Museo Diocesano, capolavori restaurati

Le opere di Defendente Ferrari e Gerolamo Giovanone: due polittici e una portella esposti dal 12 aprile al 18 giugno

Parole chiave: museo diocesano (1), arte (26), cultura (48), diocesi (138), chiesa (665)
Museo Diocesano, capolavori restaurati

Una portella con la «Tentazione di Sant’Antonio abate» (fronte) e la «Flagellazione di Cristo» (retro), in origine probabile anta di chiusura di una grande macchina d’altare. E due polittici, quello di «San Gerolamo penitente» e quello dello «Sposalizio mistico di Santa Caterina», dal soggetto della tavola centrale trasferita nel 1860 nella chiesa di San Lorenzo a Cavour (To). Sono le tre opere, particolarmente compromesse, recuperate dal Centro conservazione e restauro «La Venaria Reale», che dal 2014, grazie a un accordo di collaborazione con la Diocesi di Torino, si è fatto promotore di un progetto di studio e ricerca per la conservazione dei dipinti su tavola, avente come oggetto i polittici, le pale d’altare e le portelle dipinte fronte e retro che ornano gli altari e il presbiterio della chiesa di San Giovanni Battista e Pietro di Avigliana, uno dei più importanti nuclei di opere di scuola piemontese del Cinquecento conservate fuori da una sede museale. L’iniziativa, inserita nell’ambito del più ampio progetto «Le professioni del restauro. Studi e ricerche per la conservazione di arredi lignei e dipinti su tavola», ha potuto contare sul sostegno costante della Compagnia di San Paolo.

L’occasione di affrontare per la prima volta lo studio complessivo e comparato di un così cospicuo nucleo di opere di due epigoni del Rinascimento piemontese, Defendente Ferrari e Gerolamo Giovenone, giunte ad Avigliana nel corso dell’Ottocento in seguito alla dispersione del patrimonio artistico delle chiese locali e arbitrariamente riassemblate, rappresenta un’opportunità irripetibile di conoscenza e valorizzazione, per mettere a fuoco le caratteristiche tecniche e stilistiche dei due artisti, discriminare consapevolmente i rimaneggiamenti successivi e individuare i fenomeni di degrado correlati alle condizioni ambientali di conservazione, in corso di monitoraggio. Dopo l’avvio di un cantiere conoscitivo preliminare, il progetto, condiviso con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino, ha portato così al recupero delle tre opere.

Questo importante risultato viene ora presentato ufficialmente al pubblico con l’esposizione al Museo diocesano di Torino delle tre opere restaurate: la mostra « Defendente Ferrari e Gerolamo Giovenone  ad Avigliana: dialogo tra capolavori restaurati» (dal 12 aprile al 18 giugno in piazza San Giovanni 4; orari: mercoledì ore 14.00–18.00, venerdì-domenica ore 10.00–18.00), oltre a restituire gli esiti di un intervento di studio e conservazione particolarmente complesso, date le condizioni di degrado dei dipinti e l’entità dei rimaneggiamenti successivi, è un’occasione unica per ammirare il polittico ricomposto con lo «Sposalizio mistico di Santa Caterina», oggi diviso tra la chiesa di San Giovanni di Avigliana e la Parrocchiale di Cavour, la cui tavola centrale è felicemente proposta in mostra, per la prima volta dopo le vicissitudini ottocentesche, con i suoi laterali, i «santi Lorenzo e Giovanni Battista con donatore», anch’essi restituiti a una corretta lettura dal recente restauro. In mostra saranno presentati gli approfondimenti tecnici e scientifici condotti dagli specialisti del Centro e i dati inediti più significativi.

Il Museo diocesano di Torino è sede espositiva privilegiata anche per il dialogo che i polittici di Avigliana possono intessere con la sezione di pittura rinascimentale piemontese della collezione permanente: dialogo che si estende al territorio cittadino, arricchendo il percorso culturale che unisce le chiese del centro storico e i Musei Reali (grazie al progetto della Compagnia di San Paolo: http://edificisacri.compagniadisanpaolo.it/torinoartecultura/) e contribuisce a valorizzare l’itinerario ideale con la chiesa di San Giovanni di Avigliana e il suo straordinario patrimonio culturale.

Gli esiti del progetto sulle opere di Avigliana, uno degli interventi più significativi che il Centro conservazione e restauro ha affrontato negli ultimi anni, offrono l’occasione per presentare la pubblicazione del primo Report annuale delle attività 2016, uno strumento prezioso per tracciare un bilancio dei progetti e degli interventi condotti su vari fronti.

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