Card. Giovanni Saldarini, squarci della vita di un Pastore dalle sue carte

Un'importante iniziativa della Biblioteca del Seminario di Torino. La raccolta del fondo privato e personale dell'Arcivescovo di Torino dal 1989 al 1999

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Card. Giovanni Saldarini, squarci della vita di un Pastore dalle sue carte

Il "Fondo del cardinale Giovanni Saldarini nella Biblioteca del Seminario di Torino" è un volume di 363 pagine, pubblicato nel corrente anno 2014 a cura della Biblioteca; presenta l’indice analitico del Fondo librario del cardinale e delle sue pubblicazioni nonché il suo archivio personale suddiviso in 14 serie.

Donde nasce quest’opera? Ce lo spiega la ricostruzione di alcuni eventi che sono all’origine del testo sopra segnalato. Nel 1998 l’allora arcivescovo di Torino, il cardinale Giovanni Saldarini, prese una risoluzione difficile, direi straziante, per un uomo di Chiesa e di cultura che aveva impostato la sua vita e la sua azione pastorale su un duplice pilastro, la ricerca della salus animarum e l’annuncio agli uomini contemporanei della buona notizia, dell’evangelo, tramite il ripensamento criticamente fedele del messaggio della Bibbia, in particolare del Nuovo Testamento: decise di privarsi dei suoi libri e di donarli alla Biblioteca del Seminario di Torino.

A prima vista parve una determinazione contraddittoria, un suicidio intellettuale; in realtà il cardinale aveva percepito la gravità della malattia che lo assalì e che gli avrebbe reso impossibile l’uso del suo patrimonio librario, raccolto nel corso degli anni e dei vari ministeri ecclesiastici successivamente esercitati e lo affidò all’istituzione diocesana preposta alla conservazione dei testi e strutturata per metterli a disposizione del pubblico. Chi ama e ha amato i propri libri, testimoni silenti e in altro senso eloquenti di ore e stagioni consumate in studi, ricerche, scacchi e conquiste intellettuali non può ignorare il carattere eroico di tale decisione.

Il cardinale Giovanni Saldarini

Dal 1999 la maggior parte dei suoi libri, contrassegnati dalla sigla stampata con inchiostro rosso, ex libris Iohannis card. Saldarini, sono consultabili nella Biblioteca del Seminario di via XX settembre.

Solo 172 volumi e le carte personali rimasero con lui e nel 1999, anno in cui lasciò la cura pastorale della Chiesa che è in Torino, approdarono nella sua nuova abitazione a Milano. Trattasi di un complesso di documenti di varia natura e origine, (appunti, schemi, omelie, studi, commenti esegetici, pubblicazioni) estesi nel tempo (1938-2011) e nello spazio (Cantù, Venegono, Roma, parrocchia di Carate Brianza, parrocchia di San Babila in Milano, curia arcivescovile di Milano, Torino).

Un primo ordinamento compiuto con finalità pratico-funzionali da don Luciano Morello, segretario dell’arcivescovo, aveva sistemato le sezioni che potevano essere utili per l’esercizio quotidiano del ministero episcopale, ma gran parte della documentazione, non rispondendo a tale immediata finalità, rimase esclusa dalla catalogazione.

Dopo la morte del cardinale i suoi parenti e la signorina Bianca Politi, che con dedizione esemplare e materno affetto lo aveva sorretto e curato nel decorso della lunga malattia, pensarono di completare la sopra ricordata donazione dei libri con quella delle carte, e la contemporanea consegna dei documenti ufficiali di carattere personale all’Archivio arcivescovile di Torino, aggiungendo un cospicuo contributo per le spese di catalogazione.

Da queste carte emerge il profilo spirituale del giovane seminarista Saldarini, la sua scoperta della funzione degli studi teologici, l’esperienza romana presso le istituzioni accademiche centrali della Chiesa, lo zelo pastorale espletato nella cura parrocchiale e nell’insegnamento presso la Facoltà Teologica del Seminario di Venegono, i Corsi e le lezioni all’Istituto superiore di Scienze Religiose di Milano, all’Istituto pastorale Lombardo, i Corsi di aggiornamento e formazione per religiosi e laici, i commenti esegetici ad alcuni libri della bibbia, le varie conferenze, la partecipazione come relatore a Convegni, Congressi e Pellegrinaggi, gli Esercizi Spirituali dettati, varie sessioni di Lectio divina, la corrispondenza ufficiale e privata con alcuni casi di direzione spirituale, oltre agli scontati obblighi istituzionali come arcivescovo di Torino (omelie, visite pastorali, lettere pastorali…).

Basandosi sulla documentazione pervenuta si ricava l’impressione che gli anni trascorsi come vescovo ausiliare di Milano siano stati i più impegnativi e i più fecondi sia per la quantità, sia per la qualità, ma l’ipotesi dovrebbe essere confermata da un’analisi sistematica che tuttora non esiste. In ogni caso risultano con chiarezza le caratteristiche di una persona animata da uno zelo a tutto campo, da una dedizione appassionata al suo ministero, da una costante ricerca di proporre con efficacia la buona novella affidata alla Chiesa.

La lungimirante donazione offre agli studiosi che vorranno delineare la bibliografia e i tratti della cura pastorale del compianto arcivescovo una sicura piattaforma documentaria, vista dal di dentro e nel suo formarsi.

Frattanto disponiamo di un complesso di documenti (965 unità archivistiche in 49 faldoni) che la dottoressa Irene Scalco ha puntualmente ordinato secondo i criteri descritti nella Introduzione archivistica del volume.

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