Metti una sera un comico, un teologo e le domande di senso
Al centro congressi del Santo Volto, un dialogo inedito sulla figura di Gesù Cristo, nell'ambito dell'Ostensione della Sindone, organizzato dalla Pastorale della Cultura. Introdotti da don Gian Luca Carrega il confronto tra don Ferruccio Ceragioli e Giacomo Poretti
Mancavano Aldo & Giovanni (peraltro sempre sullo sfondo) ma il nuovo Trio, che si è presentato la sera di mercoledì 10 giugno al Salone del Santo Volto di Torino, non li ha fatti rimpiangere troppo. Ferruccio, Gian Luca e Giacomo (Ceragioli, Carrega e Poretti) hanno dimostrato che si può affrontare una questione da far tremare i polsi senza parlare dal pulpito o da addetti ai lavori o in un linguaggio da iniziati. “Gesù storia dell’uomo, storia di Dio” era il tema della serata, organizzata dall’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi di Torino in collaborazione con il Polo teologico Torinese, nell’ambito delle manifestazioni culturali per l’Ostensione 2015. Chiamata a parlarne, una accoppiata piuttosto insolita. Un comico popolarissimo, appunto Giacomo Poretti, e un teologo, don Ferruccio Ceragioli, direttore della Facoltà Teologica di Torino e Rettore del Seminario Maggiore Diocesano. A fare da trait d’union, l’ideatore e organizzatore della serata, il direttore della Pastorale della Cultura della Diocesi, don Gian Luca Carrega.
L’intento con cui è stata lanciata questa iniziativa è stato chiarito da don Roberto Gottardo, presidente della Commissione Diocesana per la Sindone, che ha introdotto l’incontro: parlare della figura di Gesù, ma mescolando un po’ le carte e scompigliando un po’ gli schemi a cui siamo generalmente abituati. Sia nelle persone chiamate e farlo, sia nei linguaggi utilizzati, sia nella imprevedibilità stimolante del confronto tra due approcci sulla carta diversissimi.
Diciamo subito che l’obiettivo è stato raggiunto; si è parlato di quello che ci si era prefissati, ben fermo al centro di tutta la serata, e si è riusciti a farlo in perfetta continuità, pur con punti di vista così lontani, quello del teologo, e quello dell’uomo di spettacolo: accomunati comunque dalla stessa passione sull’argomento.
L’intervento di Ferruccio Ceragioli è stato una carrellata - sintetica quanto efficace – sul Gesù che ci viene presentato dai Vangeli : dal neonato di Betlemme bisognoso di tutto al Figlio dell’uomo libero e consapevole che porta fino in fondo la sua missione sulla cima del Calvario, in una progressiva e anche sconvolgente rivelazione del vero volto di Dio, portata a compimento con la Risurrezione. Giacomo Poretti ha raccontato, nel modo che tutti conosciamo, il suo rapporto personale con Gesù di Nazaret: dai primi ricordi d’infanzia - legati alle statuine del presepio e alla tradizione famigliare - alla rilettura odierna degli episodi che più lo hanno colpito nel Vangelo; magari con i personaggi “attualizzati” nella loro condizione , intinta nei colori della cronaca. Per cui ecco una pubblica peccatrice diventare una olgettina e qualche fariseo diventare un ricco borghese benpensante con attico in centro città.
Il meccanismo ha funzionato perché, in nessun momento, il Comico ha cercato di fare della teologia né il Teologo ha rincorso la battuta troppo facile. Restando ciascuno nel proprio campo, sono riusciti a dare una lettura , per dir così, contemporanea e “in stereo” di molti episodi evangelici presentati al pubblico. Quando, quasi per scherzo, al termine dell’incontro, i due relatori hanno provato a “scambiarsi” le domande poste loro dalla sala , si sono ritrovati a riconoscersi entrambi nella frase spassionata di Pietro a Gesù : “ Signore, da chi andremo? Solo Tu hai parole di vita eterna”. Relatori in sintonia e convinti, un folto pubblico attento e pronto a divertirsi (ma non solo), grande successo. Bellissima serata.
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