Aspettando il Sinodo sulla Famiglia

Dal 4 al 25 ottobre l'Assemblea dei Vescovi, preceduta in settembre dall'Incontro Mondiale a Philadelphia

Parole chiave: famiglia (86), sinodo (46), papa (648), francesco (119)
Aspettando il Sinodo sulla Famiglia

«Stiamo vivendo un vero tempo di grazia». Il richiamo al ‘kairòs’ da parte dell’Ufficio nazionale per la pastorale familiare nell’invito a partecipare a Roma con il Papa il prossimo 3 ottobre alla veglia di preghiera, vigilia della XIV Assemblea sinodale, ben esprime l’attenzione di tutta la chiesa alle tematiche familiari. Giuseppe Barbaglio in un contributo sul tema «Gesù e il suo tempo» definì «kairòs» come un «momento decisivo offerto agli uomini, chiamati a non lasciarsi sfuggire l’occasione propizia per dare all’esistenza senso positivo». I gruppi famiglia, le associazioni, tutte le famiglie sono chiamate al «sostegno della preghiera, vi chiedo di pregare intensamente lo Spirito Santo affinché illumini i padri sinodali e li guidi nel loro impegnativo compito» (Lettera alla famiglie, 2/2/2014).

Ancor prima dell’assemblea sinodale che rifletterà sulla vocazione e la missione della famiglia nella chiesa e nel modo contemporaneo (4-25 ottobre), si parlerà di famiglia nell’VIII incontro mondiale a Philadelphia. Nella conferenza stampa di presentazione (25/6), mons. Paglia aveva proclamato con entusiasmo: «mettiamo al centro le famiglie, loro sono le protagoniste. Philadelphia sarà una grande festa, in quello spettacolo dovremo mostrare la bellezza e la possibilità che l’intera umanità divenga un’unica famiglia dei popoli». Il titolo dell’incontro che si svolgerà dal 22 al 27 settembre è emblematico del centro di una pastorale familiare integrata: «L’amore è la nostra missione. La famiglia pienamente viva». Le catechesi preparatorie, disponibili sul nostro sito diocesano, ricordano Familiaris Consortio 11 (25/3/1981): «Dio inscrive nell’umanità dell’uomo e della donna la vocazione e quindi la capacità e la responsabilità dell’amore e della comunione». Il gesto simbolico di papa Francesco di consegnare un milione di copie del vangelo di Luca alle famiglie di grandi città dei cinque continenti si collega all’anno della misericordia, «vogliamo che il Vangelo della Misericordia sia annunciato nelle grandi città del mondo, soprattutto nei quartieri più poveri e periferici».

Il sinodo di ottobre rappresenta l’apice di un «percorso di riflessione e approfondimento» in cui «tutto il popolo di Dio è stato coinvolto, anche grazie alla settimanale guida del Santo Padre, che con le sue catechesi sulla famiglia nelle Udienze generali, ha accompagnato il cammino comune». L’Instrumentum Laboris (IL) presentato in conferenza stampa il 23/6 rappresenta una valida traccia di riflessione per i gruppi e per l’impostazione di una pastorale familiare ad ogni livello. Si ponga attenzione al n. 67, dove si mantiene il testo della Relatio Synodi, consegnata al termine della III^ assemblea straordinaria (18/10/2014): «Conforme allo sguardo misericordioso di Gesù, la Chiesa deve accompagnare con attenzione e premura i suoi figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza, come la luce del faro di un porto o di una fiaccola portata in mezzo alla gente per illuminare coloro che hanno smarrito la rotta o si trovano in mezzo alla tempesta». Nei workshop che abbiamo seguito a La Thuile, promossi dalla Cei nell’ambito di un progetto di formazione alla pastorale familiare curato dal Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, ragionando sulle nuove sfide proposte dall’IL, per esempio sulle crisi di coppia, ci siamo resi sempre più conto dell’urgenza negli itinerari prematrimoniali di «creare una migliore sinergia tra i vari ambiti pastorali – giovanile, familiare, catechesi, movimenti e associazioni – tale da qualificare l’itinerario formativo in senso maggiormente ecclesiale». Mons. Nunzio Galantino si è fermato alcuni giorni a La Thuile e in un’intervista rilasciata a Tv 2000 il 21/7 ha detto che si è sperimentata la bellezza di tantissime famiglie e della volontà dei laici di fare chilometri per «andare a scuola per imparare a vivere l’esperienza della famiglia». L’esperienza è segno di una chiesa italiana che «organizza, investe anche economicamente, crede che enfatizzare e mettere in rilievo la bellezza della famiglia è il primo passo per poi affrontare in modo serio i problemi della famiglia».

Il terzo evento di questo tempo di grazia che ci attende nel prossimo autunno è il convegno di Firenze (9-13 novembre) intitolato “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Mons. Galantino così si esprime sull’argomento: «Non andiamo a fare accademia, ma creiamo un momento in cui la Chiesa si interroga su cosa si sta facendo del Vangelo». Sarà anche un momento di raccolta degli «impegni straordinari che esistono nella Chiesa, uomini e donne, sacerdoti e vescovi che lavorano per ridare dignità alla persona. Tutta la Chiesa coltivi questa sensibilità di non rimanere chiusa nei suoi schemi per essere concretamente Chiesa in uscita».

L’ultimo evento viene segnalato dall’ultimo punto dell’IL, «la celebrazione del prossimo Sinodo si situa nella luce del Giubileo straordinario della misericordia indetto da Papa Francesco che avrà inizio l’8 dicembre 2015». Già al n. 68 si sottolineava come «la misericordia non toglie nulla alla verità. Essa stessa è verità rivelata ed è strettamente legata con le verità della fede – l’incarnazione, la morte e risurrezione del Signore – e senza di esse cadrebbe nel nulla. La misericordia è “il centro della rivelazione di Gesù Cristo” (Misericordiae Vultus, 25)».

A settembre verranno pubblicati due testi che possono essere d’aiuto per seguire questi eventi, “Il giardino del principio” a cura di don Paolo Gentili e “Luci di speranza per la famiglia ferita”, in collaborazione con i coniugi Cioncolini. Restano una pietra miliare le catechesi di San Giovanni Paolo II, nel testo curato da Gilfredo Marengo, “L’amore umano nel piano divino. La redenzione del corpo e la sacramentalità del matrimonio nelle catechesi del mercoledì (1979-1984)” (LEV, 2009).

Don Enzo Bottacin ha introdotto così a La Thuile un workshop della Cei su come rispondere alle nuove sfide enucleate dall’IL: «La famiglia è una piccola chiesa domestica in uscita, occorre costruire la chiesa a partire dalla famiglia. Attraverso il sacramento della coppia si può costruire una vera “cultura dell’incontro”».

Vita Chiesa

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