Card. Bagnasco: "Famiglia e povertà attendono risposte dalla politica"

La prolusione del presidente al Consiglio Permanente della Conferenza episcopale italiana

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Card. Bagnasco: "Famiglia e povertà attendono risposte dalla politica"

«Il nostro sguardo non può che partire dalla cronaca pesante e perdurante che in questi mesi ha interessato il Centro Italia: le continue scosse, le eccezionali nevicate, le vittime, i feriti, gli affetti, le case, le chiese e i paesi distrutti ci hanno portato a esprimere la nostra vicinanza solidale alle popolazioni. Con Papa Francesco, vogliamo ringraziare “i parroci che non hanno lasciato la terra”, si sono comportati da veri pastori. Ringraziamo “le mani di tanta gente che hanno aiutato a uscire da questo incubo, le mani dei Vigili del fuoco, le mani di tutti quelli che hanno dato del proprio”: lo fanno con dedizione generosa e altamente professionale».

Il primo pensiero del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, nella prolusione alla sessione invernale del Consiglio permanente (23-25 gennaio 2017) della Cei, non può che essere alla tragedia che «ci sta consegnando il volto migliore del nostro Paese e della nostra gente, pronta a mettere in gioco la propria vita per salvare quella altrui; disposta a rinunciare a qualcosa di proprio per condividerlo con chi tutto ha perso».

«Ringraziamo le comunità cristiane che hanno contribuito finora con quasi 22 milioni di euro». Spiega Bagnasco: «Attraverso le Caritas ci hanno dato la possibilità di intervenire con risposte ai bisogni primari, con la realizzazione di alcune strutture polifunzionali e l’avvio dei primi progetti sociali e di sviluppo economico». Questo risponde ad un atteggiamento molto dubbio di «la Repubblica» contro i cattolici e la Chiesa. Il giornale di Eugenio Scalfari, Ezio Mauro e Mario Calabresi ripete spesso la storia dell’evasione fiscale e delle tasse non pagate, accusando la Chiesa cattolica di accaparrarsi i soldi dei contribuenti italiani. Il sistema dell’8 per mille fu inventato da mons. Attilio Nicora ed entrò in vigore nel 1990 dopo la revisione del Concordato lateranense, firmato da Agostino Casaroli e Bettino Craxi il 18 febbraio 1984. Coloro che avevano sparato contro i cattolici e i vescovi, come i valdesi e gli evangelici, erano poi corsi a sottoscrivere gli accordi con lo Stato per assidersi alla tavola e spartirsi i contributi erogati dagli italiani. Negli anni hanno raggiunto intese con lo Stato e ricevono i soldi dei contribuenti: Comunità ebraiche, Unione buddista, Unione induista, Chiese avventiste del 7° Giorno, Assemblee di Dio, Chiesa evangelica valdese, Chiesa luterana, Chiesa apostolica, Unione evangelica battista, Arcidiocesi ortodossa.

La Cei ha stanziato un milione di euro, dall’8 per mille, il 24 agosto 2016, il giorno delle prime scosse. Ricorda Bagnasco: la Cei ha messo a disposizione di ogni diocesi 300 mila euro per interventi su edifici ecclesiastici, destinati al culto e alla pastorale; ha firmato un protocollo d’intesa con il Commissario straordinario e il ministero dei Beni culturali; ha costituito un tavolo tecnico e una consulta per i beni culturali religiosi. Sono cose che l’opinione pubblica deve sapere e che i giornalini laici non dicono mai.

La crisi economica continua a pesare – Bagnasco parla di 4 milioni e 600 mila poveri assoluti nel nostro Paese, cresciuti del 155 per cento rispetto al 2007. Nel ricordare l’impegno di diocesi, parrocchie e Caritas sottolinea: «Occorre prestare la massima attenzione alla legge delega per l’introduzione del Reddito d’inclusione (Rei) e al Piano nazionale contro la povertà». Aggiunge: «Dopo l'ennesimo rinvio sui decreti attuativi, stentiamo a capire come mai tutti i provvedimenti a favore della famiglia – che potrebbero alleviare le sofferenze e aiutare il Paese a ripartire – fanno così tanta fatica a essere presi in carico e portati a compimento».

Attenzione massima al fine vita – Dice il presidente: «Ci preoccupano le proposte legislative che rendono la vita un bene affidato all’autodeterminazione dell’individuo, sbilanciando il patto di fiducia tra paziente e medico. Sostegni vitali come idratazione e nutrizione assistite verrebbero equiparate a terapie, che possono essere interrotte. Crediamo che la risposta alle domande di senso che avvolgono la sofferenza e la morte non possa trovarsi in soluzioni semplicistiche o procedurali; la tutela costituzionale della salute e della vita deve restare riferimento ideale e impegno concreto di sostegno e accompagnamento».

«La realtà dell’immigrazione interpella la coscienza civile del Paese» - «Realtà rispetto alla quale, come osserva Papa Francesco, “il più cattivo consigliere è la paura, mentre il migliore consigliere è la prudenza”. La Chiesa continuerà a fare la propria parte, in prima linea nell’accoglienza e questo significa servizi, famiglia, comunità, dialogo interculturale, iniziative di integrazione». Sono cose che Grillo e il Movimento 5 Stelle, Salvini e la Lega, Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e i Fratelli d’Italia non riescono a capire perché superano la loro comprensione.

Uno sguardo alla Chiesa - Bagnasco ricorda la formazione permanente dei sacerdoti e il Sinodo dei vescovi sui giovani dell’ottobre 2018. «Crediamo che il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente, più che un’esigenza di aggiornamento e qualificazione, rimandi a un mistero di vocazione che trascende l’uomo e che nessuno può mai dare per pienamente conseguito. La volontà di aiutare i sacerdoti a sostenere e alimentare la loro vocazione di discepoli dentro il presbiterio e la comunità ci ha portato a individuare alcuni ambiti precisi». All’ordine del giorno non compare ma i 33 componenti del Consiglio episcopale permanente dovrebbero analizzare i pareri delle Conferenze regionali sulla doverosa riduzione del numero delle diocesi italiane. Il 7 marzo 2017 Bagnasco scade da presidente Cei, carica che ricopre da 10 anni e nell’assemblea di maggio la Cei voterà la terna entro la quale Francesco sceglierà il nuovo presidente

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