"Oltre" Cracovia, le Giornate dei giovani

Grande festa al Parco Dora domenica 19 giugno, dalle 15.30 alle 19.30, per i giovani, oltre duemila, che si preparano a partire per la Gmg di Cracovia, a luglio con il Papa. L’Arcivescovo consegnerà loro il mandato della Chiesa torinese

"Oltre" Cracovia, le Giornate dei giovani

Dove stanno andando circa 5000 giovani piemontesi, di cui 2100 dalla diocesi di Torino? A cosa si stanno preparando da un anno? Quale orizzonte anima la loro prossima partenza, tra circa un mese? Chi sono i giovani delle Giornate Mondiali della Gioventù che si svolgeranno in Polonia, nelle diocesi polacche gemellate dal 19 al 25 e a Cracovia, con papa Francesco, dal 25 al 31 luglio? Il 19 giugno, nell'Area Vitali del Parco Dora a Torino, dalle 15 alle 19.30, queste domande avranno risposta, nella grande festa dei partenti per la Gmg 2016.

Nate nel 1984-1985 da una profetica intuizione di san Giovanni Paolo II, le Gmg hanno di fatto scandito il cammino di fede di milioni di giovani e ancora rinnovano la loro capacità di intercettare il loro cuore, per mettere al centro l'esperienza della cattolicità della Chiesa, la loro vita e l'incontro con il Signore Gesù.

La caratteristica di ogni Gmg, di essere «mondiali», esprime in maniera pressoché unica la verità di fede della cattolicità ed universalità della Chiesa: se talvolta i giovani hanno l'impressione di essere pochi e soli nel professare la fede, questo tipo di esperienza ridona profondità e slancio in quanto rimotiva la bellezza e la forza dell'appartenenza ecclesiale.

In secondo luogo, se è vero che sono qualificate come eventi, è anche vero che non si esauriscono in poche ore o in un sol giorno: a tutti viene proposta un'esperienza spirituale prolungata e distesa nel tempo, certamente diversa e complementare a tante altre, ma peculiare nel suo genere. Si parla di «Giornate» proprio per sottolineare la quotidianità della vita: mangiare, riposare, pregare, riflettere, scoprire, condividere sono tutte azioni ordinarie che assumono una luce nuova proprio per la specifica proposta delle Gmg, di far riscoprire nella trama quotidiana di un giovane di oggi la possibilità dell'incontro con Cristo.

La terza caratteristica, infatti, riguarda l'esplicito e chiaro annuncio di fede. Se già san Giovanni Paolo II, nel 2004, aveva invitato alle Gmg anche i giovani non credenti in Cristo, di fatto le Gmg si caratterizzano per essere un vero pellegrinaggio, ancora più evidente nel contesto di un Giubileo, come accade in questo Anno Santo della Misericordia. Ciò significa che le Gmg sanno sapientemente unire a momenti di festa e di incontro la «grammatica di base» della vita spirituale del credente: preghiera personale quotidiana, la celebrazione della Messa, il sacramento della riconciliazione, la catechesi, il silenzio, la Via Crucis, l'Adorazione eucaristica, la preghiera del Rosario, l'accompagnamento spirituale. La presenza in mezzo ai giovani di migliaia di sacerdoti, religiosi e religiose, con i vescovi e il Papa rendono particolarmente palpabile l'appello ad essere popolo in cammino, pellegrini con Cristo verso il Padre.

E sono proprio queste tre caratteristiche delle Gmg il senso della «Festa dei partenti» del 19 giugno, aperta però a tutti, anche a coloro che hanno vissuto a Torino, esattamente un anno fa, l'indimenticabile visita di papa Francesco e a quanti desiderano stringersi intorno ai nostri giovani per camminare con loro.

Il programma richiama le tre dimensioni evidenziate: dalle 15.30, «Fare squadra» - con il Csi di Torino, che predisporrà campi da gioco e tornei di diverse discipline sportive.

Alle 17.30 seguirà l’animazione con il Grande Coro Hope. Alle 18.15 l’Arcivescovo mons. Nosiglia con i vescovi delle diocesi del Piemonte che vivranno insieme la Gmg (Alessandria, Asti, Casale e Pinerolo) guiderà la preghiera di benedizione e di mandato dei giovani in partenza per Cracovia e consegnerà loro i Kit del pellegrino. Il titolo della festa sarà anche l'augurio e il mandato affidato a ciascuno «Oltre la meta!». Perché le Gmg, i campi estivi, le attività degli oratori e tutta la nostra stessa vita non sono la meta, ma il segno e l'invito ad andare oltre, a cercare sempre il Signore Gesù. «Oltre la meta»: non da soli, ma con la Chiesa, si può, a Torino, a Cracovia, in ogni nostra comunità.

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Giovani

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