Debutta il "Coro Hope per la preghiera"

Alla Giornata Caritas, il 5 marzo scorso al Teatro Valdocco, primo debutto per il "Coro Hope per la preghiera". Cento cantori di diversi cori parrocchiali a servizio della comunità diocesana in un cammino di formazione musicale e pastorale

Parole chiave: Coro Hope (1), canto (2), preghiera (51), animazione (7), servizio (14), liturgia (5)
Debutta il "Coro Hope per la preghiera"

Il verbo «Osare» è risuonato spesso sabato 5 marzo al Teatro Valdocco durante il convegno della Caritas: un verbo che ha visto una sua particolare declinazione nel progetto «Coro Hope per la preghiera», rappresentato dal gruppo di un centinaio di cantori che ha appunto accompagnato dal palco i momenti meditativi attraverso la musica e il canto.

«Osare», perché il progetto di questo coro è in realtà un’interessante sfida: proporre ai cori parrocchiali già attivi nella Diocesi e con un medesima sensibilità musicale, di crescere come gruppo sia dal punto di vista musicale che pastorale, cantando insieme.

«Chi canta in un coro parrocchiale oltre a svolgere un servizio liturgico – spiega Massimo Versaci, direttore del Coro Hope per la preghiera – deve avere la possibilità di vivere un’esperienza pastorale. Il coro rappresenta quindi un luogo di incontro inclusivo e non esclusivo. La grandezza del coro sta nel far convivere i diversi obiettivi pastorali e musicali nel desiderio di vivere e far vivere il bello come dono al Signore. Da qui la sfida proposta dall’Associazione Hope (www.hopeonline.it) di aiutare i diversi gruppi a riconoscere queste peculiarità e a sostenere, con l’incontro delle diverse esperienze, il servizio preziosissimo dell’animazione musicale». Alla prima «chiamata» hanno risposto già diverse realtà musicali parrocchiali: il Coro giovani Santa Rita (parrocchia S. Rita da Cascia – Torino), il Coro parrocchia Natale del Signore (Torino), il Coro parrocchia S. Maria Goretti (Torino), il Coro parrocchia S. Pietro e Paolo Apostoli (Pianezza), il Coro parrocchia Maria Madre del Signore (Torino), il Coro parrocchia Maria Madre della Chiesa (Torino) e la parrocchia di Beinasco. «L’esperienza del ‘Coro Hope per la preghiera’ - prosegue Massimo Versaci - si rivolge quindi a coristi che già fanno parte di altri cori, ma senza dividerli dall’esperienza del coro di appartenenza. Altra particolarità: non c’è alcun limite di età, consapevoli del fatto che spesso il coro è uno dei pochi servizi parrocchiali in cui è possibile sperimentare l’incontro intergenerazionale».

Il progetto, che prosegue nella sua proposta ed è aperto a nuovi «ingressi» (info: grandecoro@hopeonline.it), si rivolge quindi ai Cori attraverso momenti di formazione per accrescere la consapevolezza del ruolo pastorale e per far imparare nuovi brani liturgici scelti e selezionati dall’ associazione Hope (principalmente provenienti dall’esperienza della comunità di Taizè, o quella dei Gen, così come i brani realizzati dalla Diocesi di Torino con Hope in occasione del Sinodo dei Giovani) al fine di raggiungere una maggiore uniformità di repertorio. Tutto questo in un clima che aiuta inoltre gli scambi parrocchiali tra cori partecipanti così da testimoniare nelle proprie comunità il crescente spirito di Chiesa. Dopo l’esperienza dell’animazione del convegno Caritas, un’altra sfida attende il «Coro Hope per la Preghiera»: sabato 19 marzo durante la Gmg diocesana, insieme al Grande Coro Hope, animerà il momento che precederà il passaggio della Porta Santa del Duomo di Torino, testimoniando in musica il progetto pastorale di servizio alla Chiesa torinese.

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