L'Arcivescovo ha inaugurato la "Casa dei Migranti"

L’Arcivescovo mons. Nosiglia domenica 17 gennaio, nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del rifugiato, ha inaugurato la nuova sede dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti della diocesi, in via Cottolengo 22, all’interno del distretto sociale dell’Opera Barolo (Gallery fotografica)

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L'Arcivescovo ha inaugurato la "Casa dei Migranti"

«Una casa di luce e speranza per tutta la città che favorisce la cultura dell’incontro dove ogni persona viene considerata una risorsa e non un problema per arricchire la comunità civile ed ecclesiale».

Così l’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia domenica 17 gennaio, nel giorno in cui la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del rifugiato, ha inaugurato la nuova sede dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti della diocesi in via Cottolengo 22, all’interno del distretto sociale dell’Opera Barolo.

Non si è trattato di un’inaugurazione di locali, ormai attivi e operativi dall’ottobre 2014, ma «occasione  - ha sottolineato Sergio Durando, direttore della Pastorale Migranti – per invocare la benedizione di Dio sulle persone accolte e sui numerosi volontari, operatori e mediatori culturali che quotidianamente operano nella casa portando avanti, attraverso la passione per l’uomo, progetti di accoglienza, integrazione, inclusione sociale, istruzione, per garantire un futuro ai tanti fratelli e sorelle che giungono a Torino dopo aver lasciato alle spalle la propria terra e la propria vita».

«Qui – ha proseguito Durando – le persone esprimono la gioia dell’incontro e della relazione umana, ma anche la fatica per l’impotenza di non poter sempre rispondere alle tante sfide e richieste d’aiuto».

Ed ecco dunque la celebrazione d’inaugurazione con la benedizione dell’Arcivescovo e un momento di preghiera animato dai gruppi etnici arricchito dai canti e i ritmi delle diverse tradizioni.

Accanto a mons. Nosiglia e a Sergio Durando c’erano il vicario generale della diocesi mons. Valter Danna, don Fredo Olivero, il direttore della Caritas diocesana Pierluigi Dovis e il direttore dell’Ufficio missionario don Marco Prastaro.

In rappresentanza della società civile sono intervenuti il vicesindaco Elide Tisi, Monica Cerutti, assessore regionale alle pari opportunità con delega all’immigrazione, il questore Salvatore Longo, Marita Bevilaqua per la prefettura, il consiglio di amministrazione dell’Opera Barolo, i rappresentanti della Compagnia di San Paolo, che ha contribuito al finanziamento della ristrutturazione dei locali e alle attività della nuova sede.

Numerosi i rappresentanti delle diverse associazioni, centri di ascolto e parrocchie che collaborano con l’Ufficio Migranti.

La "Casa dei migranti" per la celebrazione si è dunque colorata in festa con i numerosi gruppi etnici che per tutto il pomeriggio hanno animato spettacoli di teatro, danza, canti condividendo con la gioia le proprie tradizioni e culture.

«Questa sede – ha evidenziato l’Arcivescovo – si impegna a fare in modo che ogni persona possa trovare uno sbocco per continuare a camminare sulle proprie gambe dando ad ognuno la dignità e la possibilità per costruirsi un futuro e una vita di luce. Ed ecco dunque il segno di voler camminare sulla strada dell’incontro fra culture e religioni per arricchirsi reciprocamente. È necessario dunque un patto fondamentale da realizzare con il contributo di tutte le realtà civili ed ecclesiali».

Nel 2015 la casa ha accolto 10.430 migranti che si sono rivolti allo sportello d’ascolto e ha seguito 3.519 pratiche per documenti e permessi di soggiorno.

«Con l’inaugurazione – ha concluso Durando – vogliamo ringraziare in particolare i tanti migranti per il coraggio di partire lasciando tutta la propria vita cercando di dare un futuro ai propri figli senza arrendersi. Da loro abbiamo tutti da imparare».

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