Pellegrini... da 90 anni! il felice traguardo dell'Opera Diocesana

Con una solenne celebrazione presieduta da mons. Nosiglia domenica 14 dicembre al santuario della Consolata si festeggiano i 90 anni dell'Opera diocesana Pellegrnaggi. Una lunga esperienza a disposizione di chi non vuole essere solo un turista...

Parole chiave: Opera diocesana pellegrinaggi (1), Lourdes (4), Terra Santa (17), pellegrini (6)
Pellegrini... da 90 anni! il felice traguardo dell'Opera Diocesana

Fino agli anni '70 la Terra Santa era lontana quasi come al tempo dei Crociati. Solo la diffusione dell'aereo come mezzo di trasporto di massa rese possibile «tornare» nella terra di Gesù. Un passo che segnò anche un nuovo sviluppo per i pellegrinaggi torinesi, che alle rotte tradizionali dell'Europa occidentale aggiunsero prima la Palestina e successivamente l'attuale Turchia, terra dove la Chiesa mise le radici e che – oggi – rappresenta per il cristianesimo una sfida ancora tutta da giocare.

I 90 anni dell'Opera diocesana pellegrinaggi, che vengono celebrati domenica 14  alla Consolata nella Messa presieduta da mons. Nosiglia, sono il racconto ininterrotto di un «cammino pastorale», molto più e molto prima che di un'impresa economica. Nacque «dal basso», come tante altre iniziative del movimento cattolico, per organizzare e promuovere i pellegrinaggi a Lourdes, meta storica e privilegiata per i Paesi latini e non solo. Ancora oggi Lourdes rappresenta, nel «fatturato» dell'Opera una delle voci più significative. Intorno al cammino verso il santuario francese si costruì, nei decenni del secolo scorso, una rete di associazioni e iniziative pastorali che coinvolgeva le parrocchie come le associazioni e le fabbriche. Mons. Oreste Bunino, storico presidente dell'Opera fino alla sua morte, raccolse vent'anni fa in un libretto la documentazione d'archivio che riuscì a trovare, proprio per ricostruire questi «cammini», compresi i pellegrinaggi aziendali che poi vennero interrotti poco dopo l'inizio dell'episcopato del card. Pellegrino, perché non ci fosse alcuna confusione tra le iniziative di carattere religioso della Chiesa torinese e quelle – legittime, ma diverse – delle imprese.

Il carattere pastorale, e non solo turistico o economico, dell'Opera fu chiaro fin dall'inizio: lo Statuto approvato dal card. Gamba nel 1924 la aggancia alla Giunta diocesana di Azione Cattolica come organo di servizio per l'organizzazione di pellegrinaggi diocesani e parrocchiali. È un profilo che l'Opera mantiene anche oggi, nonostante le trasformazioni che negli anni hanno portato all'autonomia dall'Azione Cattolica e, più recentemente, ad assumere la natura giuridica di una vera e propria agenzia di viaggi. Le trasformazioni inoltre continuano: all'orizzonte c'è un accordo di consorzio con altre strutture analoghe di diocesi del Nord e Centro Italia per costituire un «polo» che possa scambiarsi servizi riducendo le spese generali e accrescendo, invece, l'offerta.

Se infatti il pellegrinaggio – esperienza religiosa e comunitaria - non ha cambiato natura, la «forma del viaggiare» è inimmaginabile rispetto a 90 anni fa. Non solo i trasporti sono più facili ma internet offre la «tentazione» di organizzare in proprio i viaggi: cosa che può andare benissimo per le iniziative private, ma che moltiplica i rischi nel caso di viaggi collettivi. Spesso i «risparmi» dei pacchetti offerti in rete possono esporre i viaggiatori-pellegrini a spiacevoli sorprese in tutti quei settori meno vistosi ma fondamentali: assicurazioni, qualità dei servizi e dell'accoglienza, garanzie sui mezzi di trasporto, ecc. 

L'Opera, dunque, conserva una sua precisa attualità: perché si sforza di mantenere il carattere di «servizio diocesano», offrendo sempre un accompagnamento non solo tecnico ma spirituale; e perché la professionalità degli operatori si trasforma in una garanzia complessiva sulla serenità del viaggio. Il che non è poco, quando si tratta di iniziare un cammino che porta sì nei luoghi della fede ma, prima ancora, dentro se stessi.

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