«Combattere il virus della polarizzazione e dell'inimicizia»

Papa Francesco ai 17 nuovi cardinali, tra i quali il milanese Renato Corti, che è stato vescovo di Novara dal 1990 al 2011. Questo è il terzo Concistoro: Bergoglio compirà 80 anni il prossimo 17 dicembre

Parole chiave: cardinali (7), papa (648), vescovi (60), concistoro (5)
«Combattere il virus della polarizzazione e dell'inimicizia»

«Hos venerabiles fratres creamus. Creiamo cardinali di santa romana Chiesa questi nostri fratelli». La suggestiva formula latina pronunciata da Papa Francesco sabato 19 novembre 2016 riecheggia tra le navate della Basilica Petrina. Momento di festa: la Chiesa ha 17 nuovi cardinali di 11 Nazioni dei 5 continenti: diventano «membri del clero di Roma per cooperare più intensamente al servizio apostolico del Romano Pontefice». Tutti i Concistoro celebrano l’universalità della Chiesa, divenuta più evidente da Papa Giovanni (1958-1963) in poi. Quelli di Papa Francesco sono i   «Concistoro delle periferie» con nazioni che per la prima volta hanno un cardinale.

Bergoglio ricorda che Gesù, dopo aver scelto gli apostoli, non li ha mantenuti sulla montagna in una campana di vetro ma li ha condotti «tra la folla» in pianura. Ai neo-porporati chiede di «essere misericordiosi come il Padre» che è il tema dell’Anno Santo straordinario della misericordia, ormai agli sgoccioli.

Francesco ricorda le quattro esortazioni del Signore: «Amate, fate il bene, benedite, pregate». Il problema nasce «quando Gesù presenta i destinatari di queste azioni e non usa giri di parole né eufemismi: “Amate i vostri nemici, fate il bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi trattano male” (Luca 6,35). Queste non sono azioni che vengono spontanee con un avversario e un nemico. Il nostro atteggiamento primario e istintivo è quello di squalificarli, screditarli, maledirli, “demonizzarli” per avere una giustificazione per toglierceli di torno». Ma «nel cuore Dio non ci sono nemici, Dio ha solo figli. Noi innalziamo muri, costruiamo barriere e classifichiamo le persone. Dio ha figli, l’amore di Dio ha il sapore della fedeltà verso le persone perché è un amore viscerale, un amore materno/paterno che non le lascia nell’abbandono, anche quando hanno sbagliato».  La riflessione bergogliana prosegue: «L’amore incondizionato del Padre verso tutti è stato ed è vera esigenza di conversione per il nostro povero cuore che tende a giudicare, dividere, opporre e condannare». Inoltre «nessuna mano sporca può impedire che Dio ponga in quella mano la vita che desidera regalarci. La nostra è un’epoca caratterizzata da forti problematiche e interrogativi su scala mondiale». Epoca nella quale tornano muri e polarizzazioni: «Vediamo come rapidamente chi sta accanto a noi non solo possiede lo status di sconosciuto o di immigrante o di rifugiato, ma diventa una minaccia, acquista lo status di nemico. Nemico perché viene da una terra lontana o perché ha altre usanze. Nemico per il colore della pelle, per la lingua, per la condizione sociale, nemico perché pensa in maniera diversa e anche perché ha un’altra fede. Senza che ce ne rendiamo conto, questa logica si installa nel nostro modo di vivere, di agire e di procedere. Quindi, tutto e tutti cominciano ad avere sapore di inimicizia».

Ai vecchi e ai nuovi cardinali – tra i quali c’è il milanese Renato Corti, vescovo emerito di Novara (1990-2011) – chiede di combattere il «virus della polarizzazione e dell’inimicizia» anche nella Chiesa: poco per volta «le differenze si trasformano in sintomi di ostilità, minaccia e violenza. Quante ferite si allargano a causa di questa epidemia di inimicizia e di violenza, che si imprime nella carne di molti che non hanno voce perché il loro grido si è indebolito e ridotto al silenzio a causa di questa patologia dell’indifferenza. Quante situazioni di precarietà e di sofferenza si seminano attraverso questa crescita di inimicizia tra i popoli, tra di noi. Sì, tra noi, dentro le nostre comunità, i nostri presbiteri, le nostre riunioni. Il virus della polarizzazione e dell’inimicizia permea i nostri modi di pensare, di sentire e di agire. Non siamo immuni da questo e dobbiamo stare attenti perché tale atteggiamento non occupi il nostro cuore, perché andrebbe contro la ricchezza e l’universalità della Chiesa che possiamo toccare con mano in questo Collegio cardinalizio».

Nella Chiesa – osserva - «proveniamo da terre lontane, pensiamo in modo diverso e celebriamo la fede con riti diversi. E niente di tutto questo ci rende nemici, al contrario, è una delle nostre più grandi ricchezze. Come Chiesa continuiamo a essere invitati ad aprire i nostri occhi per guardare le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della loro dignità». Si rivolge a ciascun «caro fratello neo-cardinale, il cammino verso il cielo inizia nella pianura, nella quotidianità della vita spezzata e condivisa, di una vita spesa e donata. Nel dono quotidiano e silenzioso di ciò che siamo. La nostra vetta è questa qualità dell’amore; la nostra meta e aspirazione è cercare nella pianura della vita, insieme al popolo di Dio, di trasformarci in persone capaci di perdono e di riconciliazione».

Questo è il terzo Concistoro di Papa Francesco. 22 febbraio 2014, 19 cardinali (16 elettori e 3 ultraottantenni). 14 febbraio 2015, 20 cardinali (15 elettori e 5 ultraottantenni). 19 novembre 2016, 17 cardinali (13 elettori e 4 ultraottantenni). Al termine della celebrazione, Papa Francesco e i nuovi cardinali sono saliti su due pullmini e si sono recati al monastero «Mater Ecclesiae» in Vaticano a incontrare il Papa emerito Benedetto XVI che Francesco ha abbracciato affettuosamente, seguito dai neo-porporati. Un incontro caratterizzato da gioia e semplicità. Merita ricordare che nei precedenti due Concistoro di Bergoglio, Papa Ratzinger ha partecipato in San Pietro alle celebrazioni. Questa volta invece no, segno del lento ma inesorabile peggioramento delle sue condizioni di salute e di movimento: il Papa emerito ha 89 anni essendo nato il 16 aprile 1927; Papa Francesco compie 80 anni essendo nato a Bueno Aires il 17 dicembre 1936.

Tutti i diritti riservati

Attualità

archivio notizie

16/02/2018

La biblioteca personale di Carlo Donat-Cattin

La riunificazione di migliaia di volumi per continuare a studiare, vita, pensiero e azione politica del leader democratico cristiano in vista del centenario della nascita

16/02/2018

Meditazione sul Crocifisso

La riflessione dello psichiatra e psicoterapeuta per il Venerdì Santo 2016. Perchè interrogarsi fino in fondo

16/02/2018

Chiesa e mass media, un'alleanza necessaria

Parte il Master di Giornalismo voluto da mons. Nosiglia per operatori pastorali e della comunicazione 

16/02/2018

Milioni di volti

Negli sguardi dei più disperati e poveri l'amore di Gesù Cristo