«Il Giubileo straordinario è concluso, la misericordia di Dio continua»

Nella lettera apostolica «Misericordia et misera» quattro le novità

Parole chiave: papa (648), bergoglio (61), misericordia (105), lettera (17)
«Il Giubileo straordinario è concluso, la misericordia di Dio continua»

«”Misericordia et misera” sono le due parole che Sant’Agostino utilizza per raccontare l’incontro tra Gesù e l’adultera. Non poteva trovare espressione più bella e coerente per far comprendere il mistero dell’amore di Dio che va incontro al peccatore: “Rimasero soltanto loro due: la misera e la misericordia”. Il suo insegnamento illumina la conclusione del Giubileo straordinario della misericordia e indica il cammino futuro».

Quattro le novità: : tutti i sacerdoti avranno la facoltà di assolvere il procurato peccato di aborto; i «missionari della misericordia» proseguiranno il loro ministero; i fedeli che frequentano la «Fraternita Pio X» potranno continuare a ricevere validamente l’assoluzione; l’istituzione della «Giornata mondiale dei poveri» nella domenica che precede la solennità di Cristo re.

L’amore di dio centro della vita cristiana – Alle 9,58 di domenica 20 novembre 2016, solennità di Cristo re, Papa Francesco conclude l’Anno Santo straordinario chiudendo la Porta Santa di San Pietro e firmando la lettera apostolica «Misericordia et misera», pubblicata il 21 novembre. Quattro le novità: tutti i sacerdoti avranno la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto; i «missionari della misericordia» proseguiranno il loro ministero; i fedeli che frequentano la «Fraternita Pio X» potranno continuare a ricevere validamente l’assoluzione sacramentale; l’istituzione della «Giornata mondiale dei poveri» nella XXXIII domenica ordinaria, quella che precede la solennità di Cristo re.

Francesco sceglie come icona del Giubileo  l’incontro tra Gesù e l’adultera (Giovanni 8,1-11) - «Non si incontrano il peccato e il giudizio, ma una peccatrice e il Salvatore, la misera e la misericordia». Al centro non c’è la legge ma l’amore di Dio, che sa leggere nel cuore di ogni persona: «Gesù ha guardato negli occhi quella donna e ha letto nel suo cuore: vi ha trovato il desiderio di essere capita, perdonata e liberata».

Nessuno può porre condizioni alla misericordia di Dio - «In una cultura dominata dalla tecnica, in cui sembrano moltiplicarsi le forme di tristezza, solitudine e disperazione, c’è bisogno di testimoni di speranza e di gioia». Nell’Anno giubilare «ci è stata donata con abbondanza la misericordia. La bontà e la misericordia del Signore si sono riversate sul mondo». Occorre proseguire su questa strada. Il Pontefice ricorda la centralità della misericordia nella Messa e nella Parola di Dio e invita a dedicare una domenica all’approfondimento della Sacra Scrittura.

Confessori: accoglienti, chiari, generosi nel perdono – Il Sacramento della riconciliazione «ha bisogno di ritrovare il posto centrale nella vita cristiana». Ai sacerdoti chiede di essere accoglienti con tutti, testimoni della tenerezza nonostante la gravità del peccato, solleciti nell’aiutare a riflettere sul male, chiari nel presentare i principi morali, disponibili ad accompagnare i fedeli nel percorso penitenziale, lungimiranti nel discernimento di ogni caso, generosi nel dispensare il perdono di Dio. «Come Gesù con l’adultera scelse di rimanere in silenzio per salvarla dalla condanna a morte per lapidazione, così anche il sacerdote nel confessionale sia magnanimo». Caldeggia la celebrazione delle «24 ore per il Signore».

I missionari della misericordia proseguono il servizio – È anche questo «un segno concreto che la grazia del Giubileo continua a essere viva ed efficace». Il Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione dovrà trovare le forme più adatte per l’esercizio di questo ministero.

Tutti i sacerdoti potranno assolvere il peccato di aborto - «Perché nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio» il Papa concede che «d’ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto. Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare viene ora esteso nel tempo». Ribadisce con forza che «l’aborto è un grave peccato perché pone fine a una vita innocente. Tuttavia non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre».

Fraternità San Pio X: confessione valida – Bergoglio prolunga la possibilità «per i fedeli che frequentano le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X di ricevere validamente e lecitamente l’assoluzione sacramentale dei peccati, confidando nella buona volontà perché si possa recuperare, con l’aiuto di Dio, la piena comunione nella Chiesa».

Famiglie in difficoltà- Invita a «guardare a tutte le difficoltà umane con l’atteggiamento dell’amore di Dio, che non si stanca di accogliere e accompagnare». Ai sacerdoti chiede «un discernimento spirituale attento, profondo e lungimirante perché chiunque, nessuno escluso, qualunque situazione viva, possa sentirsi accolto da Dio, partecipare attivamente alla vita della comunità».

Giornata mondiale dei poveri – Scrive il Papa: «Termina il Giubileo e si chiude la Porta Santa. Ma la porta della misericordia del nostro cuore rimane spalancata. Abbiamo imparato che Dio si china su di noi perché anche noi ci chiniamo sui fratelli». Per questo istituisce la «Giornata mondiale dei poveri» nella penultima domenica dell’anno liturgico: «Fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa, non potrà esserci giustizia né pace sociale».

Circa 950 milioni di fedeli nel mondo hanno attraversato le Porte Sante - Contando quanti hanno compiuto il gesto a Roma (circa 21 milioni) e nelle diocesi, nelle cattedrali e nei santuari di tutto il mondo. La stima è dell’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontifico Consiglio per la nuova evangelizzazione. Dato sicuro è la partecipazione al Giubileo a Roma di oltre 21 milioni di pellegrini dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016.

I fedeli non distolgano lo sguardo dal volto di Cristo re - «La sua regalità è paradossale; il suo trono è la croce; la sua corona è di spine; non ha uno scettro, ma gli viene posta una canna in mano; non porta abiti sontuosi, ma è privato della tunica; non ha anelli luccicanti alle dita, ma le mani trafitte dai chiodi; non possiede un tesoro, ma viene venduto per trenta monete». Nell’intervista ad «Avvenire» ribatte l’accusa di «protestantizzare» la Chiesa. Alcuni continuano a non comprendere. Il Concilio per essere assorbito, ha bisogno di un secolo. I cardinali in pensione Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke, Carlo Caffarra, Joaquin Meisner contestano l’esortazione apostolica «Amoris laetitae» (8 aprile 2016) dopo i Sinodi sulla famiglia 2014 e 2015 e addirittura prospettano un «atto» formale per correggere il Papa. Che rivendica di aver seguito le orme dei predecessori: «Questo è il cammino della Chiesa». L’unità dei cristiani «si fa su tre strade»: camminando insieme «con le opere di carità», pregando insieme, riconoscendo «la confessione comune» che spesso si esprime nel «comune martirio, l’ecumenismo del sangue». Gli incontri e i viaggi «aiutano» in tale direzione. In sostanza «la Chiesa non è una squadra di calcio che cerca tifosi. Ho allergia degli adulatori. Dormo come un legno».

Tutti i diritti riservati

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo