Disabilità, il limite che non limita

Il convegno diocesano il 3 dicembre al Santo Volto

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Disabilità, il limite che non limita

Sono molti gli interrogativi e le questioni aperte sul tema delle disabilità.

Da quelle più marcatamente sociali (barriere architettoniche, lavoro, affettività, inclusione…) a quelle più attinenti alla sfera pastorale e di prossimità (che stile assumere per accompagnare con dignità le persone con disabilità? Come essere di supporto  alle famiglie? Come superare i pregiudizi che spesso ci spingono ad atteggiamenti eccessivamente «assistenziali»?).

Le domande sono davvero molte, nonostante la nostra società abbia fatto indubbi passi avanti sul tema dell’inclusione, favoriti anche dal seguito mediatico e di pubblico  che da qualche anno a questa parte stanno avendo le Paralimpiadi.

Le riflessioni, i commenti, i pregiudizi che abbiamo riscontrato nel nostro frequente operare presso le parrocchie e le Unità pastorali, ci hanno suggerito di instituire, ormai più di due anni fa, un organo permanente di confronto e progettazione diocesano: il Tavolo diocesano per la Pastorale della disabilità.

Il Tavolo, costituito da 7 uffici diocesani ai cui probabilmente se ne aggiungeranno altri, ha tra i suoi principali obiettivi quello di inserire l’attenzione alle disabilità nella Pastorale ordinaria, rendere le persone disabili soggetto attivo della Pastorale, valorizzare le risorse e la testimonianza di chi affronta la difficile prova della disabilità e delle loro famiglie.

D’altronde i numeri certificano una realtà molto diffusa, che ha ripercussioni sia sulla sfera sanitaria che su quella socio-assistenziale. Secondo una recente indagine Istat vivono in Italia oltre 3 milioni di persone con gravi disabilità; oltre 200 mila adulti vivono in istituto o in Rsa. Meno di un disabile su cinque lavora, con ciò che ne deriva in termini di realizzazione personale e di mancato guadagno. Il 70% delle famiglie con persone disabili, secondo i dati pubblicati sul sito www.vita.it, non fruisce di alcun servizio a domicilio.  Spesso le famiglie gestiscono in quasi totale autonomia situazioni di grande difficoltà, rinunciando a volte anche al lavoro con tutte le ripercussioni economiche e sociali che ne possono derivare.

Dinanzi a questi dati, di fronte ad una «presenza delle disabilità» nelle parrocchie ancora poco incisiva e soprattutto per aiutare le nostre comunità a superare la diffusissima tentazione di «sostituirci» piuttosto che affiancare  la persona disabile, abbiamo deciso di promuovere alcune iniziative di sensibilizzazione e informazione.

Sabato 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale per le persone con disabilità) al Centro Congressi del Santo Volto  si terrà la seconda edizione del convegno diocesano per la Pastorale della disabilità «il limite che non limita». Quest’anno approfondiremo in particolare le aree del lavoro, della disabilità e malattia, cercando di chiarire molte incongruenze e confusioni, e dei social network.

Per la prima volta, con l’obiettivo che divenga prassi pastorale, abbiamo organizzato con l’Up 45 di Collegno tre laboratori teorico-esperienziali che si sono tenuti nel mese di novembre rispettivamente su: Disabilità sensoriale, Disabilità intellettiva e Disabilità motoria. I laboratori sono stati pensati per essere momenti di sensibilizzazione e preparazione al convegno diocesano.

L’Arcivescovo mons. Nosiglia durante il convegno diocesano dell’anno scorso ci ha ricordato con forza che «ogni persona è un dono; ogni disabile, ogni sofferente o che vive situazioni di difficoltà, va considerata in sé come un unicum, un individuo che merita la massima attenzione e disponibilità, per rispondere ai suoi specifici bisogni ed attese. Ogni persona vale più del mondo intero: «Che vale infatti guadagnare tutto il mondo, se perdi anche uno solo dei tuoi fratelli?» (cfr. Mc 8,36)».

Chiediamo la collaborazione di quanti sono particolarmente sensibili al tema della promozione umana per affrontare questo particolare aspetto delle fragilità e per radicarne l’attenzione presso i propri luoghi di vita ecclesiale e civile.

È dal cuore del Vangelo che riconosciamo l’intima connessione tra evangelizzazione e promozione umana. Piccoli ma forti nell’amore di Dio, come san Francesco d’Assisi, tutti noi cristiani siamo chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo (Evangelii Gaudium).

* Vice direttore Ufficio pastorale salute

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