Se rinasce la fede nel Campus Misericordiae

La testimonianza di una giovane torinese che ha partecipato alla Gmg di Cracovia

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Se rinasce la fede nel Campus Misericordiae

Era Sabato 30 Luglio, nonché la serata della veglia con il Papa a Cracovia. Mi trovavo sopra ad un telone blu nel Campus Misericordiae con il gruppo della mia parrocchia. Non sapevo il vero motivo per il quale io mi trovassi li, avevo camminato per ore sentendo solamente male alle gambe, non sapevo cosa mi sarebbe successo, non avevo nessun motivo per  farlo.

Stavo passando un anno pieno di interrogativi e di dubbi, non pensavo che Dio potesse esistere. Avevo perso la mia fede, quella che avevo coltivato da bambina quando ancora non guardavo il mondo con gli occhi di una persona matura, non vedendo tutta la crudeltà di questo mondo, non  vedendo le persone che si promettono pace e poi, alle spalle, si fanno la guerra. Mi chiedevo: “Dov’è Dio adesso che potrebbe aiutarci? Dov’è Dio adesso che tutto il mondo ha bisogno di lui? Dove si è cacciato? Perché ci sta abbandonando proprio nel momento del bisogno? Per quale ragione permette tutta questa assurda violenza?”

La serata, la veglia di Sabato 30 Luglio ha dato risposta a tutte le mie domande. Ero su un telone blu, quando il Papa ha iniziato il suo discorso. Eravamo in ginocchio, due milioni di persone zitte ed in ginocchio, per ascoltare le parole di una persona che crede fortemente in Dio, che probabilmente non si fa le mie stesse domande… oppure che ha già ricevuto le sue risposte.

Il papa ha parlato della guerra, del dolore, ha cercato di farci capire che tutto ciò ha una storia ed un nome, che noi vediamo le notizie da uno schermo o da un giornale mentre altre persone, le notizie che noi sentiamo, le vivono sulla propria pelle o stando male loro in prima persona  o perdendo persone care a loro.
Mi sono guardata intorno, due milioni di persone in silenzio ad ascoltare un puntino bianco che sorrideva e faceva sentire, provare a noi quello che stava provando lui. Tra quei due milioni di persone presenti, probabilmente, alcune di loro hanno vissuto la guerra, hanno vissuto quel dolore.

Ci ha fatti alzare tutti in piedi, ci ha chiesto di prenderci per mano e di pregare in silenzio. Mi sono alzata, ho stretto le mani dei miei vicini ed ho chiuso gli occhi ascoltando il silenzio, ascoltando ciò che il silenzio avesse da dirmi. Brividi per tutta la schiena nel ripensare alle parole di quel puntino bianco sorridente, ho aperto gli occhi di scatto guardando le persone intorno a me, mettendomi faccia a faccia con il silenzio, facendo mie quelle parole.
Quella serata del 30 Luglio mi ha cambiato la vita!

E’ bello sapere che in un mondo pieno di violenza ci sia ancora qualcuno che crede fortemente in qualcosa, qualcuno che sconfigge l’odio, il nero, vestendosi di bianco e sorridendo.
E’ veramente stupefacente sapere che nel mondo ci sia una persona.. più persone che riescono a capire che con la guerra, con la violenza e con l’odio non si potrà andare da nessuna parte. La chiave sta nella misericordia, nel saper perdonare, nel saper sorridere alla vita anche quando motivi per sorridere non ce ne sono….l’importante è stare bene con se stessi, avere un cuore che sorride all’odio. L’inno della GMG diceva:”Beato il cuore che perdona, misericordia riceverà da Dio in cielo.” Adesso comprendo meglio il suo significato.

Se due milioni di persone possono camminare per ore sotto il sole, senza nulla di particolare da osservare, e giungere in quel campo per incontrare Dio nelle parole del Papa, posso farlo anch’io e ricominciare a credere….

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