gesù attraverso i testi di queste canzoni note al grande pubblico. Ciò che ha inteso fare con la pubblicazione di questo suo libro, edito da Rubbettino. Ma il terzo registro si spinge ancora oltre: si tratta di scrivere dei testi ad hoc, sempre sullo stile di quelli che già cita, per raccontare la buona novella e da far interpretare poi a qualche cantante. Quest'ultimo è ancora un progetto teorico, di cui però ha già fatto sentire qualche assaggio al termine dell'incontro.

I suoi interventi sono stati cadenzati dalle domande di Alessandra Ferraro, vice capo redattore della Tgr Rai della Valle d'Aosta e di don Demarie. La carità, il perdono, il paradiso, l'amore fraterno sono i temi che mons. Staglianò «canta» nelle sue omelie: «dobbiamo essere profondamente umani – conclude don Tonino – per tornare ad essere seri cristiani, e vivere così l'amore che Gesù ci ha insegnato».

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