Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

Dopo la "spinta" di Francesco, il coraggio del camminare insieme

Parole chiave: settimana (25), ecumenismo (57), preghiera (51)
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani

Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio (1Pt 2,9): è questo il tema biblico che caratterizza la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani che si aprirà lunedì 18 gennaio 2016 e si concluderà il 25 gennaio successivo nella festa della Conversione a Cristo di San Paolo, apostolo delle genti. Si tratta di un tema impegnativo, che esprime in modo netto come sia elemento costitutivo della vocazione cristiana la capacità di “vedere” l’azione di Dio all’opera nella storia attraverso e “oltre” le tante contraddizioni da cui è segnata. I cristiani di tutte le confessioni sono “insieme” chiamati a svolgere questo ruolo essenziale: il riconoscimento delle opere di Dio è infatti atto imprescindibile per aderirvi e compiere insieme la sua volontà.

L’anno trascorso ha visto compiersi proprio nella nostra città di Torino un evento ecumenico di grande rilievo, che è senz’altro da annoverarsi tra le opere meravigliose che Dio ha compiuto tramite i suoi figli: la visita di papa Francesco alla comunità valdese nel Tempio di corso Vittorio Emanuele in Torino. Frutto maturo di un lungo percorso ecumenico iniziato all’indomani del Concilio Vaticano II, esso segna una tappa importante di cui rendere grazie al Signore, ma richiede anche un ulteriore progresso. Non bisogna infatti dimenticare le due questioni poste sul tappeto dal moderatore della Tavola valdese: affrontare insieme, cattolici e valdesi, la questione dell’intercomunione, cioè dell’accesso reciproco rispettivamente all’Eucarestia e alla Santa Cena, e l’appello rivolto alla chiesa cattolica di riconoscere in modo più pieno l’ecclesialità delle comunità protestanti attribuendo loro la qualifica teologica di “chiese” e non di comunità ecclesiali.

Come è noto la distinzione trova ragione proprio nel fatto che Santa Cena e Eucaristia non sono riconosciute teologicamente equivalenti, sia per una differente interpretazione della “cena del Signore” data dalla teologia protestante – pur essa variegata al proprio interno – sia per la mancanza del ministero ordinato nella successione apostolica, che per la chiesa cattolica è elemento necessario alla verità e validità della celebrazione eucaristica.

Si tratta di temi delicati e teologicamente impegnativi, che se per un verso oltrepassano il dialogo cattolico-valdese, perché hanno rilevanza per tutto il dialogo delle chiese della Riforma con la chiesa cattolica, per l’altro verso coinvolgono ora ufficialmente e in modo puntuale le relazioni ecumeniche tra chiesa valdese e chiesa cattolica che è in Italia connotandone il futuro.

E’ proprio per approfondire e dibattere  quali aperture al futuro possano e debbano caratterizzare le relazioni ecumeniche tra le nostre chiese, che a Torino domenica 24 gennaio alle re 18.00 presso il Sermig si terrà una conferenza dal titolo: Una nuova primavera ecumenica? Prospettive dell’ecumenismo in Italia dopo la visita di Papa Francesco ai valdesi. Vi parteciperanno come relatori don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio Ecumenismo e Dialogo della Conferenza Episcopale Italiana e il pastore Fulvio Ferrario, decano della Facoltà Teologica Valdese di Roma. Sarò senz’altro un’occasione propizia per valorizzare l’atto di comunione vissuto, ma anche per assumersi rinnovate responsabilità per adempiere al mandato del Signore Gesù di “essere una sola cosa” in Lui come chiesa indivisa. La preghiera assidua e perseverante per l’unità della chiesa cui siamo convocati abbia proprio l’intenzione esplicita di richiedere il dono rinnovato della luce intellettuale, affinché con senso rinnovato di conversione a Cristo maturiamo tutti insieme come chiesa unita in Lui e evangelicamente credibile nel nostro tempo.

 

* Presidente della Commissione Diocesana per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso

 

 

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