Giorno della Memoria: il luminoso esempio di padre Giuseppe Girotti

La beatificazione del padre domenicano è stata celebrata ad Alba il 26 aprile 2014

Parole chiave: girotti (1), beato (12), ebrei (11), deportazione (3)
Giorno della Memoria: il luminoso esempio di padre Giuseppe Girotti

Nasce ad Alba nel 1905 e già nel '18 entra nelle scuole dei domenicani, sacerdote nel 1930. Gira, come è consuetudine dell'Ordine, per il mondo: a Gerusalemme perfeziona i suoi studi biblici che gli serviranno quando insegna nello Studium domenicano di Santa Maria delle Rose a Torino in corso Unione Sovietica.

La sua avventura umanitaria scatta con le leggi razziali del 1938 e si aggrava dopo l'occupazione tedesca, soprattutto dopo l'8 settembre '43.  Gli ebrei sono ghettizzati, vessati, perseguitati, in pericolo. La linea della chiesa (Pio XII in testa) è quella di fare l'impossibile per salvarli. Girotti che è a Torino collabora col cardinale Fossati. "A quell'epoca divenne simbolo di ospitalità e di sicura salvezza per coloro che a lui si rivolgevano": così l'avvocato Fubini nascosto da padre Girotti nel convento di San Domenico di Carmagnola dove era stato trasferito.

Ma la sua azione non passa inosservata. La polizia gli tende un tranello, viene arrestato il 29 agosto 1944 e finisce alle Nuove. Di lì a San Vittore, quindi nel campo di concentramento di Bolzano, poi sui carri-bestiame e il 9 ottobre nel lager di Dachau alla periferia di Monaco. Un campo immenso, ordinato e terrificante. Ufficialmente un campo di lavoro, in realtà di sterminio con due grandi forni crematori sempre in funzione là dove cominciano le grandi pianure agricole tedesche. A Dachau, su ordine di Himmler, arrivavano tutti i preti cattolici, i pope ortodossi, i rabbini, i pastori protestanti. Un calvario che ha fatto 1500 vittime delle 5500 persone di culto ammazzate in tutti i lager.

E ai preti erano riservate le umiliazioni più raffinate. Racconta padre Spitz così la sua accoglienza: "Mi misero la corona del rosario sulla testa, dovetti a calci e pugni girare tutto il campo urlando  'E' arrivato finalmente il primo maiale di prete. Poi arriverà anche il gran prete di Roma e allora la truffa cattolica finirà una volta per tutte".

Un inferno nel quale padre Girotti vive, minuto dopo minuto, il suo calvario. Nel gennaio- febbraio del '45 la situazione diventa insostenibile. gli internati sono stremati, pieni di pidocchi, denutriti. Padre Girotti finisce in infermeria dopo che, più volte, era stato riempito di botte perché quando qualcuno dei suoi trasgrediva le ferree regole del lager lui si offriva volontario per la punizione prevista dalle ss.

Forse lo hanno ucciso con una iniezione. Muore sussurrando: "Vieni, Signore Gesù". E' il giorno di Pasqua del 1945 e mancano pochi giorni alla liberazione.  Qualcuno, non appena la notizia della sua morte fa il giro del campo, scrive per terra San Giuseppe Girotti. "Non c'è amore più grande che dare la propria vita per i propri amici", si legge nel Vangelo. Lui l'ha fatto, un "giusto tra le genti" per gli ebrei, un beato.

Girotti beato

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo