Papa Francesco condanna stragi migranti crimini che offendono l'umanità

Papa Francesco all’Angelus di domenica 30 agosto 2015 rivolge un appello contro le continue stragi di migranti

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Papa Francesco condanna stragi migranti crimini che offendono l'umanità

Crimini contro l’umanità, che offendono la famiglia umana. Papa Francesco all’Angelus di domenica 30 agosto 2015 rivolge un appello contro le continue stragi di migranti: «Purtroppo numerosi migranti perdono la vita nei loro terribili viaggi. Per tutti questi fratelli e sorelle, prego e invito a pregare». Si unisce alla preghiera della Chiesa d’Austria e del cardinale Schönborn, arcivescovo di Vienna, che piangono le 71 vittime, tra cui 4 bambini, trovate in un camion sull’autostrada Budapest-Vienna: «Affidiamo ciascuna di esse alla misericordia di Dio e a Lui chiediamo di aiutarci a cooperare con efficacia per impedire questi crimini, che offendono l’intera famiglia umana».

Il Papa segue con viva preoccupazione il dramma di migliaia e migliaia di persone in fuga dalle loro terre, un esodo biblico di intere famiglie, ridotte in miseria, che rischiano la vita in cerca di un futuro lontano da guerre, fame e violenze. Invita ad aprire i cuori: «Signore, aiutaci a essere più generosi e sempre più vicini alle famiglie povere».

Dei due attuali drammi planetari – migranti e clima –, che creano tragedie umanitarie, il Pontefice parlerà a Washington con il presidente americano Barack Obama (23 settembre) e a New York nella visita all’Organizzazione delle Nazioni Unite (25 settembre), quando si recherà a Cuba e negli Stati Uniti (19-28 settembre 2015). Domenica 7 gennaio 2016 la 102ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato avrà per tema «Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia» nell’ambito dell’Anno Santo straordinario della misericordia (8 dicembre 2015-20 novembre 2016) da vivere a Roma e nelle Chiese locali.

Ai microfoni della «Radio Vaticana» mons. Gian Carlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana, dichiara: «Il salvataggio delle persone via terra e via mare è una priorità. Il numero di morti, cresciuto rispetto al 2014 già oltre il 50 per cento, dice che l'azione europea che ha sostituito “Mare nostrum” va ripensata e rafforzata. Occorre combattere il traffico via mare e via terra che le diverse mafie dei Paesi europei sfruttano». Le vittime «portano i segni della violenza, dei maltrattamenti, degli stenti. Per salvarle occorrono dei canali umanitari». Perego ritiene che in Europa sia necessario «puntare sulla libera circolazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati dopo il riconoscimento». La grossa paura è l’abolizione di Schengen e la cancellazione del diritto d'asilo e della libertà delle migrazioni economiche.

Ai vari Salvini, Grillo e Melonila Caritasitaliana manda a dire: «Le polemiche non servono a risolvere i problemi, anzi acuiscono le difficoltà e inaspriscono gli animi». E il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin chiede di unire le forze: «È un problema mondiale, è un’emergenza umanitaria che esige una risposta a diversi livelli». Lo scaricabarile non serve, inasprisce gli animi, allontana lo soluzioni. A chi accusala Chiesadi ingerenza, Parolin replica che «la Chiesadeve parlare e deve chiedere a tutti di aprirsi all’accoglienza, di non aver paura dell’altro, di integrare le differenze».

Salvini e Maroni, Grillo ela Melonidevono rileggersila Bibbia, ripassare la storia sacra, studiare il catechismo. Troveranno molte sorprese. Uno dei primi comandi biblici è «Iddio fa giustizia all’orfano e alla vedova, ama lo straniero e gli dà pane e vestito» (Deuteronomio 10, 17-18). Per salvare Gesù appena nato dalla furia omicida del tiranno Erode, che si macchia della «strage degli innocenti», Giuseppe e Maria con il Bambino Gesù fuggono in Egitto (Matteo 2,13-23). La quarta opera di misericordia corporale – dice il Catechismo della Chiesa cattolica - è «alloggiare i pellegrini» cioè ospitare i senza tetto e gli immigrati. 

La realtà sfata i luoghi comuni. La Caritas italiana ospita abitualmente oltre 10 mila richiedenti asilo attraverso i centri di accoglienza temporanea; oltre 15 mila persone vengono aiutate nei luoghi di sbarco, come Salerno e Palermo, prima dello smistamento dei migranti sul territorio.La Caritasaiuta solo gli stranieri? Non proprio. Nei primi sei mesi del 2014 oltre 45 mila persone si sono rivolte ai centri di ascolto e su 100 assistiti 46 erano italiani, quasi uno su due. Nel primo semestre 2013 la percentuale degli italiani assistiti era del 31 per cento, mentre al Sud e nelle Isole sale al 72,5 per cento. Assistenza significa distribuzione di viveri, medicinali e vestiti e servizio mensa.

I numeri smascherano le fastidiose bugie di Salvini & compagni: su 100 mila migranti giunti in Italia da gennaio, più di 30 mila sono stati accolti dalle strutture cattoliche. La sola Caritas ne ha assistiti 20 mila. Altri 15 mila sono passati in associazioni cattoliche – come sant'Egidio e Capodarco - o sono stati sistemati nelle parrocchie, negli enti religiosi e diocesani. Senza l’accoglienza garantita dalle strutture cattoliche, l’emergenza profughi sarebbe un caos ingestibile.La Caritasdi Palermo ospita un centinaio di profughi in una sua struttura. A Fermo nelle Marche la comunità di Capodarco di don Vinicio Albanesi ha aperto il Seminario agli immigrati e ne ospita un centinaio. Così succede con il Seminario di Genova. L’arcivescovo di Palermo cardinale Paolo Romeo utilizza le chiese per l'accoglienza. A Torino l'arcivescovo Cesare Nosiglia utilizza da mesi un piano dell'arcivescovado per accogliere i migranti e rivolge un appello perché i torinesi facciano altrettanto. Attualmentela Chiesalombarda ospita oltre 2.500 profughi e dall’inizio dell’anno sono quasi 8.000.

Contrariamente al mondo politico, i credenti si attengono al comando di Gesù «Quando tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra» (Matteo 6,3). Ma una cosa è non pretendere le prime pagine dei giornali e le prime notizie dei radio-telegiornali, altra cosa è sentirsi dipingere come fannulloni o profittatori.

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