Mons. Nosiglia affida le gioie e i dolori della comunità alla Consolata

Le parole dell'Arcivescovo di Torino per la giornata dedicata alla patrona di Torino

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Mons. Nosiglia affida le gioie e i dolori della comunità alla Consolata

Questa ricorrenza, che ogni anno ci vede riuniti ai piedi di Maria come Chiesa di Torino, comunità cristiana e civile della città, è per tutti la festa della riconoscenza. Ricordiamo quanto Maria ha fatto per la nostra città nel corso dei secoli, salvaguardandola da pericoli e distruzioni. La festa della Consolata è per noi tutti in questo tempo segnato da lutti e violenze nel mondo e anche nella nostra città è motivo di tanta speranza nella fede.

Nino Costa, il poeta torinese che anche Papa Francesco ha citato nella sua visita tra noi, dedicò molte poesie alla Consolata tra cui una che contiene un lungo elenco dei quartieri e dei borghi della Torino antica e storica: Borgo del Fumo, i Molassi, Borgo degli Stracci… "C’è tutta Torino che ti prega e che ti adora", dice il poeta rivolgendosi alla Vergine. Questo dettaglio dei borghi, dei nomi delle strade che invocano la Consolata da ogni parte della città, ricorda che Maria ci conosce uno per uno e ci chiama per nome, con il nostro nome, perché dal giorno della nascita e del battesimo, al giorno della morte, quel nome indica la vita, quella divina che mediante nostra Madre Maria abbiamo ricevuto, la vita vera e piena, che nessuno e niente, nemmeno il nostro peccato, potrà mai cancellare.

Per questo con fiducia e gioia grande Le affidiamo Il Cammino della Diocesi e della città, incentrato sull’impegno della comunione e dell’incontro sia sul piano ecclesiale che civile. La comunione è dono di Dio, ma esige uno sforzo continuo, per viverla nella propria famiglia, chiamata a testimoniare l’unità nell’amore;
nella propria comunità parrocchiale, considerata una famiglia di famiglie; nella società, dove la comunione si traduce in solidarietà e convivenza aperta a tutti, promotrice di giustizia e di pace. Nessun cittadino deve sentirsi di serie B, scartato o considerato un peso perché va aiutato nelle sue necessità materiali, fisiche o morali. La dignità di ogni persona va salvaguardata e promossa e valorizzata in modo che possa dare il suo contributo per il progresso dell’intera comunità.

Affidiamo a Maria Consolata i malati sempre prediletti dal suo cuore di Madre. Quest’anno ricorre il centesimo anno delle apparizioni di Fatima, dove la Madonna ha lanciato il suo messaggio di pace e di unità per l’intero genere umano. Questa circostanza non fa che esaltare anche il nostro santuario mariano, luogo di preghiera, di fede e di azione potente di Maria verso chi è nella sofferenza e nella prova e necessita di un particolare affetto, cura e prossimità, considerandolo un dono di grazia per tutta la Chiesa e per l’intera
società.

Affidiamo a Maria i nostri giovani, la loro sete di felicità e il loro diritto di sognare in grande il futuro, oggi sempre più spesso chiuso da muri che appaiono invalicabili. Chiediamo che accolgano l’invito che è emerso dalla recente assemblea diocesana che li ha visti protagonisti: quello di rendersi responsabili del innovamento spirituale, umano e sociale della Chiesa e del territorio. Una responsabilità, condivisa con i loro educatori in famiglia e nella comunità, che si misura a partire dal coraggio di testimonia i valori religiosi e civili tra i coetanei, dedicando tempo ed impegno per gli altri in campo educativo, caritativo e missionario.

Affidiamo infine a Maria Consolata la nostra sorella Erika deceduta in seguito alle ferite riportate in piazza san Carlo e tutti gli altri feriti. Una morte che ci addolora profondamente e suscita nel cuore di tutti un grande vuoto che solo la preghiera e la certezza che Erika vive in Dio, vittima innocente di comportamenti irrazionali e inconcepibili, scatenati da chissà chi ma di fatto favoriti da un ambiente abbandonato a se stesso e caduto in balia di una bagarre di paura collettiva. Oggi ci scopriamo tutti più poveri e indifesi e abbiamo bisogno di ricuperare una coscienza collettiva che ci aiuti ad abitare la città e i suoi diversi momenti di incontro comunitario, con un forte senso del bene comune e del dovere di promuovere relazioni,
basate sulla legalità e il rispetto degli altri.

Madonna Consolata guarda i tuoi figli e figlie che a Te ricorrono con fiducia, affinché, con la tua potente intercessione, possano ricevere la benedizione del tuo Figlio e le grazie che Lui vorrà concedere a quanti a Te ricorrono, o Madre di Consolazione e sicura speranza e dolce Madre Maria.

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